R Recensione

7/10

Phantom Planet

Raise the Dead

Ritornano "quelli di California”, colonna sonora di un telefilm che sconvolge gli ormoni e i cervelli di tante teen ager: loro, i Phantom Planets ne sono stati fautori grazie alla loro canzoncina, tra l’atro orecchiabile e snodabile per qualsiasi tipo di padiglione auricolare, fatta e imballata su misura per entrare nei nostri inconsci e non uscirne a lungo.Parlando proprio di misure questo nuovo lavoro “Raise The Dead” sembra inizialmente fuori dalla portata del quartetto: troppi strumenti messi li’ in maniera confusa e poco efficace, con la voce che esplode troppo spesso senza direzione (si ascolti “ Dropped”), queste le prime impressioni epidermiche legate ai classici  “primi ascolti”.

Impressioni in parte errate, perchè in realtà la California e’ piu’ lontana e ne resta solo il sole: le raggianti melodie inziali non mancano e contornano i primi tre pezzi: con menzione speciale a “ Leader”. Proseguendo sulla strada verso la beata gioventù incappiamo nel classico drive-in che fa’ molto “ Happy Days” dove risuona  la coinvolgente “ Do the panic”. Accosto e abbasso i finestrini cercando di lasciarmi trasportare da una banale ballad come  “Quarantine”.

L'esperimento non riesce e  decido di passare oltre, nella testa ruota  sempre piu’ l’idea che questa band ami orchestrare le sue canzoni abbastanza da farne perdere la radice pop, smussarne qulla indie, disorientare quella rock: il che va apprezzato, considerando che potrebbero limitarsi a scrivere quelle due tre canzoni destinate a scalare le charts e invece testardi cercano perfino  i Muse in “ Demon Daughters”. Perdo un pò la  bussola e mi accorgo di quanto questo gruppo voglia portarsi lontano da quel che gli ha consegnato la notorietà, cercando di far musica rivolgendosi anche ai piu’ seri degli ascoltatori, mettendo a nanna le teen agers e cercando in questo “Raise The Dead” la risposta su quale effettivamente sia il vero volto dei Phantom Planets. L’avranno poi trovata ?  

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