R Recensione

8/10

Lcd Soundsystem

Sound of Silver

James Murphy si è ormai costruito oltreoceano la nomea di produttore e Dj più cool del momento e, anche se magari non lo ammetterà mai, si vede che la cosa non gli dispiace affatto. LCD Soundsystem, oggi più che mai una one-man band, è in fondo solo uno dei progetti paralleli portati avanti dal prolifico Murphy, ma sicuramente quello con cui ha riscosso il maggior successo. Reduci da una smaccata operazione commerciale (“45.33”, una suite musicale da ascoltare mentre si fa jogging), sponsorizzata dalla Nike con tanto di baffo in copertina, ma che poi, a dispetto delle premesse, si è rivelata una delle migliori produzioni di elettronica degli ultimi tempi, tornano a distanza di due anni dall’acclamato esordio, con questo nuovo “Sound of Silver”.

Anche questa volta, l’album finisce per essere una vera e propria “compilation” di cose apparentemente diversissime, in cui Murphy riesce sempre meno a contenere il suo spirito enciclopedico ed anzi si mantiene costantemente sopra le righe, ma con una classe ed un savoir faire che hanno in giro pochi eguali.

Dal minimalismo elettronico dei Kraftwerk al punk rock degli Stooges, spizzicando qua a tra le più disparate forme del pop rock e dell’elettronica che si è avuto modo di ascoltare nelle ultime due decadi, quello degli LCD Soundsystem è un viaggio spericolato che induce una piacevole sensazione di vertigine. E dunque non sorprendetevi se in questo “Sound of Silver” troverete della techno lisergica, stile Chemical Brothers, che si scioglie in un inaspettato finale di archi (“Get Innocuous”), il post punk dei New Order (“North America Scum”), il funk di Prince in chiave nuovo millennio (“Time to Get Away”) e persino un folk-hop che quasi plagia certe produzioni della Beta Band (“Sound of Silver”). Se poi qualcosa vi sembrerà di averlo decisamente già ascoltato, è solo perchè la splendida combinazione tra una coriacea base di synth e accattivante sezione di metallofoni presente in “Someone Great” è ripresa tale e quale da un passaggio dal già citato “45:33”. Peccato che qui venga riproposta con l’aggiunta di un’inutile parte cantata, ridondante e quasi imbarazzante per la banalità dei testi. Tanto valeva lasciare le cose come stavano (visto che erano praticamente perfette) e inserire semplicemente la stessa incisione.

C’è tempo anche per lasciarsi trasportare dall’interminabile riff di piano di “All My Friends”, forse il pezzo più riuscito, prima della chiusura di gran classe con “New York I Love You, But You’re Bringing Me Down”, dichiarazione di tormentato amore per la Grande Mela, l’unica città in cui è davvero possibile immaginare che personaggi come James Murphy diventino quello che sono.

V Voti

Voto degli utenti: 7,1/10 in media su 15 voti.
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londra 8/10
REBBY 7/10
target 8/10
Tizio 8/10
giank 6/10
motek 7/10

C Commenti

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Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 11:13 del 23 marzo 2007 ha scritto:

MMh non mi ha convinto

Mi era piaciuto un sacco il primo album ma questo non mi convince del tutto. Sufficienz arisicata per quanto mi riguarda

Tizio (ha votato 8 questo disco) alle 20:47 del 18 aprile 2010 ha scritto:

A me è piaciuto molto

synth_charmer (ha votato 8 questo disco) alle 10:51 del 22 aprile 2010 ha scritto:

Per me è anche meglio del primo. Irresistibile fin dal primo ascolto, grazie alla sua varietà sonora non stanca mai. Il singolo di quest'anno, invece, mi spaventa..

jogades (ha votato 8 questo disco) alle 16:38 del 6 settembre 2010 ha scritto:

Gran bel disco!