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R Recensione

7/10

Hindi Zahra

Handmade

“Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti” – (Luigi Pirandello)  

“Il segreto per andare d’accordo con le donne è avere torto” – (Achille Campanile)  

“Amare le donne intelligenti è un piacere da pederasti” - (Charles Baudelaire)  

“Ragazzi, come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?” (Gastone Moschin nei panni de “Il Melandri”)    

Prima di cominciare a darmi del misogino sbruffone (parlo per i lettori di sesso femminile, perché quelli di sesso maschile staranno ridacchiando soddisfatti) guardate la foto di copertina e ragionate con me: una donna così, con quello sguardo imbronciato il cui unico scopo è quello di stemperare un’arroganza saccente e risoluta (osservate la postura del braccio destro) che effetto vi fa? Una con tutti quei bracciali che neanche le cameriere del Drive-In oserebbero indossare, una con quel look in grado di mischiare il freak-punk da centro sociale al radical-chic borghese hollywoodiano, cosa potrà mai comunicarci? Non so, lunghe dissertazioni su temi importanti quali l’ambiente, il veganesimo, il commercio equosolidale? Un reading sull’anarcofemminismo? Un corso serale per imparare a confezionare abiti con materiali riciclati?

Per nostra fortuna e nonostante le apparenze, Hindi Zahra si limita a cantare e suonare le 11 tracce del suo debutto discografico. Un debutto che è insieme folgorazione, promessa e conferma. Arrivata in Francia dal Marocco, questa curiosa creatura riproduce in musica quel meticciato culturale tipico del sud della Francia, nel quale le tradizioni berbere si fondono col sofisticato patrimonio di culture francese.

Aleggia ovunque un caldo sapore blues misto a certa sensibilità cantautoriale europea, laddove le chitarre acustiche “in levare” (simili per certi versi – ma non vi spaventate – a quelle di un Manu Chao senza maschera no-gobal) ricoprono di velluto una voce che sa di sbuffi di fumo da jazz-club (“Beautiful Tango”). Spesso la vicinanza con la sensibilità occidentale spazza via i retaggi di Nord Africa creando atmosfere simili a quelle di Feist, o a quelle di Cat Power quando è in vena di amoreggiare (cioè sempre) (“Fascination”), ammiccando morbidamente al ballo di coppia come potrebbe fare Tom Waits (“At the same time”) o giocando semplicemente con le progressioni rock (“Music”).   E il bello deve ancora venire. Perché laddove i riferimenti “nativi” si fanno più incalzanti la musica di Hindi Zahra diventa blues elettrico e circolare inneggiante alla libertà (“Set me free”), gospel sommesso e notturno cantato con abilità straordinaria (“Kiss & Thrills”), oppure si tinge di richiami linguistici mediterranei (“Oursoul”, “Imik is Mik”) che non sono mai pretesto ma – piuttosto – elementi di urgenza espressiva penetrati alla perfezione nel contesto jazz-soul di riferimento.

Perché “Handmade” rimane uno (splendido) esempio di musica pop, laddove con pop si voglia intendere un’accessibilità musicale fatta di pochi e facilmente intelligibili elementi. Ed è in questo senso che i tre brani posti in chiusura sono la perfetta rappresentazione dell’incredibile maturità di questa giovane artista, in grado di indurre alla danza su ritmi arab-reggae (volete scoprire cos’è l’”arab reggae”? Ascoltate “Stand up”), al sogno su atmosfere acustiche in bianco e nero (“Don’t Forget”) e alla dolcezza (chiamiamola così) su strutture musicali eteree e fumose (“Old Friends”).

Un ottimo esordio da parte di una donna dotata e intelligente, che probabilmente vorrà perdonare al sottoscritto alcune idiozie riportate qui e altrove. D’altra parte “Essere donna è terribilmente difficile perché consiste principalmente nel trattare con gli uomini” (Joseph Conrad)

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 10 voti.

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Luca Minutolo (ha votato 7 questo disco) alle 9:14 del 26 marzo 2010 ha scritto:

Un disco di folk/pop leggero che scorre piacevolmente, inoltre la sua voce è assolutamente ammaliante...Ottimo esordio...

george alle 23:57 del 26 marzo 2010 ha scritto:

ma il pezzo del video è un capolavoro!!!!!!!!!

...ho capito...altro 20 euro che se ne vanno??

tarantula (ha votato 8 questo disco) alle 20:34 del 28 marzo 2010 ha scritto:

Bello, bellissimo, commovente. Io gli dò mezzo punto in più. Dopo aver ascoltato il disco, anche la copertina assume un'altra prospettiva.

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 10:33 del 26 ottobre 2010 ha scritto:

Un gustoso e genuino album di artigianato folk, a

volte venato di blues, sottolineato da una voce

soave e "jazzata". Semplice e buono come il pane fatto ancora con il lievito naturale. Probabile che senza il suggerimento di Fabio mi sarebbe sfuggito e sarebbe stato un peccato.

fabfabfab, autore, alle 12:37 del 13 gennaio 2012 ha scritto:

Se potessi tornare indietro il voto sarebbe 9.

gull (ha votato 8 questo disco) alle 18:09 del 26 gennaio 2012 ha scritto:

Che classe!

Pur consapevole che corro il rischio di sembrare la tua ombra che ti segue ovunque (ma che ci posso fare se il 90% di quello di cui tratti alla fine mi piace da morire? - spero di non crearti fastidio!), non riesco a non scrivere qualcosa a proposito di questo disco.

Come spessissimo succede si legge una recensione, si ascoltano 2 minuti di un pezzo a caso e si passa oltre, fagocitati da mille mila ascolti (si, lo so, scrivo sempre la stessa storia, ma è la realtà e credo che faccia bene tra noi parlarne per trovare insieme una soluzione).

Così è stato in origine anche per questo disco, finito nel dimenticatoio dopo un mini e superficiale ascolto.

Così il tuo ultimo inciso "se potessi tornare indietro gli darei 9", mi ha dato un input importante: "se Fabio scrive ciò ci sarà una ragione, diamo una chance vera a questo disco". L'ho pertanto ascoltato e riascoltato, con calma, per giorni. Il disco piano piano (merita di essere ascoltato più e più volte: FATELO) è cresciuto fino a svelare tutta la sua classe clamorosa.

Che dire ancora, la parte centrale con "Kiss & Thrills", "At The Same Time" e "Imik Si Mik" è quella che preferisco. Ma qui c'è un pop-soul-jazz ecc..... fantastico dall'inizio alla fine.

Quindi, e concludo questo lungo intervento, grazie ancora Fabio.

bargeld alle 9:50 del 27 gennaio 2012 ha scritto:

Avesse un centesimo per ogni grazie ricevuto...

fabfabfab, autore, alle 15:50 del 27 gennaio 2012 ha scritto:

RE:

Magari... più un euro per ogni volta in cui mi hanno mandato a fare in culo... avrei la casa sul mare alle Maldive

@Gull: ormai prima di recensire un disco mi chiedo: ma a Gull, piacerà?

gull (ha votato 8 questo disco) alle 18:11 del 3 aprile 2012 ha scritto:

Per una volta, contravvenendo alla mia avversione, l'ho acquistato dal famigerato itunes in versione rimasterizzata ed allargata a versioni unplugged (?) e tracce inedite (ottime as usual).

fabfabfab, autore, alle 19:25 del 3 aprile 2012 ha scritto:

RE:

... acquisto sacrosanto. Hai visto questo?

gull (ha votato 8 questo disco) alle 23:17 del 3 aprile 2012 ha scritto:

RE: RE: Hai visto questo?

Avevo visto qualche stralcio, singoli pezzi (devo dire che su youtube c'è parecchio materiale interessante su di lei), il concerto intero no. Quasi quasi......