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R Recensione

7/10

Curtis Harding

Soul Power

Non ricordo più: il primo Lenny Kravitz è già stato sdoganato? Voglio dire, pur essendo ormai fagocitato dalle pagine del gossip, era bravo, no? Comunque sia, prima che subisca la stessa sorte (c'è già un video leccatissimo per Yves Saint-Laurent), segnaliamo l'ottimo disco d'esordio di Curtis Harding. Quindi: leggete il titolo del disco, il nome dell'autore e guardate la copertina. Non c'è da aggiungere molto altro. 

Spendiamo qualche parola in più solo perchè "Soul Power" è un disco eccellente, che prende le mosse dal soul ma, un po' come faceva il vecchio Lenny, abbraccia quasi tutte le sfumature "black" disponibili. Eclettico, capace e paraculo quanto basta, Curtis non solo si destreggia in citazioni dell'omonimo Mayfield (le chitarre di "Keep on Shining" sembrano - ho detto sembrano - quelle di "Pusherman") e del periodo d'oro del soul, ma si spinge indietro nel tempo fino agli anni '60, agli Everly Brothers più che a James Brown, dando benzina all'orchestra e fiato ai cori gospel, assoldando chitarre al servizio dell'anima ("Castaway") e del blues ("Drive My Car"), e giocando con le geometrie asciutte del rock ("Next Time").

Già, perchè la Burger Records è specializzata in produzioni garage-rock, quindi il "soul power" di Curtis Harding è in realtà un rock' n roll vestito di nero: lo dimostrano la strumentazione (basso e batteria in evidenza), le incursioni nel surf rock ("I Don't Wanna Go Home", scritta in collaborazione con Jared Swilley dei Black Lips) e nel classico rock-blues ("Surf" è più vicina ai Rolling Stones che ai Black Keys), le strutture ritmiche "lineari" e i riff di chitarra "basici". Eppure, proprio come accadeva con Lenny Kravitz, i momenti mligliori sono quelli in cui l'anima nera sfuma i contorni e ovatta gli spigoli, guardando sia al presente ("Heaven's on the Other Side" sembra uscita dalla penna della nuova coppia di fatto Neil Rodgers & Pharrell) che al passato ("Beautiful People" ha l'incedere sicuro del classico) e conservando in chiusura alcune idee che lasciano molto ben sperare ("I Need a Friend").

Fatevi sotto in fretta, fra qualche anno potrete vantarvi con gli amici.

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Franz Bungaro alle 12:56 del 23 giugno 2014 ha scritto:

Vabbè si chiama Curtis, fa un album chimandolo Soul Power (la "chiatarra" di Tom Morello), è nero nero, suona una Fender Jaguar, lo consiglia Fabio, sarebbe da acquistare a scatola chiusa...ma aspetto un pò e ascolto un pò prima di dire...anche se già so che potrei andare sul sicuro...

futuroalt-j alle 22:00 del 23 giugno 2014 ha scritto:

E' letteralmente pauroso. Trascinante, coinvolgente, illuminante. Colpi di scena continui. Quella chitarra che mi ricorda mostri sacri del passato. Ed ho ascoltato solo i 3 brani da te proposti. Più tardi mi leggo per bene la recensione e mi ascolto il disco completo. Anche se sarebbe da acquistare ad occhi chiusi. Altro che Pharrell Williams...