Puscifer
Money $hot
È ormai chiaro a tutti, giovani adepti e discepoli invecchiati nellattesa, che mai arriverà il quinto disco studio dei Tool: e anche qualora arrivasse, qualcosa ci suggerisce che sarebbe meglio non esistesse (in forme e proporzioni ben diverse, valga il succo del messaggio anche per chi invoca nuove forme di vita dai mummificati System Of A Down). Nei (quasi) dieci anni di iato da 10,000 Days, Maynard James Keenan e compagnia hanno passato tutto il tempo a dissacrare sé stessi, il loro passato e, soprattutto, il loro pubblico. Quando i Tool si vestono da Led Zeppelin e salgono su un palco, lo scorso Halloween, per la prima volta in un anno e mezzo, per ripescare la vecchia cover di No Quarter (già compresa nel box set Salival, 2000), lintento ferocemente goliardico che da sempre li contraddistingue si colora di rinuncia esplicita del proprio ruolo mediatico e musicale: piantatela, i bei tempi sono andati, non parleremo più di fisting anale e di trascendenza al divino, abbiamo tutti passato i cinquanta, teniamo famiglia, fabbriche di vino, anche trapiantate e studi di design. Di questo limbo una pantomima ormai autoreferenziale non si scorgono inizio né fine, né gli indizi finora raccolti sembrano indicarne unevoluzione in qualsivoglia direzione.
A questo punto, non casualmente, si ritorna a parlare di Puscifer. Al che, esaurito dopo un lasso di tempo certo non interminabile lo spettro di novità offerto dal nuovo Money $hot (a otto anni di distanza dallesordio V Is For Vagina, a quattro dal sophomore Conditions Of My Parole), si moltiplicano i dubbi. Quanto di Puscifer è avanspettacolo, quanto parodia, quanto effettivo stato mentale e artistico? La tentazione di viverlo come i precedenti capitoli, prodotto-specchio ad uso e consumo del suo mecenate, salace raccolta di facezie da far circolare per soli intenti ludici, è forte, ma sarebbe una valutazione errata e settaria. Se la matematica non è unopinione, diversi conti non tornano. Gli intricati labirinti ritmici digitali di Galileo aprono la strada ad una cold wave dampio respiro e di sentita partecipazione (molto contribuisce la bella voce femminile di Carina Round, giustamente messa in rilievo). Circa venti minuti dopo, i synth di The Arsonist, raggruppati in incastri lateralmente progressive, danno vita ad un profondo ritratto biografico. A stretto giro di posta, Keenan riveste i panni del profeta generazionale e, in una notevole The Remedy, gioca a ricostruire gli A Perfect Circle attraverso i Motorpsycho di Timothys Monster (gli elementi ci sono tutti: melodie sbilenche, bassi distorti e plettrati, crescendo, fughe emozionali).
Questa volta, insomma, una copertina grottesca e tamarra non può non vuole? oscurare uno shift nel mood e nel modus di Puscifer, più maturo e riflessivo, come conferma lo stesso Maynard. Money $hot è, daltronde, un corpo andatosi a costituire lungo tre intensi anni, che ha visto collaborare fattivamente tre signori batteristi (Jon Theodore dei Queens Of The Stone Age, Tim Alexander dei Primus, Jeff Friedl degli A Perfect Circle), oltre ad alcuni ospiti inattesi (come il figlio di Keenan, Devo, al violoncello). Tanto sforzo, ad onor del vero, è avvertibile solo a tratti: in una soave Agostina, ad esempio, o nellelettroacustica mediorientale del singolo Grand Canyon, dove le linee vocali di Maynard, trattate e riverberate, si avvicinano curiosamente a quelle di Matty C dei Concord Dawn. Il cambio di prospettiva, ça va sans dire, rade al suolo certuni dilemmi, ma ne ingigantisce altri. Cosa ci sta a fare, lì in mezzo, il modestissimo industrial della title track? Perché, allora, tanta, tale prolissità nellandamento carpenteriano di Simultaneous (oltre metà brano è occupata da un pur significativo storytelling esterno: troppo), nella mancanza totale di sussulti della conclusiva Autumn, nei Bauhaus di terza mano alla carica in The Life Of Brian (Apparently You Havent Seen)? Delle due luna: o la disomogeneità è frutto di un controllo artistico alquanto anarcoide, oppure alla corda sono messi in fila tutti i limiti della scrittura di un Maynard fuori dalla cupola-main project.
Ancora una volta, non ci si riesce a decidere. Sarà perché non cè assolutamente alcuna scelta?
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