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R Recensione

6/10

Starship 9

Stelvio [EP]

Ecco un buon esempio di extended play utile alla causa: un lavoro senza fronzoli, un incuriosente antipasto del disco che verrà, il test ideale per tenere a battesimo una nuova band. Chi dubita della possibilità che, ancora oggi, un solo brano possa catturare l’attenzione dell’ascoltatore si prepari ad indossare le sue cuffie migliori e ad immergersi nelle atmosfere di “Home Again”. Che il revival, dunque, colpisca, e colpisca fino in fondo: gli Starship 9, al secolo Ernesto Cornetta e Fabio Fraschini, rompono il muro del silenzio con un gioiello di pop retrofuturistico, dalle venature spacey e dal mobile basso funk, su cui soffiano le brezze della migliore manifattura library (Stelvio, immaginiamo Cipriani, non a caso: garantisce Cinevox…). Lo stesso pezzo è riproposto, in chiusura di EP, in una chiave essenziale e più marcatamente onirica, tra vocoder vintage e riverberi western: altra scelta intelligente e di gran classe.

Stelvio”, in un mondo ideale, potrebbe anche terminare qui: un messaggio perentorio a chiunque volesse incamminarsi sulle strade (ri)aperte da Calibro 35, La Batteria, La Band Del Brasiliano tra gli altri. Ma l’ambizione del duo romano, pur embrionale, si muove già su traiettorie superiori e comprende molteplici versanti. La casella del lento con voce femminile viene spuntata dall’instant classicStelvio – Quei Giorni Insieme” (costruita su arpeggi di chitarra riverberati invero un po’ stereotipati), compresa nella soundtrack de I due soldati di Marco Tullio Giordana: Eleonora Cardellini, pur senza abbagliare, fa le oneste veci di Serena Altavilla. A non funzionare, invece, è “Cinema Roma”, che cerca la melodia struggente ad ogni costo finendo, invece, per impantanarsi in un vetustissimo mélange crepuscolare, con il sax di Davide Alivernini ad inerpicarsi fastidiosamente su facili melismi à la Papetti.

Un peccato veniale, di ingenuità, che non oscura minimamente il nocciolo della questione: se bene indirizzati, gli Starship 9 potrebbero diventare la next big thing del genere.

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