R Recensione

6/10

Rogue Wave

Asleep at Heaven's Gate

Mancavano solo loro a completare il panorama indie americano nel 2007: e puntualmente dopo Modest Mouse, Shins, Pinback e tutti gli altri anche i Rogue Wave - sempre più gruppo e sempre meno one-man-band di Zach Rogue - arrivano al terzo album. L'incipit "Harmonium" mostra già una diversa consapevolezza rispetto al precedente "Descended Like Vultures": un crescendo di quasi 7 minuti che si lascia definitivamente alle spalle il lo-fi degli inizi, sostituito da un suono complessivamente più potente ma allo stesso tempo più banale di quello a cui ci avevano abituato i quattro.

Intendiamoci, non c'è nulla di male nel voler finalmente conquistare il (meritato) successo, ma qui c'è forse troppa carne al fuoco: fra pianoforti, chitarre acustiche e elettriche la canzone si dilunga per almeno 2 minuti di troppo, fallendo quindi sia l'obiettivo dei passaggi radio che quello di dare un tono al resto dell'album.

La successiva "Like I Need" (una nuova "Publish My Love") sembra spazzare via qualche dubbio, con la sua classica struttura verso-ritornello e la linea vocale di Rogue finalmente in primo piano. "Chicago X 12" è una ballata ad alto contenuto emotivo, come nella migliore tradizione della band, "sporcata" da un arrangiamento un pò pretenzioso; "Lake Michigan" con i suoi battimano sembra fatta apposta per le radio dei college, così come "Christians In Black" si candida di diritto a pezzo forte della colonna sonora di qualche telefilm per adolescenti. Insomma, c'è qualcosa che non va: finchè il songwriting regge, nella prima parte dell'opera, si perdona ai Rogue Wave la mancanza di omogeneità del tutto, ma le sonorità alla Arcade Fire presenti nella seconda parte ("Own Your Own Home" e "Ghost") probabilmente non sono nelle loro corde, e purtroppo la mancanza di originalità si fa sempre più evidente (la ballata "Missed" o la Shins-iana "Fantasies").

"Cheaper Than Therapy" riassume tutto il disco: una discreta canzone, che però avrebbe beneficiato di qualche idea in più e soprattutto di un pò di coraggio, per permettere al gruppo il salto di qualità definitivo.

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