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R Recensione

7/10

Cristina Donà

Torno a Casa a Piedi

A quattro anni di distanza dal precedente lavoro, una delle più brave e originali cantautrici rock italiane, Cristina Donà, si ripresenta al suo pubblico con un lavoro sorprendente, costituito da dieci canzoni che rappresentano una virata verso il pop della migliore specie. Dieci piccoli gioielli di semplicità e raffinatezza, tanto (apparentemente) leggeri nella musica quanto profondi nei testi.

Come lei stessa ha avuto modo di dichiarare, il tentativo del disco è quello di utilizzare la leggerezza per veicolare messaggi, dove quindi leggerezza non è sinonimo di superficialità. E il risultato è un disco tanto leggero e pop che il brano che apre il cd, Miracoli, è stato proposto alla selezione per il festival di Sanremo (ovviamente rifiutato). E non è un caso che il disco, appena uscito, sia entrato nella top ten dei dischi più venduti, oltre che nella top 5 di iTunes.

E in effetti Miracoli, brano allegro come l’arrivo della primavera (e della rivoluzione: "forse non sai che la primavera, arriverà a prenderti domani sera, metti un vestito per l’occasione, preparati c’è la rivoluzione"), con un’ottima sezione fiati, dal sapore positivo, ottimista nel testo e di un’allegria contagiosa nella musica, non avrebbe faticato a trovare il suo spazio nel festival ligure.

Nella seguente Un esercito di alberi alla sezione fiati si aggiunge anche la sezione di archi. Il pianoforte detta la melodia per un brano più riflessivo, cantato alla grande da Cristina Donà. Una canzone d’amore con un testo davvero originale, almeno se paragonato agli standard della canzone italiana.

In un soffio è forse l’esempio perfetto di questa ricercata leggerezza piena di contenuti: un brano più ritmato, una canzone apparentemente leggera, ma che nasconde al suo interno la zampata graffiante ("non sopporto gli urlatori nelle trasmissioni, che ti parlano di cose che non sanno fare"). Ancora l’orchestrazione perfetta, e un’interpretazione impeccabile della Donà, fanno di questo brano uno dei punti di forza del disco.

Più forte del fuoco si apre con chitarra acustica e fischio. Una canzone sulla forza dell’amore, più forte di tutto e di tutti. Anche qui perfetto l’arrangiamento orchestrale della sezione fiati, vera novità di questo lavoro della Donà, merito di Saverio Lanza, che ne ha curato l’arrangiamento, oltre ad aver scritto insieme a Cristina le musiche di tutti i brani.

Giapponese (l’arte di arrivare a fine mese) è il brano più rock del disco. Ritmo spezzato e caotico, per descrivere la vita in città, tra SUV, tangenziali, borse della spesa, semafori, lavaggio strade. Brano divertentissimo, che scopre il lato più ironico della Donà, alle prese con l’osservazione della vita quotidiana, riportata attraverso piccoli fotogrammi che la descrivono con leggerezza e ironia.  

Torno a casa a piedi si apre con la voce nuda su poche note di piano, una canzone dal testo splendido e originalissimo sul rapporto di coppia, sulla fine di un amore, dove il "sono io che torno a casa a piedi" finale della protagonista della canzone rappresenta una libera scelta di indipendenza, una liberazione, ma anche la possibilità di miglior osservazione della realtà. Con le parole della stessa Cristina Donà, "durante lo spostamento a piedi è possibile osservare con più tranquillità le cose. Si possono meglio cogliere i dettagli che compongono la realtà, dove ogni scontata normalità nasconde, quasi sempre, lo straordinario, nel bene e nel male". Il brano più bello e intenso del disco, a cui giustamente dà il titolo.

Il disco si chiude con Lettera a mano, bellissima ballata finale, aperta da una splendida frase ("sulle pagine bianche cade inchiostro nero, è il sangue del mio pensiero") segno inequivocabile della maturità raggiunta dall’artista.  

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Voto degli utenti: 6,3/10 in media su 6 voti.
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maxco74 10/10
Teo 7/10

C Commenti

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salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 12:31 del primo marzo 2011 ha scritto:

"Come lei stessa ha avuto modo di dichiarare, il tentativo del disco è quello di utilizzare la leggerezza per veicolare messaggi..." Ha veramente detto così, Giorgio? Cristina ti prego, no pure tu, non ne vogliamo più di messaggi; vogliamo solo musica e parole e ispirazione.I MESSAGGI LASCIAMOLI A CHI NON HA NIENTE DA DIRE!!!!

Scusate lo sfogo

Allora il disco me lo sono "procurato" tempo fa, ma non ho ancora trovato il tempo di ascoltarlo, forse proprio a causa di questa "Miracoli" che trovo bruttina. Però questa sua svolta pop/cantautorale mi è molto piaciuta e infatti ho amato molto i due precedenti lavori. Se ci manteniamo su quelle coordinate, dovremmo esserci. Staremo a vedere perché questo 2011 mi ha regalato( e credo di essere in controtendenza, almeno su queste pagine) pochissime emozioni e pochi dischi da "trattenere" (fatta eccezione per iron and wine e joan la poliziotta, sebbene con gli ascolti siano scemati entrambi, e per il nuovo dei papercuts - che sarà presto recensito da Hiperwlt -, questo sì, veramente un discone...lo avevo detto che iniziavo )...

Bella recensione! Forse è la volta buona che mi dedico un po' alla Donà!

maxco74 (ha votato 10 questo disco) alle 17:34 del primo marzo 2011 ha scritto:

Grande!

La Cri non mi ha mai deluso. Ritengo sia la migliore cantautrice che abbiamo in Italia (insieme alla Consoli)ed ogni suo disco e' sempre una piacevole sorpesa.

Apprezzo lo sforzo fatto con "MIRACOLI" anche se personalmente credo sia il pezzo piu' debole di tutto l'album. Ci tengo a sottolinearlo in quanto ho percepito un po' di scetticismo da parte dei fans di vecchia data quando il singolo ha cominciato a muovere i passi in radio lo scorso Dicembre. Percio', fatevi sotto! La Dona' non ha avuto un calo d'ispirazione, ANZI.

Brani come " UN ESERCITO DI ALBERI", "GIAPPONESE" e soprattutto "IN UN SOFFIO" e "PIU' FORTE DEL FUOCO" possono provarlo.

van zandt, autore, alle 23:20 del primo marzo 2011 ha scritto:

Messaggi

si, la frase è di Cristina, ma non mi sembra ci sia da preoccuparsi. Paura dei messaggi? Perché? Qui non si parla di proclami politici, si tratta "solo" di parlare di ciò che ci sta intorno, della vita. Pensi che nei testi della tua (e mia) amata Joan non ci siano dei "messaggi"? E in quelli del suo amico Antony? L'arte come pura estetica senza contenuto, non ti sembra un esercizio sterile?

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 16:18 del 2 marzo 2011 ha scritto:

RE: Messaggi

"L'arte come pura estetica senza contenuto, non ti sembra un esercizio sterile?" No no, Giorgio, mi sta più che bene! Mi piace il non-detto, la scrittura che lavora di sottrazione...Mi piace l'arte che mi dà per le mani una sostanza su cui lavorare per poterne trarre considerazioni, estetiche e di contenuto (è questo che trovo in antony e un po' meno - hai ragione - in joan). Mi piace quando la realtà che ci circonda viene interiorizzata dall'artista per poi essere riformulata in modo personale e unico, no quando ci viene spiattellata per quello che è. Per quello ci sono (dovrebbero esserci) i giornalisti.

Che poi non parlo di contenuto, quanto di messaggi. E' il “veicolare messaggi” la cosa che non mi va giù, il pensiero assoluto, le categorizzazioni, l'esprimere considerazioni gratuite ed estranee a ciò che è l'essenza dell'arte. Questo in generale, perché fortunatamente è un qualcosa che tocca poco la nostra Donà. La mia era infatti più che altro una preoccupazione pre-ascolto. Non se ne può più di gente che vuole veicolare messaggi…Personalmente, non chiedo dritte all’arte, e nemmeno pareri, “solo” stimoli.Tornando al disco, che ho ascoltato 2/3 volte, mi sembra meno ispirato del precedente. Molto belle la lirica “Torno a casa a piedi” (gemma dell’album, con una bellissima melodia) e la giocosa e leggera “In un soffio” (con quei la la la che fanno impazzire). Belle “Giapponese” e “Aquilone”. Le restanti, per il momento, mi hanno lasciato pochino… ma è un lavoro che, paradossalmente, visto il continuo avvicinarsi a sonorità pop, necessita diversi ascolti tanto è ricco di sfumature e dettagli curatissimi.

van zandt, autore, alle 18:16 del 3 marzo 2011 ha scritto:

RE: RE: Messaggi

intanto ti ringrazaio per la risposta, molto acuta e stimolante. Questo è uno di quei problemi di cui si poterbbe parlare per ore, senza venirne a capo. ma se il disco di Cristina è riuscito a indurci in questa piccola discussione, vuol dire che ha già raggiunto uno scopo notevole: far pensare e smuovere il cervello delgi ascoltatori. In fondo è a questo che serve l'arte, far pensare, e a volte far vedere le cose che noi non vediamo.Forse la parola "messaggio" non era la più adatta, o forse nelle intenzioni di Cristina aveva un altro significato da come l'hai inteso tu. Comunque, se hai letto i testi del disco, ormai ogni tuo dubbio sarà stato fugato

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 10:45 del 4 marzo 2011 ha scritto:

Ma figurati Giorgio, grazie a te! E comunque la Cristina l'ho vista anche dal vivo. Non lo si dice spesso, ma ha una voce bellissima che sta facendo - sotterraneamente - anche scuola, pur restando unica. E poi è simpaticissima!

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 12:54 del 7 marzo 2011 ha scritto:

Torno per il voto... che è 6,5. Anche dopo diversi ascolti, rimane la sensazione di trovarsi di fronte a brani (in alcuni casi, molto)ispirati (3,4,6,7,10) e ad altri (i restanti) che girano un po' a vuoto. Pazienza, in una discografia pressoché perfetta, ci sta quello che non è un passo falso, ma nemmeno un tassello decisivo! Album di transito che mi sembra non aggiunga granché al precedente, ma consolida il suo nuovo (e pregevole, a mio avviso) approccio musicale.

Utente non più registrato alle 0:37 del 23 aprile 2015 ha scritto:

Giovedì 18 giugno 2015 Carroponte S.S.Giovanni (MI) ore 21:30