V Video

R Recensione

6,5/10

Dirty Beaches

Badlands

Strano disco, imperfetto e scomposto, eppure con qualche spunto notevole, questo “Badlands”, quarto lavoro di Alex Zhang Hungtai. Malgrado il moniker sembri saltare fuori da un generatore di nomi per artisti glo-fi, i territori sono quelli di uno psycho-billy stravolto nella bassa fedeltà (lato A) e di ballate impomatate da crooner anni ’50 (lato B). Cose, in ogni caso, che si muovono nel passato remoto, per emergere malate e violentemente passionali.

Dalla decomposizione rockabilly stile Suicide (“Speedway King”) a un indie pop sixties impeciato di merda (“A Hundred Highways”), tutto qui dentro è ipnotico, eseguito durante quelle che sembrano jam solitarie e biliose. Badlands davvero, queste. Balere da prom di fine anno andate a fuoco, camerette ye-ye insozzate, locali rockenrolle sfasciati. E allora nella prima metà resuscita Lux Interior in una reinterpretazione zombie di se stesso (“Sweet 17”), su riff ripetitivi e fruscii sovrabbondanti (“Horses”), tutto impiastricciato dal sudore, elettrizzato.

Molto più distesa la seconda (diversissima) parte del disco. Un paio di gemme di retrò-pop dimostrano senza dubbi che il ragazzo ha talento: “True Blue”, lentone estivo color seppia, piacerebbe ai The Love Language, con il baritono di Hungtai che abbassa Elvis nelle catacombe. Dove, assurdamente, incontra Françoise Hardy: “Lord Knows Best”, costruita sulla frase di piano che attacca la “Voilà” della dea francese, è talmente stracolma di romanticismo da suonare come una ballata della disperazione. Bellissima, quindi. Soprattutto se viene seguita dalla colonna sonora di un corteo funebre rubata ai Portishead (“Black Nylon”: baratro) o a un becchino amante di field-recordings (“Hotel”).

Neppure 30 minuti di musica (non sarebbe meglio parlare di ep?), ma tratti di classe. Servirà certamente, per darle più corpo, decidere quale prendere tra le due direzioni in cui questo “Badlands” si scinde.

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Voto degli utenti: 7,1/10 in media su 15 voti.
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Cas 8/10
loson 9/10
post 9/10
REBBY 6/10

C Commenti

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Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 1:28 del 11 marzo 2011 ha scritto:

Ammetto che mi ci son chiuso una decina di minuti buoni con il generatore casuale di nomi glo-fi (salvato tra i preferiti, non si sa mai...). Ma giochetti a parte, sono state le tre tracce ascoltate a catturare in pieno la mia attenzione: di colpo ho immaginato "camerette ye-ye insozzate" e un tremulo sovrapporsi di paesaggi e tempi remoti. E ora approfondisco, certo, e commento, ovvio, e voto, ci mancherebbe altro. Ottima segnalazione Fra'; la rece, al solito, un colabrodo d'immagini e suoni vivissimi.

Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 13:22 del 13 marzo 2011 ha scritto:

Eh sì, disco troncato a metà: prima parte piuttosto confusionaria, poche idee chiare; seconda parte sugli scudi, affascinante e avvolta nel fumo di copertina, tra lente ballate senza tempo (stupenda "Lord Knows Best", altrettanto bella "True Blue"), oscuri rimbombi di corni da battaglia ("Black Nylon") e angosciosi metronomi mortuari ("Hotel"). Sei più otto diviso due.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 14:03 del 13 marzo 2011 ha scritto:

Ah, rieccolo Alex Zhang Hungtai... Caspita Francesco, da quando postasti un link di Lord Knows best, il brano è diventato un ascolto imprescindibile. Sì sì, seconda parte sopraffina. Prima parte che digerisco a fatica

8 + 5 / 2 = 6,5

Bella rece!

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 13:34 del 9 aprile 2011 ha scritto:

Sbaglio o A Hundred Highways riprende i mitici Les Rallizes Denudés? Comunque sto disco mi sta mandando letteralmente fuori di testa, si appropria di due linguaggi a me particolarmente cari: lo Psychobilly e la psichedelia noise malatissima. Ripasserò per un giudizio più ragionato

loson (ha votato 9 questo disco) alle 15:03 del 9 aprile 2011 ha scritto:

Clamoroso. E non sento nemmeno uno scarto di qualità in favore del "secondo lato". Tutto funziona a meraviglia: atmosfere assurde, voce bellissima, canzoni da infarto. Mi è bastato ascoltarmi "Speedway King" (Alan Vega che gigioneggia su un "disintegration loop" di William Basinski?) per rendermi conto di quanto sia speciale la proposta di Alex Zhang Hungtai, e soprattutto di quanto un qualsiasi discorso sui Dirty Neaches non possa prescindere da un'estetica produttiva letteralmente miracolosa. Quello di "Badlands" non è (soltanto) lo-fi (o no-fi): è qualcosa di più profondo, ancestrale. Mi ricorda, in quanto a modalità, il recupero di "fossili sonori" messo in atto da musicisti come Jim Kirby nel progetto Caretaker: l'idea di sottrarre dall'oblio piccole scatole musicali impolverate che parlano una lingua antica, quasi indecifrabile poichè lontana a noi nel tempo e da quest'ultimo disgraziatamente erosa. Hungtai applica un principio analogo ad una materia sonora a noi più vicina, ma ugualmente percepita come distante. Ci imbroglia tutti, facendoci credere che i Suicide abbiano pubblicato esclusivamente 78 giri e che i Cramps girassero solo su grammofono. L'immaginario che risorge in questo ammasso di corpuscoli sonori è sterminato: la surf music, la foto ingiallita di Johnny Cash, il noir, Elvis da sfattone, Lux Interior, il garage-rock, Mizutani, Lynch, e si potrebbe continuare fino a notte fonda. Hungtai stesso si pone, nel look, come salma vivente, emblema di una "coolness" sfiorita. Ribadisco: clamoroso. Per il giudizio in stellette aspetto, perchè potrebbero scapparci il 4.5. E ovviamente bella rece del Targ, con un gustoso accenno alla mitica Françoise. (Però, Fra, stavolta potevi alzare un pochetto! ;DDD)

SamJack (ha votato 8 questo disco) alle 19:18 del 9 aprile 2011 ha scritto:

Tra l'altro la canzone postata qui mi ricorda la colonna sonora del film Nekromantik...

target, autore, alle 13:54 del 10 aprile 2011 ha scritto:

Un po' mi stupisci, Los, perché non lo facevo un disco per te (o hai davvero, dentro, l'anima immalinconita di uno shit-gazer 'sfiorito'? eheh, vedi che avevo ragione? ;D). A me continua a non suonare clamoroso, e riconfermerei voto e giudizio.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 11:47 del 12 aprile 2011 ha scritto:

RE:

Eh eh. Sfiorito lo sono, Targ, ma non al punto da "shittarmi" addosso. ;DD No, seriamente: adoro un sacco di musica "sporca" e rumorosa, da certo free jazz alla Mordant Music, fino a Royal Trux, Haino, lo stesso Mizutani... Anche l'estetica lo-fi non mi dispiace affatto (pur non essendo la mia abituale cup of tea), basta che ci sia uno certo studio dietro: ecco i pezzi grossi dell'Hypna, o la witch house meno piatta. La shitgaze che ho ascoltato non mi piace - a parte Blank Dogs - intanto perchè le canzoni son brutte forte, e poi perchè queste sono "soltanto" registrate coi piedi (o col sedere, più appropriato XD), spesso senza alcuna volontà di lavorare un minimo sulle registrazioni (e si può essere lo-fi pur essendo stra-curati, vedi Phil Elvrum). Nei Dirty Beaches di "Badlands" continuo a sentire un'impostazione sì a bassissima fedeltà, ma diversa sia dall'estetica shitgaze, sia da quella utilizzata nei precedenti lavori di Hungtai che ho avuto il piacere di ascoltare finora (Horror Lp, Night City, Seaside Ep, due 7''). Non so spiegare bene cosa la renda differente, ma magari col tempo...

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 12:05 del 12 aprile 2011 ha scritto:

RE: "Non so spiegare bene cosa la renda differente"

a renderlo differente, a mio avviso, sono le radici. cioè, se buona parte del shitgaze (penso alla Sacred Bones) si rifaceva tout court ad un insieme molto circostanziato di micro-generi anni '80 (Solid Space, certi Cabaret Voltaire, la cold wave...) limitandosi a sgranarli registrando alla cazzo, qui il campo è più profondo, lo spettro sonoro è davvero ampio. c'è un che di arcaico che va oltre i riferimenti a psychobilly e compagnia bella... si tratta di un lavoro di restauro ma anche archeologico, di culto ma anche di reinterpretazione. insomma, mi pare che si eviti in maniera più che compiuta di giocare al gioco del revivalismo di nicchia.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 12:46 del 12 aprile 2011 ha scritto:

E' giustissimo quello che dici, però io parlavo proprio di diverse sfumature nel sound, nella registrazione. "Night City", per dire, non solo differisce da Badlands per gli stili "manipolati" (coldwave, Cabaret Voltaire, un pizzico di EBM), ma anche per un suono diverso, meno remoto e marmoreo, più "canonicamente" lo-fi. Boh, forse è solo una mia impressione...

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 19:00 del 12 aprile 2011 ha scritto:

Beh, alla fine me lo avete fatto ascoltare sto disco... "Lord Knows Best" è una specie di droga...

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 15:56 del 14 aprile 2011 ha scritto:

Mamma mia quanto è lercio questo disco! Quando finisce di tocca aprire le finestre per fare uscire il fumo... Mi piace immaginare che Elvis avrebbe potuto suonare musica del genere se fosse arrivato ad avere gli anni di Johnny Cash...

loson (ha votato 9 questo disco) alle 16:16 del 22 aprile 2011 ha scritto:

Massì.

Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 19:54 del 23 giugno 2011 ha scritto:

Ammazza ragazzi, che sporcizia in questo disco. Sembra registrato con il peggiore dei dittafoni. Però la sostanza ed il sostrato disturbante ci sono. Stupendo il bordone di piano di "Lord Knows Best", e chissà da dove ha preso il giro di "A Hundred Highways" il ragazzo... 6 solo per la brevità. Ottimo e sintetico Francesco!

synth_charmer alle 22:34 del 2 agosto 2011 ha scritto:

vuoi vedere che piace anche ad un ultra-modernista come me? Secondo me sì! Vedremo..

target, autore, alle 23:13 del 2 agosto 2011 ha scritto:

Secondo me invece no! ) La prima metà psycho-billy ti dovrebbe provocare reazioni allergiche, anzi. Ma chissà, magari nascondi una vena fifties che finora nessun revival aveva alimentato! Domani live a Padova, tra parentesi.

synth_charmer alle 23:27 del 2 agosto 2011 ha scritto:

RE:

e chi li conosce i '50?? per me questa è una novità assoluta, è su questo che confido!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 8:48 del 4 ottobre 2011 ha scritto:

E' un LP od un EP? A me sembra un demo che contiene materiale ancora da sgrezzare frutto di alcune estrazioni in una grotta dell'oltretomba. Potremmo trovarci diamanti oppure zirconi, granati, spinelli, crisoberilli, ... o anche sabbia. Il 78 giri (di gommalacca eheh) io lo farei con Lord knows best su un lato e Sweet 17 su un altro.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 16:34 del 4 ottobre 2011 ha scritto:

Questa la voglio raccontare per filo e per segno!

Quotidiano scorrazzamento su SdM … noto il mio pallido amico Rebby eheh in prima pagina e lo seguo con fiducia … Badlands?! … Targhetta! … una garanzia! … ci siamo … un’altra pepita per il mio lingottone di Natale … vado subito ai commenti … il solitissimo Maradeiprezzemolo che apre i lavori e condisce la minestrina … scrive stramberie da intenditore … considero l’orario di deposizione e lo assolvo … a salire vedo che è in ottima compagnia … recup e rece in contemporanea … focalizzo Francoise Hardy … Francoise! … “Tous les garcons e les filles de mon age” … la main dans la main … quanti ricordi … sulla mattonella 30x30 di segato maculato e la main sur le ***! … non voglio sapere altro … donwload 99,9% … libidine … et voila!

Ho ascoltato prima a canguro … sconcerto! ... poi … respiro profondo, doppia sigaretta e ascolto integrale nella speranza/certezza che uscisse qualcuno con il complice a urlarmi ridendo “… sei su scherzi a parte!!!” … invece noooooo … è tutto vero!? … ma che max gazzé è ‘sta roba!!?? … veramente cose dell’altro mondo!! … ma chi è ‘sto cretino che si è autoseppellito con un mangiadischi degli anni sessanta acceso!? … rileggo incredulo il gurug orchestar Maradei che dice becchinate orripilanti: - Ottima segnalazione Fra' … stupenda "Lord Knows Best", altrettanto bella "True Blue"!! … non resta che una cosa da fare … riesumare questo Dirty Beaches e spegnere quel maledetto mangiadischi duracell incassato!! Consentitemi di risarcirmi del danno morale bassissimo con un voto speculare!! … a li mortéhéh!!

Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 18:19 del 4 ottobre 2011 ha scritto:

RE: Questa la voglio raccontare per filo e per segno!

Niente da fare Giuse', non è sozzume per te, hai già fatto tanto a provare: risciacquati con la (bassa) marea di Beirip(osi in pace), non voglio vederti tristo. Già che ci sono: live all'Animal Social Club di Roma, mercoledì 19.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 2:52 del 5 ottobre 2011 ha scritto:

Hungtai passato remoto del verbo Hungtare?

Per Marco_Biasio … ti chiedevi da dove avesse preso il giro di "A Hundred Highways"… bene … penso di poterti aiutare anzi lo faccio volentieri e in notturna … si tratta del rift centrale di “Chariot “, una notissima canzone di Petula Clark, incisa in francese nel 1962 … grande successo in Francia e primo posto in classifica. L’anno seguente la dolce Petula propose Chariot in Italia, in Germania con il titolo di “Cheerio” e in Inghilterra dove diventò “I Will Follow Him” … anche in questi Paesi la canzone ebbe grande notorietà e vendite importanti per quei tempi. Per ritornare in Italia, ti dirò che esiste anche una buona versione/traduzione in italiano di Chariot cantata da Betty Curtis … siamo sempre nel 1963. Anche se sei un giovanissimo, ti sarà capitato di ascoltarla sicuramente … per darti un aiutino provo a cantartela … quando ci sei premi il pulsante … vado! …

“Se verrai con me

sul mio carro tra le nuvole

più avanti del caldo del sol

sull'ultima stella lassù

se verrai

Tu vivrai con me

in un'isola fantastica

e un mondo vedrai di lassù

un mondo nascosto nel blu

tutto nuovo per te

La terra, la terra, la terra

sarà senza frontiere

la terra, la terra

ci porterà fortuna

la luna, la luna

per noi sarà il domani

se m'ami, se m'ami

Se verrai con me

sul mio carro tra le nuvole

più avanti del caldo del sol

sull'ultima stella lassù

tu solo con me

io sola con te

La terra, la terra, la terra

sarà senza frontiere

la terra, la terra

ci porterà fortuna

la luna, la luna

per noi sarà il domani

se m'ami, se m'ami

Se verrai con me

sul mio carro tra le nuvole

più avanti del caldo del sol

sull'ultima stella lassù

tu solo con me

io sola con te” … bravo! ... è quella! ... Maradei con te faremo i conti più tardi!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 3:29 del 5 ottobre 2011 ha scritto:

Chi dorme non piglia il riff ...

Per Marco_Biasio ... scusa, non rift ... ma *riff ... più precisamente dove si canta "La terra, la terra, la terra sarà senza frontiere ..." comunque non vorrei aver sbagliato l'identificazione del "giro" di salma ... prendila con riserva legittima da parte mia e magari controlla direttamente con l'ascolto di Petula/Chariot ... vedrai che poi ti piacerà anche "Downtown", vero cavallo di battaglia della Clark!

Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 13:15 del 5 ottobre 2011 ha scritto:

RE: Chi dorme non piglia il riff ...

Sì, sì, Giuseppe, sapevo da dove era stato preso quel riff. La domanda era retorica

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 14:03 del 5 ottobre 2011 ha scritto:

Beata gioventù!!

… come dire dolcettoscherzetto!! … e io che ho fatto la notte prima degli esami!! … e allora dato che ci sei dimmi cortesemente e con la giusta retorica dove “ha grattato” la presa in giro di “True Blue” … il mio generatore di nomi/artisti incartapecoriti è stato sottoposto a dura prova e me ne suggerisce due miscelati (?!) … ma stento a credere a tanta grazia e solerzia da parte di un compositore Zhang(herato) in avanzato stato di decomposizione!? … il pulsante è sempre a portata di mano! … comunque a buon rendere!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 23:52 del 20 ottobre 2011 ha scritto:

Edizione straordinaria

… sarebbero gradite notizie recensive della performance del 19 c.m. di Hungtai da vivo/live all’Animal Social Club di Roma …

Filippo Maradei (ha votato 7 questo disco) alle 23:56 del 20 ottobre 2011 ha scritto:

RE: Edizione straordinaria

Ho mancato l'appuntamento, mi spiace Giuse'!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 3 questo disco) alle 0:02 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Recensore fallibile

... ti rifarai il 2 novembre XD ...