Muse
The 2nd Law
Dopo i tre anni trascorsi da The Resistance, i Muse scendono nuovamente in campo con lultimo, chiacchieratissimo disco che tanto sonno ha fatto perdere ai fan di tutto il mondo e alla critica. Sicuri ormai di poter pubblicare qualsiasi cosa (tanto i complimenti arriveranno sempre e comunque, almeno dai milioni di discepoli sparsi per il mondo) i tre di Teignmouth tracciano un solco fondamentale della loro carriera, dando vita al loro disco più sperimentale ma anche apatico, e concedetemelo, il peggiore.
Dal 6 giugno, giorno in cui sul tubo viene inserito il trailer dellalbum, molti sono rimasti spiazzati da quellimprovvisa scarica di brostep: che diamine hanno combinato stavolta? Tanto clamore, eppure inconsistenza a palate. Madness, singolo ormai onnipresente nelle radio nostrane, dimostra come sia facile per i Muse stupire il grande pubblico con falsi approcci avanguardisti, ma che di futuribile hanno davvero poco e nulla. Il rock sinfonico à-la Queen, da sempre marchio di fabbrica della band, prende il sopravvento su pezzi come Panic Station, mentre il bassista Chris Wolstenholme fa il suo esordio da songwriter e voce principale in Liquid State e Save me, brani che trattano langusto tema dellalcolismo: lacceleratore come sempre è tirato al massimo, e il risultato è una sorta di epico incontro di piano e archi, ma il tutto risulta tremendamente scialbo. Unsuistainable, infine è un timido tentativo di scalzare dal trono Skrillex (un altro che sta imparando a campare di rendita), che può dormire sogni più che tranquilli.
Nel complesso parliamo di album che tenta invano di infilare la stoccata giusta, ma pare che al momento le frecce siano già belle che esaurite. Con The 2nd Law i Muse hanno segnato uno spartiacque evidente della loro, fino ad ora, eccellente carriera dal punto di vista delle vendite, un po meno sul piano della qualità. La sensazione è che Bellamy e compagni stiano iniziando a rimanere intrappolati nelle sabbie mobili del proprio autocompiacimento, trascinati dal fatto che il seguito ormai è così imponente, da potersi permettere di cacciare dal cilindro qualsiasi cosa.
Forse una nuova pausa è ciò di cui hanno veramente bisogno. E anche noi, ma da loro.
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