R Recensione

6/10

The Zincs

Black Pompadour

Origini inglesi, base a Chicago, trascorsi con Elevate e Sophia, James Elkington giunge con questo Black Pompadour al secondo capitolo della sua avventura in compagnia con gli Zincs (Moth and Marriage, del 2002, era in pratica un disco solista). In cabina di produzione l’onnipresente John Mc Entire, al suo fianco un gruppo ormai rodato, dalla sua una notevole capacità di scrittura ed uno sfoggio continuo di classe e competenza musicale.

Al centro della scena arrangiamenti e costruzioni melodiche raffinate e ricercate ed un timbro vocale profondo e grave, che può rievocare, nella sua cavernosità, il pop sofisticato dei Go Betweens come le ballate desertiche di Calexico e GiantSand, i duetti scuri di Lee Hazlewood e Nick Cave, il country d’autore di Tindersticks e della Handsome Family, le costruzioni ardite di David Byrne ma anche il piglio strascicato del signor Smog.

Tutto perfetto, quindi ? Non proprio. Perché, in questo quadro idilliaco si va ad insinuare una piccola variabile negativa, un fattore di disturbo che, pezzo dopo pezzo, risulta sempre più ingombrante: la noia.

Per essere ancora più spicci bisogna prendere atto del fatto che, pur ammirandone la sapiente architettura sonora e la statura quasi neo-classica dei pezzi, il disco risulti cronicamente, incessantemente, irrimediabilmente palloso.

E nonostante ci si ritorni di frequente, incuriositi dalle continue svolte sonore e attratti dalla ricerca dei tanti dettagli disseminati tra i solchi del disco, la “crescita” dell’album nella percezione dell’ascoltatore resta faccenda puramente epidermica, superficiale: i pezzi non conquistano, le melodie non entrano mai sotto pelle, men che meno riescono a scaldare il cuore di chi ascolta.

E ci si ritrova ad aggirarsi lungo le dieci tracce pensosi e meditabondi, alla ricerca del colpo di fulmine che non arriva mai: e da qualsiasi angolazione la si prenda non resta che accettare la dura realtà dei fatti e prendere atto del fatto che, davvero, l’eccitazione non abita questi luoghi.

E, un po’ perplessi, decidere se restare a ciondolare ancora un po’ o dirigersi altrove.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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rubens 7/10

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