R Recensione

6,5/10

The Maccabees

Marks To Prove It

The Maccabees atto quarto. Dalle soffici valli di suono di “Given To The Wild all'esibita urbanicità di questo nuovo lavoro, il primo registrato nel nuovo studio di proprietà della band, sito in Elephant & Castle, zona di South London oggetto di una recente (e ingente) riqualificazione. Non proprio un ritorno al passato indie-poppish di “Colour It In” né a quello più finemente orchestrato di “Wall Of Arms”, eppure tra i solchi c'è qualcosa di entrambi. Agevole notare come il qui presente “Mark To Prove It” resti, nonostante l'incidere generalmente più nervoso, disco notturno: pianoforte mai così presente, il crooning di Orlando Weeks a sedurre il giusto, un debole per ballate solenni ed oblique (Silence, Pioneering System) che piaiono ambientate nel paesaggio filmico di “Locke”, astratto replay di vita al neon che striscia sul parabrezza di un'auto in corsa. Il co-produttore Richard Hawley (ex Pulp) infonde lugubre decadenza (Slow Sun, il sax apocalittico di River Song), non smussa le asperità quando ritenute necessarie (gli spasmi chitarristici su base kraut della Title Track, primo singolo e primo vertice dell'opera), gestisce i crescendo con tale sapienza da lasciare a bocca aperta (la scala a chiocciola dai particolari quasi prog di Spit It Out, altro vertice dell'opera).

Tutto a posto quindi? Ni. Il problema sta in quella erraticità in sede di scrittura che ha, con diverse gradazioni, accompagnato da sempre la carriera della band londinese. Neppure “Given To The Wild”, a suo tempo salutato da chi scrive come benvenuto esempio anche di compattezza compositiva, può dirsene immune, avendo con gli ascolti rivelato le sue mancanze in quel frangente. “Marks To Prove It” conferma la regola: per una manciata di canzoni con tutti i crismi ci dobbiamo sorbire (troppi) momenti che, mi perdonino gli estimatori, scivolano via. E trattasi comunque di momenti raffinati, cesellati con cura, lontani dal respiro etereo del capitolo precedente e di conseguenza più corrosivi, sofferti. In questo caso trovo sia più salutare vedere il bicchiere mezzo pieno, ergo vi raccomando di godervi almeno i brani, quelli citati, che del nuovo album grossomodo “settano” mood e standard di qualità. Verrebbe quasi da auspicare la compilazione fatta come si deve di un “best of”, ma così si rischierebbe di sembrare fin troppo impopolari presso il pubblico rock.

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Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 2 voti.
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Cas 6/10
zebra 7/10

C Commenti

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Cas (ha votato 6 questo disco) alle 11:51 del 11 settembre 2015 ha scritto:

raffinato, notturno ed elegante, ok, ma sembra suonato da dei vecchi. fatta eccezione per "Spit It Out" (bellissima) sembra un disco senza slancio, fuori tempo massimo, o almeno questa è stata la mia impressione fin dal primo ascolto.

REBBY alle 10:10 del 20 novembre 2015 ha scritto:

Non fidatevi del Los (del secondo capoverso, intendo, che il primo è mirabile, come molti dei suoi scritti) e del Cas (troppo giovane per capire davvero il significato della parola vecchio). È' un album maturo, ma ancora fresco; vario, ma sempre riconoscibile, una sorta di best of, rifinito, e finalmente indie nel vero senso della parola (vista l'indipendenza raggiunta a seguito del nuovo studio di proprietà).

The maccabees sicuramente tra le migliori rock band britanniche nate nella seconda metà degli anni 00.

Totalblamblam alle 14:38 del 20 novembre 2015 ha scritto:

"sito in Elephant & Castle, zona di South London oggetto di una recente (e ingente) riqualificazione". NO sorry. La stanno culturalmente e storicamente dequalificando con progetti urbanistici orridi e una politica pro ricchi davvero nauseanate. Unica cosa buona il nuovo roundabout per noi ciclisti. Dei maccabei boh chi sono? lol

Dr.Paul alle 16:37 del 20 novembre 2015 ha scritto:

dai mo non facciamo i "contestatori" anticapitalisti ... gli skyscraper della city non piacciono manco a me...ma a south stanno lavorando duramente da elephant & castle fino a lewisham..... a roma riqualificazioni del genere le vediamo col binocolo....

Totalblamblam alle 22:11 del 20 novembre 2015 ha scritto:

Roma ormai è al tracollo ghhgh E&C come l'hanno ridisegnata è scandalosa dai io ci passo in bici ogni santo giorno e vedere quei cessi, anche di bassa lega, di palazzi che hanno costruito, a prezzi poi irragiungibili per chi ci viveva e ha dovuto svendere la propria casa e andarsene via, è da politica Tory. Una riqualificazione squallida ...per non dire dei disastri che stanno facendo nei dintorni della Battersea Power Station ormai soffocata da questi palazzoni tutti vetri e due stecche di metallo è roba inguardabile!

Dr.Paul alle 23:47 del 20 novembre 2015 ha scritto: