Lago Vostok
Decorso Infausto
Recentemente Bruno Dorella li ha insigniti di unetichetta pesante e gratificante: quella di essere tra le band di punta del nuovo noise rock italiano. Non sarà la benedizione ufficiale impartita allepoca da John Zorn agli Zu, ma per chi scrive (e, immagino, anche per i tre ragazzi lombardi) è una soddisfazione e una rivelazione. Possiamo dire, per una volta, che nulla sia stato intentato al caso, che nessuna parola sia stata di troppo. Ripescare Decorso Infausto, opera prima dei Lago Vostok, ad un anno e mezzo dalla sua uscita digitale, è un atto di giustizia nei confronti del disco, di cui si è sciaguratamente parlato poco sulle webzine tricolori, e dello stesso gruppo, alla ricerca del salto di qualità che merita.
Paradossalmente, il discorso da farsi è semplice fino allautismo. Chitarra, basso e batteria, nessuna voce, cozzi e spigoli come se piovesse, unimpostazione geometrica rigorosa e costante per quanto discreta. I rallentamenti, ove presenti, sono raccordi temporanei, sezioni interlocutorie e funzionali al semplice rilancio della posta, alle ripartenze da sangue alle orecchie e schiuma alle gengive: per cui in Amouse Bouche non suonano certo i Fuh, né i Fog In The Shell, ma dei caserecci post-hardcorers in rotazione perpetua, e In Pasto Ai Saprofiti nasconde i Botch più emozionali (anche se qualcuno, specialmente nel finale cosmico e straniante, potrebbe riconoscere le luminose leve del new noise scandinavo) sotto un sottile strato di arpeggi. Per quanto il tiro dei Lago Vostok sia assolutamente devastante, alcuni pezzi soffrono ancora di eccessivo movimentismo (lalternarsi frenetico di sezioni chitarristiche e ritmiche in L'Altro Dopo L'Uno offre la sensazione di un episodio costruito per accostamento, a partire da frammenti originariamente autosufficienti, e non amalgamatosi al meglio): è il concetto che hanno del math rock, -core, altro i debuttanti di talento, ma con qualche ansia da prestazione di troppo. Da preferire, senza alcun dubbio, la catastrofica Crazy Crazy Man Only Wants To Kill Italians (con alcune svisate schizofreniche da fare invidia agli Io Monade Stanca) e i Melvins artigianali di Cañero (lo sludge mai suonato dai System Of A Down).
Decorso Infausto, ancora oggi, è disponibile in download gratuito sullo spazio Bandcamp del power trio. Approfittatene e lasciate che altri ne approfittino.
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