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R Recensione

7/10

Splashh

Comfort

Lasciatemi la soddisfazione di constatare che ormai il suono anni ‘90 ha preso piede.

Nell’indie rock, come al solito, si è partiti dall’amata/odiata Inghilterra, da nuove scene come Birmingham (detta Brum, dove fra Peace, Swim Deep e altre band affini il recupero è cosa assodata) a quella sempreverde di Londra. E proprio a Londra si sono stabiliti gli Splashh, che vedono in formazione due neozelandesi, un australiano e un inglese dalla provincia.

Proprio come suggerisce il loro nome, la loro musica è fresca e citazionista al punto giusto.

Il disco è divertente dall’inizio alla fine, pochi i momenti di stanca, bilanciati da hit che si ficcano in testa subito senza però rivelarsi completamente al primo ascolto.

Convivono così giri di basso alla Pixies e riff di chitarra simil-Blur prima maniera in “Headspins”, con synth dalle linee semplici che proprio non si possono scacciare dalla testa (“Need It”, che in verità è fra le più sciocche). La voce che più Gallagheriana non si può in “All I Wanna Do” e “Vacation”, quest’utlima supportata da un giro di basso killer, canta in effetti di cose non troppo distanti dalla poetica dei Mancuniani più odiati di sempre: “I wanna go where nobody knows”. E neanche da quella dei colleghi Peace, che si sentono nell’album, frullati a doppia velocità. Il ritmo è sempre alto, un garage-surf-rock dai contorni sfuocati, che sfodera idee stuzzicanti, come il basso con wha-wha del singolo “Feels Like You”.

L’anima degli Splashh non è solo cazzeggio, qua e là emergono arpeggi più dolci e “Green & Blue” con la sua melodia dolce sovrastata da un muro di chitarre, non avrebbe sfigurato nel catalogo Creation, forte della sua sconfinata malinconia. E se i Real Estate suonassero ad una festa, non potrebbero sfogarsi suonando come la coda di “Lost Your Cool”? (ascoltare la chitarra ritmica in chiusura, se non suona come quella di “Kinder Bluemen” velocizzata)

Si materializzano persino i Mansun all’inizio di “Strange Fruit”, più per caso fortuito, ne sono certo, che per scelta consapevole, ma chi può dirlo.

Il trucco degli Splashh è quello di far terminare tutto prima che l’ascoltatore ne sia sazio, il che porta a volerne ancora. E ne vogliamo.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 2 voti.
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Cas 7,5/10

C Commenti

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Cas (ha votato 7,5 questo disco) alle 18:57 del 17 ottobre 2014 ha scritto:

bravissimi loro! gran bella proposta -scoperta in ritardo- Vito