R Recensione

4/10

Bellini

The Precious Prize Of Gravity

Breve, urgente e impietoso, il disco. Brevi, urgenti ed impietosi pure noi. Giovanna Cacciola e Agostino Tillotta, le due colonne portanti degli Uzeda, dal 2002 in forza anche nei Bellini – sorta di supergruppo che vede completarsi l’organico con Matthew Taylor dei Romulans e Alexis Fleisig dei Girls Vs. Boys – potrebbero anche essere contenti di come verrà trattato il loro, terzo “The Precious Prize Of Gravity”. Che, bene specificarlo sin d’ora, non la mena certo per le lunghe e scocca dieci, arroventate frecce al centro di un mutevole bersaglio noise. Anni ’90, avete presente? Ecco, si parla di quello, né più né meno.  

Che la stoffa per trattare certo, pericoloso materiale ci sia lo si vede (e sente, altroché) anche sulla distanza di qualche ascolto svogliato. Musicisti che, il rumore, lo hanno domato, ci hanno cavalcato imbizzarriti per anni ed ora, sopraggiunto il canonico offuscamento di metà carriera, continuano a trattarlo nella maniera più estrosa e fantasiosa possibile. Ecco perché, in sostanza, il disco appare niente più che un compitino diligente, sistemato a dovere per l’occasione ma enormemente al di sotto delle possibilità reali. Non è, inoltre, affatto un buon segno che in più di qualche occasione prevalga un senso d’inerzia, di noia sottocutanea, di esercizio di stile. I power chord del blues-core di “Wake Up Under A Truck” (ripresi, più o meno, anche in “Save The Greyhounds”) suonano così stantii e strascicati, “Susie” si spezza in due nel tentativo di coniugare acustico ed elettrico ed in “Daughter Leaving” le galoppate di chitarra, basso e batteria non riescono ad incidere.   Restano, in definitiva, poche cose con cui baloccarsi. Quando la Cacciola spegne il microfono e lascia libero spazio alla sei corde del suo compare, per uno strumentale esplosivo (“The Man Who Lost His Wings”), il contraccolpo si sente e, paradossalmente, alza notevolmente il tiro: le distorsioni di “A Deep Wound” sbraitano con potenza un monito che più albiniano di così non si potrebbe. “Numbers”, se così si può dire, è il punto fermo da cui ripartire: una raffica di sassate guidate per mano da una Patti Smith in menopausa, che pigola la sua furia in una mitragliata di cambi di tempo e riffaggio.  

Non c’è spazio per dubbi, qui dentro ci sono cuore, mente ed anima, come nelle migliori tradizioni. Tuttavia, come cantava Nina Persson assieme a James Bradfield dei Manic Street Preachers appena due anni fa, “Your Love Alone Is Not Enough”. Possiamo dire che del premio della solennità, questo giro, ne facciamo anche a meno.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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Suicida (ha votato 7 questo disco) alle 14:21 del 9 novembre 2011 ha scritto:

Marco ci deve essere un errore! Forse 4 era il numero delle stelline che avresti voluto mettere.. Giudicare inascoltabile questo disco è inconcepibile per me. Per quanto possa essere di parte nei confronti della coppia Tilotta/Cacciola e del genere in sè che adoro, il disco è abbastanza valido anche se non all' altezza dei due predecessori e nonostante il rimando agli ultimi Shellac sia molto evidente in alcuni brani (e ci può anche stare). Wake up è uno dei pezzi più belli scritti dai Bellini a mio avviso. Concordo invece su Susie che è un vero passo falso. Nel complesso il trittico iniiziale è all' altezza dei vecchi fasti poi il disco scade inesorabilmente ma resta comunque su dei buoni livelli. Un 7 se lo meritava dai! :\

Marco_Biasio, autore, alle 19:27 del 9 novembre 2011 ha scritto:

RE:

Spinto dal tuo commento me lo sono riascoltato oggi, dopo, boh, tre anni che non lo toccavo forse. Di solito il tempo ammorbidisce i miei giudizi e li livella verso l'alto, ma mi continua a sembrare fiacco, fiacchissimo... Wake Up Under A Truck è l'unica cosa che mi sentirei di salvare. Forse 4 è stato un po' ingeneroso, ma... per me alla sufficienza ancora non arriva. Grazie del passaggio, comunque!

Suicida (ha votato 7 questo disco) alle 19:46 del 9 novembre 2011 ha scritto:

C'è tempo per arrivare alla sufficienza! Nel frattempo mi ascolto i Don Caballero. xD