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R Recensione

7/10

Charles Bradley

Changes

A uno come Charles Bradley si vuole bene per istinto. Con quella voce che sembra uscita da un vecchio grammofono, quelle rughe in faccia simili a cicatrici e quelle camicie aperte sul petto, ti viene voglia di abbracciarlo. Chi lo ha visto dal vivo dice che ad un certo punto del set si commuove così tanto che è lui, a scendere dal palco ed abbracciarti. E poi c'è tutta la storia del cantante dimenticato che diventa barbone per rinascere improvvisamente in terza età. Un personaggio "vissuto due volte" con una storia seconda solo a quella di Sixto Rodriguez per fascino, leggenda e poesia. "Changes" è il terzo disco della seconda vita (targata Daptone Records) di Bradley, ed è probabilmente il più compiuto e "professionale". Liberato dall' "obbligo" dei richiami vintage degli album precedenti, The Screaming Eagle si focalizza sul tema che gli è più caro (l'amore in tutte le sue forme) e lo interpreta come solo lui può, ovvero unendo l'espressività di Otis Redding all'energia di James Brown e legando la propria anima soul agli arrangiamenti jazz della sua Menahan Street Band. Il brano che da il titolo al disco è proprio quella "Changes" scritta nel 1972 dai Black Sabbath sotto forma di ballata per pianoforte, archi e voco e trasformata da Charles in un soul degno dell'epoca d'oro Stax, con tanto di arrangiamento d'archi riproposto con tromba e sassofono dalla Budos Band.

Sarà anche in virtù di questa "simpatia" che non vorremmo citare nemmeno i residui (e scarsi) retaggi del Charles Bradley che fu imitatore di James Brown. Qualche "scream" e qualcosa nell'approccio vocale funk, ma ormai Charles è artista vero, affrancato da alcune frettolose identificazioni macchiettistiche e capace di dimostrare che nella vita ha conosciuto e amato il blues ("Ain't it a Sin"), il gospel ("Got Bless America", "Good to be Back Home"), il funk ("Aint' Gonna Give it up") ma soprattutto l'amore, declinato in mille modi dalla sua anima soul ("Things we do for love", "Crazy for your love") e proiettato sull'universo intero ("Change for the World"), direttamente dal cuore di un uomo puro come un diamante.

Blood is spilling / God is coming / What are you gonna do?

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