R Recensione

8/10

Riccardo Sinigallia

Incontri a Metà Strada

Riccardo Sinigallia, cantautore italiano di grande spessore ed esperienza (basti ricordare i Tiromancino con Francesco Zampaglione) se non produttore e collaboratore per alcuni dei volti più noti del panorama della musica italiana (Niccolò Fabi, Max Gazzè, Frankie Hi Nrg,...), ritorna con questo secondo lavoro "Incontri a metà strada" dopo l'omonimo ("Riccardo Sinigallia", Sony BMG, 2003).

"Incontri a metà strada" è il cambiamento radicale di Sinigallia musicista. Infatti, come punto di partenza per questo nuovo lavoro, a differenza dell'esperienza del primo in cui si delineava un percorso prevalentamente in solitudine, Riccardo Sinigallia si affida esclusivamente ad altre persone (si vedano le tante collaborazioni in questo disco), dandosi così la possibilità di segnare dei percorsi nuovi.

Questo lavoro contiene 10 perle di straordinaria bellezza, melodie che catturano e tolgono il respiro così intrinseche di una serena emotività. Un lavoro completo, omogeneo, difficilmente omologabile, intrigante e pieno di instantanee di vita quotidiana, di vita vissuta. Un piccolo diario di personali confessioni ed incontri aperto all'orecchio del pubblico. In questo lavoro il minimalismo elettronico del debutto, dove un'elettronica cupa e palpitante scorreva tra una scrittura profonda e riflessiva, lascia la scena all'immediatezza della voce che acquista tono e si schiarisce delineando una forma canzone più chiaramente classica e cantautorale, proprio del made in Italy.

A questo punto, attraverso il vissuto personale si scivola via scuotendo i sensi e metabolizzando la realtà per quella che ci viene mostrata con canzoni come "Finora" (primo singolo estratto dall'album) dove un pianoforte riempie i vuoti dell'anima e scandisce in un crescendo tutta l'inquietudine presente..."Non mi do pace ancora..., "non ti dai pace ancora..". Ascoltando "Laura" (dedicata a Laura Arzilli, bassista e produttrice insieme al fratello Daniele Sinigallia del disco) si viene immersi in una canzone che è un tributo alla donna in quanto tale attraverso gli occhi di chi l'ama.

Si continua con il pop d'autore di "Amici perduti nel tempo" un incrocio di incontri con il passato e di gioie improvvise e momentanee " ora e qui la gioia è a portata di mano". "Il nostro fragile equilibrio", riflessione a mente aperta marcata da una melodia che trasuda emozioni. Dal carattere notturno, ricca di chiaro scuri "Se potessi incontrarti ancora", in cui ancora una volta riscopriamo quel minimalismo elettronico che aveva caratterizzato il primo lavoro.

In "Anni di pace" si ha un'alternanza di voci, troviamo qui la partecipazione di Filippo Gatti ed Emidio Clementi (ex Massimo Volume). In "Impressioni di una ecografia" è ancora una volta la parola in prima persona la vera protagonista, ancora veicolo di una privata confessione per spiegare "...l'impressione di esserti padre" al figlio che stava per nascere. "Una canzone per fede" è la struggente dedica ad un'amica, "Uscire Fuori" ti coglie nella nudità di una cruda realtà "di un'unica realtà".  "Ciao", unico pezzo strumentale, è il saluto di Riccardo al prossimo incontro...

V Voti

Voto degli utenti: 8,3/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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unprodigal son (ha votato 8 questo disco) alle 20:56 del 13 marzo 2008 ha scritto:

Grandi Sinigallia!

bellissimo disco e bella recensione.

Credo che i fratelli Sinigallia siano un grande punto di riferimento per quello che riguarda la nuova "scuola romana".

Sarebbe da scrivere un saggio al riguardo.. chissa se avrò tempo.. e voglia magari...