V Video

R Recensione

7,5/10

Get The Blessing

Lope And Antelope

Superband - definizione: "gruppo di musicisti tecnicamente preparati riuniti in formazione spesso male assortita e generalmente in grado di deludere le aspettative con produzioni di scarso livello ispirativo"

Session man - definizione: "musicista che offre la propria perizia tecnica ad uso e consumo di produzioni altrui, spesso senza fornire alcun contributo compositivo"

 

Ok, ci sono le eccezioni (i Cream nascono come superband, i Beatles erano i turnisti di Tony Sheridan), ma il luogo comune è questo. Difficile dire se anche i Get The Blessing possano definirsi superband, di certo vantano una formazione composta da turnisti di alto livello: la sezione ritmica è quella dei Portishead (che però, lo ricordiamo, non fa parte della line-up "ufficiale" della band di Bristol), il sassofonista Jake McMurchie e il trombettista Peter Judge sono sideman altrettanto affermati nel mondo del jazz. Risultato: noia? fredde esecuzioni new-jazz? chill-out da aperitivo? Neanche per idea: "Lope and Antelope", quarto disco di questo quartetto di lusso, è una combinazione quasi perfetta di suoni sofisticati ed eleganti supportati da una scrittura dinamica, fantasiosa ed originale. Che definito in questo modo freddo, da sessionman delle recensioni, non sembra un granché, ma sparato in cuffia ad alto volume regala momenti entusiasmanti come l’iniziale “Quiet”, sei minuti di rara bellezza durante i quali il batterista Clive Deamer “spazzola” accuratamente tutta la superficie del rullante mettendosi dietro un numero impressionante di colleghi, oppure come “Little Ease”, eccentrica fusione rock-jazz “cantata” dalla tromba di Peter Judge alla maniera di Nils Petter Molvaer, oppure ancora come “Antelope”, punto di incontro tra il jazz elettrico di Miles Davis (interpretato ancora da Judge) e certo post-rock figlio dello stesso Davis (leggasi Tortoise) riletto dal basso di Jim Barr.

 

Va detto, inoltre, che più che i singoli episodi merita attenzione il disco nel suo insieme, davvero brillante esempio di come si possa partire da una passione comune (Ornette Coleman, in questo caso) per approdare al miglior “aggiornamento jazz” che si possa immaginare, al pari di nomi ormai noti come Jaga Jazzist o Tied & Tickled Trio, che in “Lope and Antelope” rischiano di essere sorpassati a destra (lato jazz) e a sinistra (lato rock o post-rock) in termini di inventiva, volontà sperimentale e (divertente) resa finale. D’altra parte chi potrebbe reggere il confronto con la super-session di una super-band?

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.