V Video

R Recensione

7/10

Brothers In Law

Hard Times For Dreamers

Sulle sponde dell’Adriatico, tanto ricche di vita nella stagione estiva, quanto malinconiche e nebbiose in inverno, si è sviluppato un microcosmo shoegaze. Fra gli astri più luminosi che illuminano le villette di Pesaro ci sono i Be Forest e i Brothers In Law, due lati della stessa riecheggiante medaglia, accomunati dalla presenza del chitarrista Nicola Lampredi.

Ma se i Be Forest, glaciali e oscuri, sono il volto invernale (Cold, del 2011, è un disco assolutamente da recuperare) i Brothers In Law sono quello estivo. Ben inteso un’estate malinconica come può essere quella da shoegazers, "Hard Times For Dreamers", appunto. Immancabile, in città, la batteria suonata in piedi, semplice e minimale (alle pelli Andrea Guagneli). Completa il trio alla seconda chitarra Giacomo Stolzini, dal vivo ci si avvale di sequenze per basso e synth, senza che il risultato ne patisca troppo.

Manifesto dell’album il duo “Shadow”, legate dallo stesso indimenticabile arpeggio. La prima parte “Follow Me”, come se i Girls suonassero in una cattedrale, si trasforma secondo la stessa progressione in “Leave Me”, un po’ Jesus And Mary Chains go surf (sulle orme della splendida “Holy Weekend” dall’EP “Grey Days”)

A Magic” disegna scenari hawaiani con gli slide della chitarra alternati a distese battute dal vento, mentre gli House Of Love si mischiano ai pad angelici degli Slowdive nelle tracce di apertura “Lose Control” e “Go Ahead”.

Cresce lenta come una canzone dei J&MCChildhood” e c’è spazio anche per una marcia pop come “She’s Gone Too Far”. Si chiude con l’ampia gamma cromatica di “40 Hours”.

Malgrado tutti i riferimenti, lo stile è coeso, il timbro delle chitarre lucente e riconoscibile, la capacità di scrittura ottima. Neanche un minuto di questa mezz’ora è sprecato, sia che le canzoni seguano un climax, sia che vengano rilanciate a colpi di rullante. Perchè mai esagerare, quando si può tirar fuori un album senza neanche un calo?

Nell’attesa che a Pesaro ritorni l’inverno, godiamoci l’estate.

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 3 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

Franz Bungaro (ha votato 7,5 questo disco) alle 8:29 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Bravissimi sti ragazzi, fanno dell'ottima musica. Presi il loro vinile (bellissimo tra l'altro) in una campagna di crowdfunfing...e furono soldi spedi bene. Bravo Vito nel parlarne.

Sor90, autore, alle 23:01 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Grazie Franz. Anche dal vivo non sono niente male (vedere report del A Night Like This Festival) e soprattutto bisogna riconoscergli di non soffrire per niente del "provincialismo" che spesso attanaglia alcune band nostrane.

Musicofilo3 (ha votato 6,5 questo disco) alle 19:20 del 5 novembre 2013 ha scritto:

Ho trovato parecchio bello l'inizio (Lose Control e Childhood fantastiche da subito) ma l'album in sè suona un po' ripetitivo. Non da buttare, intendiamoci, ma sentirei con regolarità solo le prime quattro, poi si perdono un po'....