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R Recensione

7/10

Marta Sui Tubi

Carne Con Gli Occhi

Fughiamo il campo da dubbi: i Marta sui Tubi a parere di chi scrive sono tra le band italiane migliori (se non la migliore) dell'ultima decade. Il loro stile unico e inconfondibile, quell'unione di momenti acustici incredibilmente dolci e brani veloci e dal folle ritmo, con la voce che segue quasi come se recitasse degli scioglilingua, i loro testi ricercati e mai banali, e un trittico di ottimi dischi (di cui l'ultimo "Sushi e Coca" rappresenta l'apice) hanno reso la band dei 2 marsalesi, Carmelo e Giovanni, chitarra e voce rispettivamente, in una delle migliori e più apprezzate realtà italiane.

"Carne Con Gli Occhi" vede la luce a 3 anni dal sopracitato "Sushi e Coca". Anche per quest'album la band si è allargata, e dopo l'innesto di batteria e pianoforte, la scelta è ricaduta sul violoncellista Mattia Boschi, scelta che rende sempre più stratificato e meno lo-fi la proposta musicale della band.

Nonostante questo l'album non convince pienamente, e anzi fa un piccolo passo indietro rispetto ai precedenti. Le continue invenzioni sonore del precedente lavoro sono diminuite, e anche le ballate tremendamente emozionali a questo giro sono un po' meno emozionali. In generale l'impressione è che la proposta musicale si sia un minimo appiattita e standardizzata. Meno ispirati anche i testi, che a volte presentano frasi abbastanza evitabili ("Cristiana l'altro giorno t'ho visto passare per la strada mentre andavi a prender la Maria, che é pure amica mia" da Cristiana). Come lo stesso titolo vuole mostrare (è una espressione siciliana per "persona senza nerbo e personalità"), i testi dell'album in alcuni casi si allontanano dai soliti temi poetici e intimi, per "sporcarsi le mani" con temi rivolti all'attualità. Le note più dolenti vengono da brani al limite tra il cabaret e il demenziale, simpatici all'inizio ma tranquillamente skippabili in seguito. La band ha sempre avuto una grande ironia, ma forse si è esagerato. Le Cose più Belle Son Quelle che Durano Poco inizia con un ritmo saltellante che si interrompe nella parte centrale per lasciare spazio a una particolare segreteria telefonica che descrive assurdi servizi, tipo "Se vuole conoscere tutte, ma dico proprio tutte, le avventure sessuali di Gigi D'Alessio, prema il tasto 3". Muratury racconta dell'improbabile dialogo tra Giovanni e una signora americana che porta a spasso il cane. La parte musicale è ritmata e piacevole, addirittura con finale soul cantato da un coro femminile, ma il testo lascia a desiderare. Si salva Camerieri, folle brano solo voce e chitarra come non si ascoltava dai tempi del primo album.

Per fortuna i veri Marta tornano ad essere loro stessi nel resto dell'album, e quando fanno sul serio non ce n'è per nessuno. Gli episodi migliori si trovano in coda, con Coincidenze, 6 minuti di pura poesia, con un testo incentrato sul tema del viaggio, parte musicale sognante ed evocativa e finale strumentale da brividi, e le metafore cromatiche della soffusa Cromatica (appunto), forse il miglior testo del lotto. Altri ottimi momenti sono la title-track, lento e meditato crescendo che esplode nel finale, dal testo impegnato (Ed io con queste mani ho fatto cose che nessuno di voi vorrà fare mai/non compare mai qui la scritta "game over"/Mi giudicheranno i colpevoli/Ma meglio un eroe morto o un vigliacco in catene?) e La Canzone del Labirinto, in cui il labirinto è quello che abbiamo dentro di noi, e nel quale non tutti riescono a districarsi. Particolarmente riuscita anche Di Vino, il cui testo filosofico enumera le azioni che compieremo nella nostra vita, come "Cambierai 16 lavatrici e 15 computer con segreti che non sempre salverai/Andrai a letto con una ventina di persone delle 1.900 che avrai conosciuto in giro" ma che finisce affermando "tutti questi numeri non servono poi a niente perché i conti alla tua vita potrai farli solo tu", e l'arrembante rock, ancora una volta a sfondo politico di Al Guinzaglio.

Un altro album buono, ma forse meno sensazionale e deflagrante dei precedenti.

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Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 4 voti.
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Teo 7/10
treno 6/10

C Commenti

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Charisteas (ha votato 7 questo disco) alle 12:15 del 17 aprile 2011 ha scritto:

Come ben evidenziato nella recensione, c'è qualche momento di vuoto (Le cose..., Cromatica che a me pare piuttosto scontata e pure la title track non è che mi abbia preso molto). Per il resto, disco onesto e a tratti ottimo (Di Vino, Cristiana, Camerieri).

TexasGin_82 (ha votato 6 questo disco) alle 16:41 del 21 aprile 2011 ha scritto:

Un altro passetto indietro per i Marta.

treno (ha votato 6 questo disco) alle 19:10 del 31 maggio 2011 ha scritto:

...

difficile ripetere un lavoro come Sushi e Coca, album al pari dei primi come idee ma al di sopra di tutti gli altri dal punto di vista musicale.

"Carne con gli occhi" è il più d'impatto dell'intera discografia, molto più pop e orecchiabile. "Di Vino", "Cristiana", "Coincidenze" e "Basilisco" sono ottime, il resto non rimane.