R Recensione

7/10

Tapes N Tapes

Walk It Off

L'anno della svolta è stato il 2005: quando gli sconosciuti Clap Your Hands Say Yeah, con un album autoprodotto e la sola cassa di risonanza della “rete” sono divenuti, dal giorno alla notte, complice l'incessante tam tam dei blog e delle fanzine virtuali, un nome di punta dell'indie rock. L'anno in cui la critica musicale online è diventata "grande”.

Subito dopo, arrivarono i Tapes'n'Tapes: un percorso di viaggio simile, anch'essi segnati da una sghemba estetiche lo-fi, l'etichetta di fratellini minori dei CYHSY è arrivata puntualmente insieme ai primi successi. E la scelta del gruppo di chiamare in regia Dave Fridmann, produttore di Some Loud Thunder, per questo secondo disco, pare quasi un'involontaria strizzata d'occhio ai pregiudizi sul gruppo.

Ma la presenza di Fridmann in questo Walk It Off, secondo disco sulla lunga distanza per la band di Minneapolis, può essere letta anche sotto una luce diversa: perchè è in fondo logico che sia uno dei produttori simbolo dell'indie rock dei '90s, dietro ai dischi di gente come Mercury Rev, Flaming Lips, Mogwai e Delgados, a siglare la produzione di uno dei gruppi più neoclassici in circolazione.

E' infatti abbastanza evidente, aldilà dei facili parallelismi,  che i Tapes'n'Tapes sono tra i più credibili eredi di un modo di fare indie rock che trova le sue radici nella stagione d'oro dello scorso decennio, quello di gruppi come Pavement, Pixies, Guided By Voices, Built To Spill e i soliti Modest Mouse, vero trait d'union tra l'indie rock dei due decenni. La carovana musicale, per capirsi, di cui fanno parte tra gli altri anche band come Figurines, Los Campesinos, White Rabbits, Sunset Rubdown e Born Ruffians.

E del mazzo, i Tapes'n'Tapes sono tra i più ostici, ma anche tra I più dotati: e questa seconda prova, anche rispetto al disco d'esordio, si rivela poco incline a cenni radiofonici e relativamente avara di concessioni melodiche immediate, ma quando tutti i pezzi del puzzle si incastonano correttamente il tripudio per le orecchie è assicurato.

Ad esempio nell'opener Le Rose, splendido apocrifo dei Guided By Voices d'annata, Fridmann scatenato a sporcare ad arte il muro sonoro da 4 piste innalzato passo dopo passo, chitarrismo lo-fi cialtrone dall'epica convulsa e dalla psicosi morbida.

Ma anche nella tersa ballad Time Of Songs, nei ritmi spezzati e nell'impetuoso crescendo alla Modest Mouse di Hang Them All, o nella classicissima sortita di Say Back Something, capace di rievocare, più che i nomi sacri dei '90s, gli ancor più classici '60s dei CCR.

E che dire di quella splendida fiammata che prende il nome di Blunt, sospesa tra fuzz e noise pop, tra Pixes e dEUS, o della, anch'essa “Pixiana” , Lines, con quella batteria marziale che sta giusto a metà strada tra la band di Black Francis e i funerali degli Arcade Fire.

C'è però un rovescio della medaglia, ed è costituito dai tanti punti deboli che costellano il resto del disco, ma anche da una certa pesantezza di fondo che insidia l'ascolto sulla lunga distanza: troppo deboli alcuni passaggi, soluzioni melodiche a tratti scontate, umori e atmosfere eccessivamente monocordi non possono non intaccare l'entusiasmo acceso dalla primissima manciata di pezzi.

E finisce così per il risultare, questo Walk It Off, un indistricabile intreccio di luci e ombre, intuizioni fulminanti e passi falsi proprio come il già citato Some Loud Thunder dei colleggi CYHSY (tanto per chiudere il cerchio). I momenti di luce restano sufficientemente abbaglianti da farne un'uscita sopra la media, le stonature abbastanza pesanti da impedire l'accoglienza trionfale che altrimenti avrebbe meritato.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 3 voti.
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REBBY 7/10

C Commenti

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REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 10:50 del 3 giugno 2008 ha scritto:

Il lato A, sino a Say Back Something (davvero

Creedence Clearwater Revival in salsa indie),

pur ricordando una volta i CYHSY, una volta i

Modest Mouse (non dell'ultimo disco pero'), lo

trovo gradevole. Il lato B invece, dominato da riff banalmente heavy (a parte la ballata Anvil),

mi piace molto meno. 7/6