R Recensione

8/10

The Rapture

Tapes

I Rapture scelgono la !K7 Records per tornare alla ribalta, seguendo le orme di nomi illustri come, Carl Craig, Burial e Hot Chip (solo per citarne alcuni) con una compilation che trasuda groove da tutti i pori, in cui possono finalmente sfoggiare senza freni la loro predilezione per i dancefloor e che abbraccia ben tre decadi.

Messi da parte gli strumenti, i newyorkesi si appostano dietro la consolle, rispolverando le loro tapes del titolo, per proporre un’ampia e variegata selezione di brani ormai diventati cult, perle semisconosciute e futuri must.

La dichiarazione di intenti è lampante già nell’intro strumentale Earthquake Shake (non si poteva pensare ad un titolo più azzeccato) di Undisputed Truth, e prima di tuffarci nel vivo del disco c’è spazio per la furia scatenata di un paladino dell’alternative hip-hop: Ghostface Killer.

Salto indietro di quasi trent’anni, piena disco-funk che riuscirebbe a far ballare anche i morti. Si parte con le percussioni tribaleggianti dei Junkyard Band, i vocalismi soul dei Bar-Kays per arrivare a due perle di accecante lucentezza quali Bounce, Rock, Skate, Roll di Vaughan Mason e Tee’s Happy dei Northend. Entrambi i pezzi sfoggiano arrangiamenti ed improvvisazioni superbi che valorizzano giri di chitarra funky oltremodo trascinanti. Dopo questa prima metà della compilation si ha ben chiaro dove la DFA abbia preso spunto per il recente progetto Hercules and Love Affair.

Passando per l’accattivante beat pop della Don Armand's Second Avenue Rumba Band, si approda alla deep house di marca francese con The Passion di Kiloo, che introduce alla perfezione una delle superstar della compilation: mister Armand Van Helden (chi non lo conoscesse si vada a ripescare la straordinaria I Want Your Soul dall’album dello scorso anno Ghettoblaster). Il dj statunitense firma sicuramente uno degli episodi migliori con un pezzo che rappresenta al meglio le sue forti influenze soul.

Altro cambio di direzione e ci troviamo di fronte a scenari puramente electro con i suoni “spigolosi” di Syclops, DJ Mujava e Donk Boys. L’atmosfera si fa ancora più sfrontata con le hit dancehall di Alter Ego, Paul Johnson e Kid Crème per non parlare di Everybody’s Make a Living dei Dance With White Girls, resa famosa dal campionamento in Jenny From the Block di Jennifer Lopez.

In chiusura ci attendono l’inaspettata versione house del classico Going Back to My Roots e il meraviglioso “viaggio interstellare” dai sapori daftpunkiani di Afro Arps and Minimoogs direttamente dalla compilation A Hi-Tech Jazz Compilation di Galaxy 2 Galaxy, per lasciarci con un doveroso omaggio alla storica Underground Resistance.

In definitiva Tapes risulta davvero un ottimo lavoro, caratterizzato da una coinvolgente scelta di brani e un mixaggio semplice ma efficace. Vista la grande passione che li anima, e dopo il poco riuscito Pieces of the People We Love, forse i Rapture dovrebbero prendere spunto dai loro miti qui celebrati per intraprendere un nuovo percorso musicale senza compromessi a colpi di beats.

V Voti

Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 3 voti.
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tttt 7/10
motek 7/10

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