Andrea Pozza
A Jellyfish From The Bosphorus
Le meduse, che si spostano di mare in mare seguendo correnti misteriose, come le influenze di altre culture musicali che si sedimentano silenziosamente nel linguaggio musicale.
Poesia e biologia nelle parole del pianista jazz genovese Andrea Pozza per spiegare titolo e fonti ispirative di A Jellyfish From The Bosphorus, nuovo cd in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria.
Il lavoro, registrato tra Genova e lInghilterra, e presto accompagnato da un tour di presentazione che toccherà le principali città italiane, segna il ritorno di Pozza alla produzione discografica, dopo il successo ottenuto dal precedente Gulls flight inciso in quintetto, ed il recente tour europeo appena concluso.
«Mi sono accorto di essere stato influenzato da sonorità e ritmi provenienti da ogni parte del mondo spiega Andrea Pozza che sono entrati a far parte naturalmente del mio modo di suonare e comporre integrandosi nel mio stile jazzistico. Chi conosce la mia musica ed il mio background tradizionale in questo cd potrà incontrare, di tanto in tanto, qualche medusa poco conosciuta che nuota ormai nei mari musicali in cui navigo».
Ed in effetti nei nove brani, quattro standard e cinque originali, si ritrovano sia conferme che sorprese: fra le prime, uno stile pianistico ormai maturo e ricco di inventiva, in grado di affrontare il mondo del jazz con grande ampiezza di prospettive, dai classici alle forme più contemporanee, ed una intesa di gruppo esemplare e rodata, mentre nellelenco delle novità troviamo, insieme al clima elegantemente brillante, anche alcune composizioni inusuali per Pozza come la notturna A Jellyfish From The Bosphorus, ricca di parti improvvisate, o Il Primo dei Sette un brano composto in 7/4 che può richiamare le atmosfere degli svedesi Esbjorn Svensson Trio, o ancora Tuttavia è così costruito come una piccola jam session di dialogo tra i musicisti.
Non mancano le dichiarazioni di appartenenza e riverenza alla grande tradizione del jazz, con lomaggio al Duke Ellington di In a sentimental mood, con Blue room e Where or When di Rodgers & Hart e Get Happy di Harold Arlen, nelle quali i musicisti si collegano idealmente alle grandi formazioni in trio della musica afroamericana, a partire da quella di Bill Evans , uno fra i numi tutelari di Pozza, che torna alla mente anche ascoltando lunica vera ballad del disco, Love is the way.
Nel bilancio generale vanno inoltre citati gli apporti del genovese Zunino, e del britannico Forbes, che assicurano il sostegno ritmico ottimale a tutto il lavoro e dispensano ispirati assoli in numerose occasioni.
Insomma, un mare molto vasto, quello della musica di Pozza, e ricco di creature, siano o meno meduse, dai colori e dalle forme affascinanti: immergersi da queste parti può essere unesperienza piacevole, anche senza maschera e pinne.
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