Diving With Andy

Diving With Andy

I Diving With Andy vivono tra Parigi e Londra, compongono in francese delle melodie all'inglese, e scrivono in inglese delle canzoni alla francese"

I Diving with Andy sono un gruppo francese, che si affaccia timidamente sulle scene nel duemila e sei, con un cd omonimo. Con i loro suoni e le loro parole, raccontano i giochi della seduzione, le ore tarde della notte, gli eccessi di sigarette e le passeggiate notturne tra i vicoli parigini. Un classico esempio di pop romantico senza troppe pretese, oltre quella di farvi canticchiare melodie dolci in pomeriggi d'inverno, e di riportarvi alla mente foto in bianco e nero di storie passate. "Andrew" è il pezzo che apre l'album, e più che il titolo di una canzone, è l'archetipo del giovane uomo, il bello e impossibile che fa girare le teste, e sollevare le gonne.

Le altre canzoni sono figlie di "Andrew"; tante variazioni sul tema dell'amore impossibile e non corrisposto, sull'inadeguatezza che ci si sente addosso quando si è davanti alla persona sulla quale si costruiscono spesso castelli in aria. Juliette canta "I have my stomach in my feet, and I have my eyes in my hand, so I'm playing with what's left of this", e si percepisce nella sua voce l'incertezza e i sussurri tipici degli amori tardo adolescenziali, quelli degli sguardi timidi e fugaci e degli incontri fortuiti.

Il disco vanta anche la collaborazione di un celebre connazionale, Xavier Boyer, voce dei Tahiti 80 che in "Wasted Time" si amalgama perfettamente con quella vellutata e delicata di Juliette, dando vita ad una ballata di sospiri con retrogusto amaro. Tra le influenze principali, il gruppo segnala per la voce di Juliette, reminescenze che potrebbero ricordare Suzanne Vega, accenti in stile Blonde Redhead e melodie à la Gainsburg, ma per quanto mi riguarda si tratta di puro e semplice pop.

Niente di nuovo all'orizzonte dunque, ma ottimo come sottofondo per giornate uggiose e malinconiche, passate a guardare la pioggia che cade fuori dalla finestra.