Nada
Vamp
Prodotto da Manu Fusaroli, un altro nome importante del rock indie italiano (ha lavorato, tra gli altri, con Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori e Le Luci della Centrale Elettrica) la cantautrice livornese, autrice di tutti i testi e le musiche del cd, riesce ad unire la grande tradizione della canzone d’autore da cui proviene (ricordiamo la collaborazione, ancora giovanissima, con il grande Piero Ciampi), il nuovo rock italiano, e la leggerezza della musica pop nella accezione migliore del termine.
Il disco si apre subito con la gran voce di Nada che si esprime al meglio in Sirena, brano accattivante dall’andamento rock ma con un cantato molto pop, amalgama perfettamente riuscito, come succede anche in La febbre della sera, indie pop in cui viene fuori la voce (e l’anima) più rock di Nada. La canzone per dormire, aperta da un vocalizzo, è una cantilena rock (debitrice forse dei suoi passati impegni con Massimo Zamboni) dal testo splendido, e con cui Nada dimostra di essere parte integrante del rock indie nazionale.
Ma c’è anche il grande pop in questo lavoro, come in Il comandante perfetto, brano cantato splendidamente, c on il classico ritornello che conquista al primo ascolto, qui al servizio di un testo intelligente, e una chitarra quasi reggae. Sarebbe un perfetto singolo di successo, se solo il mondo radiofonico italiano avesse un po’ più di coraggio. Il pop rock ritmato di L’elettricità (ancora un testo splendido, in cui si parla di nucleare, oscurità, futuro e amore) ricorda invece il rock elettronico degli anni ’80 e ’90 (Bluvertigo?).
Molto belli anche i brani più lenti, come Chiodi, pieno di suoni elettronici e chitarre distorte, e con una bella apertura melodica al centro, o Sarebbe una serenata, uno slow dall’andamento ritmato, con delle belle le trombe nel ritornello, molto riuscito, e la chitarra che colora con poche note, o ancora Raccogliti, lenta ballad slow rock con un bel testo, una chitarra dark e una batteria in primo piano che sostengono un testo profondo e sentito. Chiude Piantagioni di ossa, lento, intimista, in cui sembra di sentire i C.S.I. più melodici.
Ma Nada ha una cultura musicale e un’esperienza tale che la rendono in grado di svincolarsi da ogni paragone. In oltre 40 anni di carriera (l’esordio a soli quindici anni al Festival di Sanremo nel 1969) ha saputo sempre cogliere il meglio di quanto nasceva nel mondo musicale intorno a lei, senza paura di perdere il pubblico conquistato (come quando, reduce dai successi sanremesi, decise di collaborare con Piero Ciampi, contro il parere dei discografici), anzi, rivendicando sempre la sua libertà di artista.
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