R Recensione

8/10

The Noisettes

What's The Time Mr Wolf

Londinesi, dediti ad un garage rock sui generis dalle forti screziature pop, i Noisettes si apprestano a mettere a ferro e fuoco le fredde giornali invernali in corso: al centro dei riflettori la voce duttile ed elastica di Shingai Shoniwa, trascorsi nei misconosciuti Sonarfly, in squadra dal 2003 con il chittarista Dan Smith ed il furioso drummer Jamie Morrison.

Approccio al garage rock sui generis, si diceva: il gruppo dimostra di saper sfruttare la trasversalità verso i generi tipica del popolo inglese per mettere a frutto al meglio la lezione della “nuova” scuola di Detroit: quella che sotto la spinta dei magnifici Dirtbombs di Mick Collins prima, e dei divi White Stripes poi, predica nei fatti un garage rock meticcio, malato di soul, e aperto ad ogni genere di mescolanza e contaminazione.

All’approccio minimal dei gruppi citati, i Noisettes preferiscono un impasto più sontuoso, non leccato ma comunque propenso a soluzioni melodiche inaspettate, frequentemente dall’alta gradazione pop, che può lasciare un po’ disorientato l’ascoltatore e che, nelle, per fortuna rare, cadute di tono, porta alla mente certe cose dei No Doubt.

Altrove sta, fortunatamente, l’epicentro musicale del disco: nel garage swingante dei primi Von Bondies, nell’urgenza blues dei già citati White Stripes (Bridge To Canada è quasi gemella, anthem a parte, di The Hardest Button To Button), all’impeto infuocato dei primi Yeah Yeah Yeahs.

Difficile ed errato, comunque, andare avanti a forza di paragoni ed accostamenti per un disco che è un pot pourri unico, una ventata d’aria fresca nelle stantie stanze del new rock inglese, e per un gruppo finalmente credibile nella sua personalissima rilettura dei suoni hard blues e garage punk. Talmente credibile da potersi concedere impunemente generose capatine nel pop tout court (The Count Of Monte Cristo), accostamenti improbabili tra hard rock ed easy listening (Mind The Gap e Nothing to Dread), arrivando persino a cimentarsi col (neo) soul in Cannot Even (Break Free).

Con successo.

E scusate se è poco.

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 7 voti.
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REBBY 6/10
Sor90 7/10
gi4ndo 8/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Marco_Biasio alle 22:58 del 8 febbraio 2007 ha scritto:

Brava Alice

Li cerco, grazie della egnalazione Alice.

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 10:23 del 23 febbraio 2007 ha scritto:

In tempi di disfattismo

...si trovano ancora buoni gruppi genuini. Poi a me piacciono sia Yeah Yeah Yeahs che Von Bondies che White Stripes quindi con questi ci vado a nozze ))

Giuseppe Pontoriere (ha votato 8 questo disco) alle 16:15 del 6 maggio 2007 ha scritto:

Ce l'ho...

E' mi è piaciuto molto. Lei è molto brava a cantare questi tipi di brani. Davvero un buon disco, ricco di energia.