Breathless
Green To Blue
L'autunno si tramuta in inverno. Sempre troppo velocemente, sempre più velocemente, inesorabilmente. E la massa umana che attraversa frettolosamente le traiettorie urbane sembra adeguarsi senza provare ad indugiare, senza opporre la benché minima resistenza. Tutto corre. Fuori dalle trafficate vie del centro, attraverso sobborghi sonnolenti, oltre le campagne che puzzano ancora troppo di città, c'è ancora, c'è sempre uno spazio geografico dal quale si possono guardare le cose da lontano, uno spazio che consente all'anima di tornare a respirare e di librarsi nell'aria gelida in una bolla d'aria tiepida, protettiva. Questo assorto scrutare è parte dell'essenza sonora dei Breathless: una dilatata new-wave che si tinge di riflessiva psichedelia, rivelando panorami shoegaze dalla suggestione unica. Il dimesso maestro di cerimonia resta Mr. Dominic Appleton la cui voce continua ad essere un faro per gli spiriti che non si abbandonano ad un sonno senza sogni e che rimangono indietro rispetto al transito forzato scandito da un tempo (dis)umano.
There's no need to worry
The pressure's off today
Just do what you're doing
If the feeling takes you
It's a dream day
It's not a bad life
No it's not a bad life at all
And nothing's going to change
Just for today
No nothing's going to change at all
Let's keep it that way
Just dream, dream
And hold th rest at bay
Dream, just dream
Just for today
Non cé bisogno di preoccuparsi
La pressione é assente oggi
Fai semplicemente ciò che stai facendo
Se lemozione ti pervade
E un giorno da sogno
Non è una brutta vita
Non è affatto una brutta vita
E nulla sta cambiando
No, oggi davvero nulla deve cambiare
Manteniamo le cose in questo modo
Sogna soltanto, sogna
Tieni a bada il resto
Sogna, sogna soltanto
Almeno per oggi
[Just For Today]
I brani di "Green To Blue" (che segna il ritorno alla batteria di Tristam Latimer Sayer) sono di quelli che scorrendoti nelle orecchie mentre sei in metro o su un bus che procede lento, ti portano lontano, ti cambiano la prospettiva della giornata, mutando il panorama oltre vetrate sporche e solcate da graffiti. Sono brani che non ne vogliono sapere di finire: il loro spleen sembra prorompere senza limiti e conducono l'ascoltatore in uno stato di vigile torpore mentale, nel quale ad ogni sfumatura corrisponde una metamorfosi emotiva che, nel suo manifestarsi, libera il cuore.
I looked forward as the sky above me changed
Nothing will ever be the same
But it all seemed so sure
Yes it all seemed fine
Time rolled along
Winding along those lanes.
It was the evening chill
It was the last light of day
Ho guardato avanti mentre il cielo sopra di me cambiava
Niente sarà più lo stesso
Ma tutto sembrava così sicuro
Sì, sembrava tutto a posto
Il tempo si è protratto a lungo
Snodandosi lungo quei vicoli.
E' stato il freddo della sera
E' stata l'ultima luce del giorno
[The Last Light Of Day]
Alcuni pezzi hanno una forma più svagatamente dream-pop (It's Good To See You, I Want You To Realize, Just For Today), anche se restano sempre evasivi e propensi a spiccare il volo alla prima occasione: tuttavia è "altra" la natura che caratterizza "Green To Blue". Una natura perfettamente rivelata dalle magnifiche peregrinazioni di Walk Away, Next Time You Fall, Fade Away e The Last Light Of Day (pura ascesi sensoriale). Non hanno il sapore del "nuovo", le composizioni dei Breathless: tutto riporta a quei giorni degli Anni '80, nei quali un manipolo di band (tra cui Cocteau Twins, The Chameleons, This Mortal Coil, The Church, Felt, Comsat Angels ) tracciarono delle vie di fuga per portarsi "out of this world", costruendo una idea di catarsi sonora, fatta di atmosfere liquide, dilatate, sognanti, astratte, assorte. I synth di Appleton continuano a suonare esattamente così come ce le ricordavamo, le chitarre di Gary Mundy sempre spiraleggianti, riverberanti: eppure, nonostante la loro proposta sia oggi come forse allora "out of time" e appunto "out of this world", adempie completamente le istanze di una "musica necessaria" per chiunque desideri far calare su questo mondo in perenne e fallimentare rincorsa al "nuovo che avanza", l'unica colonna sonora possibile e credibile per rallentarne gli spasimi ed espandere le percezioni della mente e del cuore, senza l'utilizzo di strumenti chimici. Ammesso che la musica possa davvero esulare da una dimensione alchemica.
Alla fine del 2012 arriva dunque questo album (lottavo di una storia iniziata nel 1986), che sovverte tutte le sensazioni provate finora e tutte le certezze costruite nell'arco di dodici mesi, facendo venire voglia di rimettere mano alla top-five dei dischi più amati in questa pur "ottima annata".
Perché è troppo bello scivolare felpati sul pavimento del mondo, immersi in una luce abbacinante e procedendo con una danza di passi lenti.
Here again in the same sad state
Walking in to daylight in a new shade of fallen grace
No reason to stay here
There's nothing to stay here for
Pick up your things
Turn around
And walk.
Dream and dream again
A pattern I know
The reason we've made it this far
Is entirely down to you.
It's here I find I've lost all control
I realize I must walk away
It's been too long with no sense of consequence
No sense at all
I don't want to care anymore
I don't want to
It's time to walk away.
Eccomi qui ancora nello stesso stato triste
Camminando nella luce del giorno in una nuova sfumatura di grazia decaduta
Non c'è ragione di stare qui
Non c'è niente da per cui vale la pena restare
Prendi le tue cose
Girati
E cammina
Sogno e sogno ancora
Una trama che conosco
La ragione per cui siamo andati avanti fin qui
E tutta davanti a te.
E' qui che capisco che ho perso tutto il controllo
Mi rendo conto che devo andare via
E' passato troppo tempo senza alcun senso della conseguenza
Senza nessun senso
Non voglio badare ad altro
No, non lo voglio
E' tempo di andarsene.
[Walk Away]
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