P.g.r.
Per Grazia Ricevuta
È prima dell’esperimento sintetico di Live in Montesole che la nuova formazione dei PGR, validissima eredità dei C.S.I.ha provato, in “Per grazia ricevuta”, a legare rumori di mille epoche e di mille culture in percorsi armonici talvolta imperfetti ma pertanto molto affascinanti.
Qui l’ormai noto impegno civile e politico di Giovanni Lindo Ferretti non scavalca, nel classico squilibrio contenuto-forma, l’attenta e innovativa proposta musicale e la sempre più presente Ginevra Di Marco, che mira ad addolcire la grave liturgicità della voce di Giovanni.
Con questi presupposti “per grazia ricevuta” diventa una pillola critica che si insinua nel grembo dei nostri sogni talvolta disturbandoli con la sua coscienza storica, talvolta portandoli per mano fino alla vera essenza dell’amore, della pace e della libertà.
Un disco capace di svincolarsi da spazio e tempo viaggiando fra l’oriente, le sue divinità (“Krisna”) e mitologici racconti di suoi guerrieri (“Sorgente d’Asia”) ,approdando in Africa con una tanto acerba quanto disarmante critica all’imperialismo europeo (“Tramonto d’Africa”), per poi tornare in occidente fra le sue contraddizioni e le sue esigue cose da salvare.
È il caso di “Montesole”, vibrante invocazione agli animi puri, di “Settanta”, una sarcastica Dub riadattata su detti popolari, di “Ah ! Le Monde”, sfacciata dimostrazione di come tutta l’informazione del nostro “bel paese” sia legata a “conti che devono tornare!”, di “Blando telecomando”, aritmia della nostra epoca mediatica, e di “Come Bambino”, lucida visione del mondo di un bambino.
Il tutto si conclude con un viaggio oltreoceano durante il quale i PGR dipingono forse la più reale e volutamente celata visione dell’11 settembre, tela dalla quale sgocciola odio e commozione allo stesso tempo lasciando chi è all’ascolto travolto dalla propria libera interpretazione.
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