V Video

R Recensione

9/10

Toy

Toy

I Toy sono un quintetto londinese, noto da oltre un anno e chi segue le gesta degli Horrors (sempre siano lodati), che li han tirati fuori dal sottobosco e se li son portati come gruppo spalla in tour. La band di Faris Badwan si conferma così faro centrale dell'attuale indie-rock britannico: hanno generato una propria nicchia con band pronte a condividerne la missione (Chapel Club, S.C.U.M, ora i Toy) e hanno abbastanza visibilità per lanciarle. Senza tirare in ballo la loro continuità a livello creativo, che si sta mostrando solida come poche.

Non essendo un trattato sugli Horrors, torniamo ai Toy: come descriverli? C'è probabilmente chi tirerà fuori le solite etichette: shoegaze, post-punk, indie-rock. E' curioso il trend critico attuale: ci sono settori come il metal o la scena elettronica in cui a ogni minimo spostamento di traiettoria si inventa un nuovo genere. Ci sono sottogeneri con nomi talmente artificiosi e fittizi che riguardano praticamente solo due o tre band. C'è poi l'indie-rock, in particolare quello britannico, che viene costretto all'immobilità. Questo nome fisso, eterno, che viene appiccicato a prescindere a qualsiasi band alternativa che faccia canzoni, in particolare se chitarristiche: dopodiché a seconda dei richiami si può scomodare facilmente lo shoegaze o il post-punk, come secondi indicatori.

Nessuno che finora abbia tentato di inquadrare quanto di nuovo esiste in Gran Bretagna da qualche anno a questa parte: una sorta di stagione emotiva del rock britannico, caratterizzata da un forte pathos interpretativo, deflagrata in via definitiva circa tre anni fa quando il disco dei White Lies debuttò al primo posto in classifica (in una delle prime copertine di NME con i White Lies campeggiavano non a caso gli stessi S.C.U.M). Questa enfasi emotiva densa di romanticismo ha sostituito l'isteria della stagione appena precedente, quella di Klaxons e Late of the Pier, dei loro scatti frenetici e delle loro vocine destabilizzanti. In questa nuova visione (che ovviamente non è omnicomprensiva: c'è chi come gli Arctic Monkeys continua per la propria strada incurante dei mood più trendy), i Toy si ritagliano un posto particolare.

La band rivelò la propria esistenza con un singolo di atomica potenza, escluso dal disco in questione ma che ci vediamo costretti a menzionare in quanto rappresenta il loro brano-chiave: "Left Myself Behind", pubblicato su vinile nell'ottobre dello scorso anno, nonché su Youtube con un video palesemente omaggiante quello di "Sea Within A Sea" degli Horrors. "Left Myself Behind" è una scarica di adrenalina: un incessante ritmo kraut fa da propellente a un flusso di chitarre distorte prodighe di mille screziature. Molteplici riff escono e rientrano nel marasma generale, rimpolpati dai ruvidi flussi dell'elettronica analogica, mentre piccoli droni si protraggono, acuendosi in fischi sibilanti o decrescendo in radiazioni di fondo. La tavolozza dei colori è impressionante, mentre la voce del cantante Tom Dougall si dipana con il tono basso e distaccato di un Jarvis Cocker a cui è passata la voglia di scherzare. Terminata la parte cantata la band si lancia in una coda ossessiva ripetuta fino allo spasmo, una corsa a perdifiato degna delle grandi jam shoegaze (quelle dei Ride, o dei primi Verve). Proprio la voce di Dougall rappresenta l'anomalia dei Toy: è l'uomo pacato in un momento del rock britannico in cui, come si diceva, quasi tutti i cantanti sembrano struggersi e enfatizzare i propri sentimenti. Dougall lascia invece che l'elemento epico venga esplicitato dalla mole imponente del background strumentale (potente quanto quella di Chapel Club e S.C.U.M, ma con l'elemento kraut a aggiungere un'ulteriore sensazione di catarsi): interpreta sì con una voce calda e densa di ombre, ma senza mai eccedere (qualcuno dirà che è "poco convinto", ma ascoltando più volte il disco la sensazione è che qualsiasi altra maniera di affrontarlo sarebbe risultata invadente).

Pur essendo rimasta fuori dall'album, "Left Myself Behind" ne marca profondamente i solchi: due dei brani più belli ne ricalcano infatti la struttura. Sia la marcia mid-tempo "Dead and Gone", sia la cavalcata kraut spaccaossa "Kopter" (nomen omen) partono infatti con i loro andamenti ipnotici asserviti alla forma-canzone, per poi deflagrare in gorghi surreali dove le chitarre annientano la forza di gravità e il battito sottostante sembra andare in loop perpetuo. Si tratta probabilmente dei due brani più caratterizzanti di questo disco extra-ordinario, ma i restanti non sono affatto avari di suggestioni altrettanto intense: l'iniziale "Colors Running Out" con il suo mood armonioso che rimanda alle piccole sinfonie pulsanti dei vecchi Harmonia; lo strumentale "Drifting Deeper", un intenso space-rock con l'elettronica e i droni chitarristici a riempire alla perfezione i vuoti lasciati dall'assenza della melodia vocale; il singolo "Motoring", ormai un piccolo classico del rock alternativo inglese con il suo riff contagioso e una melodia talmente accattivante che a malapena i Marion (i più pigri avrebbero detto i Placebo, ma chi scrive soffre di allergia per Brian Molko); la meravigliosa ballata con tastiere orchestrali "My Heart Skips A Beat", in cui Dougall può finalmente dismettere il mood da foto in bianco e nero con sigaretta, e lasciarsi andare a un tenero abbraccio, svelato senza remore sin dal titolo.

Per gli eventuali acquirenti: di "Toy" è uscita anche un'edizione deluxe, contenente sei brani registrati dal vivo per la BBC.

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MyRadio 5,5/10
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loson 9/10
Noi! 7,5/10
bbjmm 4/10
target 8/10
hiperwlt 7,5/10
lev 7/10
Kid A 6,5/10
motek 6,5/10
salvatore 8,5/10
ethereal 7,5/10
creep 8,5/10
lizarking 8,5/10
REBBY 8,5/10
Lepo 7/10
KSoda 8,5/10
raf 8,5/10

C Commenti

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Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 10:01 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

E' un album straordinario e senza tempo. Gli Horrors, per quanto mi riguarda sono superati e doppiati. Le etichette non possono che essere che tirate fuori, perchè ci sono tutte. Io avrei detto più proto punk che post-punk, perchè io c'ho sentito molto del pathos e della ambientazioni musicali e visive dei Velvet Undergruond. Unica pecca dell'album è che sia uscito nel 2012. Perchè se fosse uscito negli anni 80/90, troveremmo questa recensione neglio oldies, con tutti voti tra il 10 e l'8,5. Nella top 3 dell'anno per me. Assieme ad Alt-J e ad A place to bury strangers, con Django e XX pronti lì lì per entrarci.

Mi dispiace solo che relativamente poco spazio, nella comunque ottima e particolarmente sentita recensione, sia stato dedicato alle singole tracce dell'album. Perchè tutte meritano di essere decantate ed osannate. TUTTE. Poi però ho pensato a quello che Frank Zappa diceva dei critici musicali, ovvero che "Parlare di musica è come ballare di architettura". Sant'uomo. Quindi ok così, sono contento che si siano accesi i riflettori di SdM su questo capolavoro.

P.S. confesso di essere stato tra i pigri, avevo pensato subito a Molko.

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 10:57 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Già, sono d'accordo con Franz: gli allievi superano i maestri sfoderando il vertice del nuovo rock britannico. Per quello che mi riguarda già disco dell'anno. I Toy hanno un'inventiva strabordante: basterebbe seguire l'interplay tra le chitarre per fare un discorso a parte di pagine e pagine. Questi reinventano e aggiornano il rapporto lead-solo guitar, per non parlare della definitiva riscoperta del motorik (vogliamo parlare a questo proposto di Motoring? Capolavoro!). E la scrittura: non un pezzo sottotono, tutti memorabli. Ha già detto molto il recensore, io mi fermo qui. Aspettiamoci grandi cose da questo sottobosco horrorsiano

FeR, autore, alle 11:15 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

grazie a te Franz. A ogni modo dei Velvet non ci sento molto. Altro immaginario, altri rimandi, altre tecniche strumentali, altre strutture, altro tutto in pratica, almeno a mio avviso. Le etichette potranno anche essere tirate fuori, ma sono fuorvianti, perché questo non è né shoegaze né post-punk (di cui in vero ci sento molto poco) ma qualcosa di nuovo, a cui la critica si ostina a non voler trovare un nome. Comunque, prima di parlare di doppiaggio della band a cui devono tutto (gli Horrors), e non sono gli unici a dovergli tutto, aspetterei due volte. Federico.

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 13:05 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Il rimando al proto punk è al suo pathos, alla sua energia ultramateriale, al suo ideale di rottura. Quello che c'era in band come Velvet e Stooges, e che non ritrovo in band tipo Joy Division, Devo o Talking Heads (si vede tanto che sto leggendo PP di Reynolds?.-)) che hanno dato (e pure tanto) alla musica, ma in termini diversi, maggiormante cervellotici ed elitari. Non era un parallelismo tecnico ma emotivo. Lo shoegaze ci sta tutto, ma anche qui sul fatto che lo stesso sia in scia post punk ci andrei piano. Direi più Dream Pop, come canale derivativo. Ok Frank, ok. La smetto di dire cazzate.

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 14:12 del 31 ottobre 2012 ha scritto:

In una intervista recentemente apparsa in rete, a proposito delle loro influenze, citano i Velvet Underground, i Broadcast, i Sonic Youth, gli Stereolab, i Rolling Stones, David Bowie, i My Bloody Valentine, i Can, i Pulp, gli Harmonia. Ed io ce li ho sentiti tutti!

Dr.Paul (ha votato 8 questo disco) alle 14:14 del 31 ottobre 2012 ha scritto:

allora vinci il TOY in lattice rinforzato!

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 16:17 del 7 novembre 2012 ha scritto:

capperi, c'è l'ho già, in svariate forme e colori! Non c'è un premio di riserva?

FeR, autore, alle 11:17 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

questa gara a sminuire gli Horrors non mi piace per niente, ve lo dico con franchezza (senza polemica, pura impressione personale). Dategli una ripassata, che sono LA band cardine del rock britannico attuale. Potranno non essere i vostri preferiti ma come importanza non si discute.

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 11:21 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

In quanto ad importanza non si discute, sono d'accordo. Detto questo rimango un fanatico di Primary Colours, mentre ai tempi ero stato piuttosto duro con Skying, che nel frattempo è cresciuto. Senza però eguagliare il sophomore, non ancora almeno.

target (ha votato 8 questo disco) alle 11:38 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Appena esco dal burdello in cui sono, questo lo ascolto per bene. Molto bello il pezzo qua sopra. Quanto agli Horrors, anche a me "Skying" non ha affatto esaltato, mentre su "Primary Colours" mi rimangerei molto di quanto scrissi a suo tempo, alzando per bene il voto (da quel 6,5). Il tutto, in attesa che Federico ci mandi la recensione a "Six" (con un 10 tondo tondo, eh).

FeR, autore, alle 12:07 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

arriva, giuro!

Ivor the engine driver alle 15:32 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

voce a parte, bel gruppo, anche se mi sembra che i toni trionfalistici siano un po' esagerati. Di roba simil motorik in giro ne è pieno l'etere, da quasi 10 anni. Ciclicamente un po' tutti si abbeverano alla fonte Neu/Harmonia/Cluster/Jaki. E gli Horrors e questi Toy non mi sembrano proprio dei prime movers. Però devo dire che musicalmente il disco è proprio ben fatto. Vediamo se cresce. bella recensione

fabfabfab alle 17:13 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Sarà una mia fissazione, ma ascoltando "Motoring" mi vengono in mente i Sonic Youth. Mi piacciono molto le chitarre, la linea vocale invece la trovo moscia, fosse cantata con più verve (magari dalla Gordon ) chissà...

4AS (ha votato 8 questo disco) alle 20:24 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Hai ragione. Motoring sembra la loro Teenage Riot (ma i Sonic Youth si sentono un po' su tutto il disco) e la voce forse è fin troppo svogliata in alcuni passaggi (in tal caso, preferisco quella degli Horrors, loro "parenti"). Però veramente bell'esordio, tra cavalcate Krautrock e deliri psichedelici hanno condensato in un solo disco parecchi anni di storia della musica.

salvatore (ha votato 8,5 questo disco) alle 22:19 del 5 ottobre 2012 ha scritto:

Lo ascolto già da un po' e sì, è un discone!!! Il lavoro sulle chitarre è stratosferico e le melodie sono superbe. Devo dire che apprezzo molto anche la voce algida e distaccata - ma paradossalmente ricca di pathos - di Dougall (fratello di una Pipette: ecco, tutto torna )...

"Reasons why" potrei ascoltarla all'infinito, "Lose my way" è una pop song perfetta e il romanticismo di "My Heart Skips a Beat" mi conquista inesorabilmente. E poi "Motoring", "Make it mine", "Walk up to me" (insomma, tutte)... Gli allievi superano i maestrI horrorifici (dando l'impressione di essere molto più a fuoco) - e i compagni di banco Chapel Club e S.C.U.M (dimostrando una personalità decisamente più spiccata), senza dubbio alcuno! Sicuramente tra i dischi più belli dell'anno! Torno per il voto che sarà alto

Gio Crown (ha votato 7 questo disco) alle 18:26 del 6 ottobre 2012 ha scritto:

da "vecchia" consumatrice di musica, istintiva perché non preparata tecnicamente come tutti voi, questi Toy mi piacciono molto. Certamente perché hanno molto degli eroi degli anni 80/90 (la mia gioventù). anche se con tutta l freschezza di musica composta nel 2000. Certi ritmi ipnotici e incalzanti come Dead&Gone trascinano e conquistano...qua e la comunque qualcosa di vagamente punk si sente anche se non è più grezzo ma elegantemente elaborato (lose my way)

REBBY (ha votato 8,5 questo disco) alle 9:18 del 7 ottobre 2012 ha scritto:

Esordio entusiasmante. Mi piace tutto (ogni brano il cantato slanato, i lunghi momenti strumentali,..).

Paul8921217 (ha votato 9 questo disco) alle 20:25 del 7 ottobre 2012 ha scritto:

Molto bello, davvero mi ha sorpreso!

Totalblamblam alle 16:33 del 8 ottobre 2012 ha scritto:

il disco è eccellente . unico mio dubbio al recensore illustre maestro : "Colors Running Out" con il suo mood armonioso che rimanda alle piccole sinfonie pulsanti dei vecchi Harmonia". Sei sicuro? forse volevi direi La Dusseldorf ? io ci sento di più il motorik di Dinger (un po' in tutte le traccie a dire il vero)...anche il cantato trasandato lo ricalca. se avesse avuto un po' più di epicità sarebbe stato perfetto

MyRadio (ha votato 5,5 questo disco) alle 0:39 del 9 ottobre 2012 ha scritto:

poca personalità, troppo troppo Sonic Youth !

gull alle 14:47 del 9 ottobre 2012 ha scritto:

Io fatico davvero a trovare qualcosa di interessante. Mi arriva piatto, impastato nei suoni e molto ordinario come scrittura. Sarà un problema mio, visto i giudizi entusiasti di quasi tutti......

paolo gazzola alle 18:58 del 9 ottobre 2012 ha scritto:

Io, come quasi sempre, fatico davvero a non essere d'accordo con te...

Lezabeth Scott alle 17:20 del 10 ottobre 2012 ha scritto:

Qua siamo ad un passo dalla perfezione. E dopo? Che cos'altro s'inventeranno? Acquolina in bocca...

loson (ha votato 9 questo disco) alle 15:54 del 11 ottobre 2012 ha scritto:

Questa band è un miracolo. Federico lucidissimo.

nebraska82 (ha votato 7,5 questo disco) alle 17:26 del 11 ottobre 2012 ha scritto:

anche io ci sento dentro i LA dusseldorf. ero un po' prevenuto, ma devo ammettere che è un ottimo lavoro.

lev (ha votato 7 questo disco) alle 20:54 del 11 ottobre 2012 ha scritto:

ecco, io questo l'ho comprato a scatola chiusa. ogni tanto mi piace ancora farlo come ai bei tempi quando non c'era internet . aspettiamo che arrivi e poi speriamo bene... intanto motoring mi piace assai.

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 10:26 del 14 ottobre 2012 ha scritto:

Condivido le considerazioni in ordine alle novità partorite dalla scena britannica ed al ruolo dei Toy. Molto meno l'entusiasmo: arrangiamenti sofisticati e certosini a corredo di canzoni ordinarie. Come quasi sempre accade con i nomi riportati, non mi sento particolarmente coinvolto e la scrittura mi parte "normalissima": mi sembra tutto studiato e calcolato per ottenere un determinato effetto, e poco "sentito". Questione di feeling ed affinità personali, naturalmente, sarà che io non riesco quasi mai ad abbracciare un simile approccio.

Dr.Paul (ha votato 8 questo disco) alle 15:06 del 17 ottobre 2012 ha scritto:

il disco è molto piacevole....certo nulla per cui spellarsi le mani. i brani mi piacciono tutti tranne reasons why...il problema è che non mi lasciano niente! per assurdo sono proprio i singoli a mancare....anche questa motoring....ok fica è, davvero, ma sembra un po un singolo sfigato...di quelli che non fanno sul serio quando si tratta di fare il salto di qualità e di visibilità. vi prego di non inorridire (ghgh) ma i singoli dei white lies (per rimanere tra i dischi citati dal buon Romagnoli nella rece) gli davano una piiiiista ai Toy.

Totalblamblam alle 17:13 del 17 ottobre 2012 ha scritto:

dr paul ma i white lies sono più nel solco della pop synth song diciamo così i toy hanno altri riferimenti anche se concordo anche un po' con julina l'operazione è anche furbina ma ormai siamo scesi a questi livelli fanno tutti inorridire

bbjmm (ha votato 4 questo disco) alle 17:00 del 21 ottobre 2012 ha scritto:

Io a mio modesto parere, mi sembra di sentire solite melodie cantate e giri sentiti e risentiti. Un piattume che può in questo disco essere aiutato da chitarre (suoni) ma poi niente altro. Speriamo che se ne accorgano. Cari saluti a tutti.

Alessandro Pascale (ha votato 9 questo disco) alle 15:04 del 28 ottobre 2012 ha scritto:

per quanto mi riguarda ho il mio disco dell'anno. E ho detto tutto.

target (ha votato 8 questo disco) alle 20:21 del 30 ottobre 2012 ha scritto:

Disco davvero bello (così Cas non stigmatizza più la mia recente deriva antibritannica, ahah). Al di là del lavoro eccellente sulle chitarre e dei ricami di tastiera, usati con un tocco che Candida Doyle un po' alle spalle ce l'ha ("Strange", soprattutto, ricorda certi Pulp noir di fine anni '80), ci sono melodie che a me piacciono molto, cantate con uno scazzo deadpan che però non trovo mai svilisca i pezzi, anzi, fa sempre inquadrare loro il baricentro. Praticamente nessun calo nella scaletta. Menzione per "Dead and gone", che però nella linea del 'ritornello' cita pure troppo per le orecchie di un manics-addicted come me "Small black flowers that grow in the sky" dei Manic Street Preachers.

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 12:32 del 2 novembre 2012 ha scritto:

ahahah bello vedere come questo disco mette d'accordo un pò tutti!

hiperwlt (ha votato 7,5 questo disco) alle 21:14 del 30 ottobre 2012 ha scritto:

"my heart skips a beat", "walk up to me" e "colours running out" sono ormai ascolti ossessivi. ma gran disco, sì, nella sua corposa interezza

lev (ha votato 7 questo disco) alle 21:44 del 30 ottobre 2012 ha scritto:

bello si, ma speravo in qualcosa di più.

Totalblamblam alle 16:04 del 31 ottobre 2012 ha scritto:

ma lev oggi quel qualcosa di più te lo possono dare solo tozzi morandi ruggeri

lev (ha votato 7 questo disco) alle 19:20 del 31 ottobre 2012 ha scritto:

chi? quelli che cantavano "si può darla di più senza essere ro..."?

comunque a parte 3-4 pezzi non mi ha entusiasmato troppo. bello per carità, però manca qualcosa, manca un pò di sostanza. forse proprio quella epicità a cui accennavi tu.

Kid A (ha votato 6,5 questo disco) alle 20:56 del 2 novembre 2012 ha scritto:

A me quest'album non mi sembra nulla di eccezzionale...piacevole certo, ma non ho trovato nulla che mi ha colpito particolarmente

nebraska82 (ha votato 7,5 questo disco) alle 14:10 del 5 dicembre 2012 ha scritto:

riascoltandola, kopter mi ha fatto venire in mente i deerhunter di nothing ever happened.

Franz Bungaro (ha votato 9 questo disco) alle 14:47 del 12 dicembre 2012 ha scritto:

Fresco fresco di youtubbazione il video del nuovo singolo, "Make it mine"...

ThirdEye (ha votato 6 questo disco) alle 4:46 del 15 gennaio 2013 ha scritto:

Don't believe the hype...Carino, roba che già si faceva (e meglio) 20 anni fa in terra d'albione...Puo' stupire solo un Indie Kid/Hipster di 20 anni sta roba. Il disco in fin dei conti è buono, ma non esageriamo! Su Ondarock (aaargh!!!) c'era un tizio che addirittura diceva che era meglio del disco della banana e mi pare di Psychocandy, e che i My Bloody Valentine sono stati inutili, ahahahah...Povero me. Rimetto su Methodrone dei BJM, va..

ThirdEye (ha votato 6 questo disco) alle 4:49 del 15 gennaio 2013 ha scritto:

O forse eri te quel tizio?

Truffautwins (ha votato 6,5 questo disco) alle 4:02 del primo maggio 2013 ha scritto:

I Jesus and Mary Chain hanno creato un mondo che prima non esisteva. Questi ci stanno solamente camminando sopra. Troppo facile. Buone melodie

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 18:32 del primo maggio 2013 ha scritto:

Mah, non so. Io oggi mi riascoltavo la coda di Colours Running Out e, come al solito, rimanevo basito... Insomma, il discorso del ripescare dal passato lo possiamo fare per ogni artista dagli anni '60 in poi. In fondo anche i Sonic Youth "camminavano sopra" ai Velvet Underground, no?

Lepo (ha votato 7 questo disco) alle 11:56 del 26 settembre 2013 ha scritto:

Album discreto, non da 9 di sicuro, ma con buone frecce al suo arco, specie nelle ballads, spesso e volentieri caratterizzate da forti reminiscenze retro (in particolare My Heart Skips A Beat è superlativa). Li trovo decisamente moscetti nei brani più tirati, che dovrebbero godere di maggior verve per funzionare al meglio (penso ad una Dead&Gone, che pure parte da ottime basi per riff e linee melodiche, ma non decolla e stanca presto). Non comprendo, poi, questa necessità, che a dire il vero non riscontro solo in loro, ma in moltissimi gruppi indie pop degli ultimi anni, di seguire un' unica idea di sound in maniera così testarda ed univoca; un conto è se lo fai nell'elettronica pura o nell'avant o anche solo nelle forme più sperimentali di rock, ma un album pop (e intendo pop ovviamente nell'accezione più ampia del termine) deve fornire dei cambiamenti nel sound, che si deve adattare, senza contraddirsi rispetto a delle basilari e non troppo stringenti idee di partenza, al tipo di composizione che si trova di fronte. Faccio un esempio, così forse mi spiego meglio: un The Great Escape dei Blur, per dirne uno, è una gemma pop e di songwriting, eppure ad ogni pezzo sembra (e dico sembra) che suoni una band diversa, salvo poi, alla fine, ritrovarsi a vivere un'esperienza che, pur con i suoi alti e bassi, è stata completa e coerente. Per carità, al primo disco solitamente è prassi far suonare un gruppo in modo univoco, ma ho i miei dubbi circa l'efficacia di questo shoegazing-motoring-indie rock lungo tutte le 13 canzoni di questo Toy.

Dr.Paul (ha votato 8 questo disco) alle 22:30 del 17 febbraio 2015 ha scritto:

stranamente rivalutato, in positivo!!