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R Recensione

7/10

Franco Battiato

Apriti Sesamo

Un nuovo album di Franco Battiato

Cos’ avrà combinato stavolta? Lecito aspettarsi di tutto, da uno che ha saputo danzare tra sperimentalismo elettronico, pop, opere classiche e prog nel corso della sua lunga e proficua carriera. A 67 anni suonati ma portati egregiamente, il cantautore catanese rilascia, dopo la raccolta di cover e inediti di “Inneres Auge”, il suo ventottesimo lavoro in studio, in compagnia del suo ormai storico amico e collega Manlio Sgalambro, coautore di alcuni testi. Come al solito è una full immersion in territori che spaziano dalla filosofia alle citazioni letterarie: dal compositore/filosofo Stefano Landi in “Passacaglia”, scelto come singolo di lancio del disco, a Santa Teresa D’Avila in “Un Irresistibile Richiamo”, arrivando fino al sommo poeta Dante Alighieri in “Testamento”.

I temi toccati affondano a piene mani nel passato e nel ricordo della giovinezza (Ero in quinta elementare/entrai per caso nella mia esistenza) vista quanto mai lontana e irraggiungibile, senza però dover esserne tristi (Viva la gioventù che fortunatamente passa). Ma non solo: “La polvere Del Branco” tratta l’angusto tema della reincarnazione, descritta in maniera più che ottimista (Perché morire è un sogno), con un ritornello cantato dal cantautore catanese nel suo ormai famoso e maccheronico inglese, che in “Caliti Junku” viene unito ottimamente al dialetto siciliano. Come un ideale seguito di “Inneres Auge”, trova spazio anche l’invettiva contro la società e Sua Maestà il Denaro (ricordate “Bandiera Bianca”?) ne “Il serpente”, dove però è presente la certezza della rinascita di un uomo nuovo, come Nietzsche insegna. 

Malinconia e speranza vanno perfettamente a braccetto, con le canzoni che diventano ritratto stesso del pensiero del loro autore, da ormai moltissimi anni impegnato nella riflessione del suo Io più interiore. Il tutto è ottimamente condito da synth equilibrati e incursioni classiche, con il tappeto musicale spesso usato semplicemente come sottofondo alla delicatissima voce di Battiato, vera protagonista dell’album. Parlare di Battiato è come sempre un’impresa, e il rischio di scadere nella banalità è alto.  

Difficile però non restare affascinati da un album del genere, che certamente non aggiunge nulla di nuovo alla produzione del Maestro, né si avvicina ai picchi ormai lontanissimi di “La Voce Del Padrone” e “Cafè De La Paix”, ma che affascina per la sua completezza e l’armonia che pervade gli interi trentasei minuti di ascolto. L’ennesima prova di come sia possibile unire il gusto del grande pubblico ai “capricci” dei più sofisticati. 

In Italia pochissimi ce l’hanno fatta. Franco Battiato è senza dubbio uno di quelli.

V Voti

Voto degli utenti: 6,3/10 in media su 15 voti.
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Kid A 6,5/10
ROX 7/10
maxco74 7,5/10
Thomas 9/10
Vatar 7/10
Vito 5,5/10

C Commenti

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nebraska82 (ha votato 5,5 questo disco) alle 13:54 del 3 novembre 2012 ha scritto:

massimo rispetto, ma mi ha un po' annoiato

dan abnormal, autore, alle 14:20 del 3 novembre 2012 ha scritto:

Il mio voto 7 è arrivato dopo una decina di ascolti, e ammetto che nei primi due annoiava anche me.

nebraska82 (ha votato 5,5 questo disco) alle 20:37 del 3 novembre 2012 ha scritto:

cercherò di dargli un altro paio di ascolti allora.

Gio Crown (ha votato 7 questo disco) alle 18:55 del 6 novembre 2012 ha scritto:

Battiato è sempre un grande...ok questa prova non sarà eccelsa, ma anche quando è un po' sottotono ti trascina verso un universo di meravigliose armonie..va ascoltato a fondo per assaporare uno per uno i i passaggi musicali e la poesia dei testi e lasciarsi trasportare in un altra dimensione. Fra tutte un irresistibile richiamo e serpente e eri con me

Gio Crown (ha votato 7 questo disco) alle 19:04 del 6 novembre 2012 ha scritto:

chiedo scusa per lo strafalcione "un'altra dimensione", con l'apostrofo!

nebraska82 (ha votato 5,5 questo disco) alle 21:02 del 6 novembre 2012 ha scritto:

francone assessore regionale in sicilia!

mendustry (ha votato 8 questo disco) alle 19:08 del 7 novembre 2012 ha scritto:

Battiato è sempre Battiato e il voto non scende mai sotto l'8. Ma certo è che l'innovazione sonora di cui è maestro qui è ammutolita: praticamente da "Il vuoto" in poi il sound è ormai simile, con pochissime eccezioni. Resta il fatto che i testi sono ammirevoli e le musiche si lasciano ascoltare con immenso piacere. Questo è il miglior pop possibile oggi.

ROX (ha votato 7 questo disco) alle 14:30 del 8 novembre 2012 ha scritto:

come detto nelle recensione non aggiunge nulla... sperimentazione sono non ce n'è proprio, gli arrangiamenti seguono la falsa riga dei suoi predecessori... diciamo che quello che interessa a Battiato ora è il cinema e tutto il resto gli serve per fare cassa e prodursi i film... un 7 perché cmq ci sono be testi e belle musiche

Vito (ha votato 5,5 questo disco) alle 22:53 del 16 febbraio 2020 ha scritto:

Buone intenzioni ma nessuna ispirazione.