V Video

R Recensione

8/10

Fatoumata Diawara

Fatou

Avviso ai lettori di sesso maschile: per una comprensione del testo completa e libera da condizionamenti testosteronici si consiglia di guardare i video solo a fine lettura.

 

Continuando con gli aspetti dai quali (provare a) prescindere in fase di ascolto: Fatoumata Diawara - 29enne nata in Costa D'Avorio da genitori Maliani e trapiantata in Francia - esprime in ogni suo gesto "l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana": la bellezza. Una bellezza scultorea, nobile, tendente al divino, che traspare dal sorriso degli occhi o dall'inarcarsi di un sopracciglio.

 

Non a caso il mondo del cinema si era accorto di tanta grazia già nel 1999, e pochi anni dopo la compagnia teatrale francese Royal Deluxe aveva voluto la giovane Fatoumata tra i suoi protagonisti. Durante le pause di lavoro della compagnia, Fatoumata cantava per gioco insieme agli altri attori, e quando il regista la sentì volle farla esibire durante gli spettacoli. "Fatou" ci prese gusto, abbandonò la recitazione e iniziò a suonare nei caffè parigini, incidendo le sue canzoni in alcuni demo in cui - da autodidatta - suonava tutti gli strumenti.

 

"Fatou" è l'album d'esordio di questa splendida predestinata della musica, un disco che raccoglie le sue migliori incisioni e le filtra (a volte in maniera fin troppo timida, bisogna ammetterlo) con la poliedrica esperienza accumulata in pochi anni accanto ad artisti come Dee Dee Bridgewater, Damon Albarn, Afro-Cubism, Herbie Hancock e Orchestre Poly-Rhythmo (l'anno scorso nell'album "Cotonou Club"). Il tratto essenziale di "Fatou" è l'accostamento delle linee armoniche tipiche del wassoulou (regione di confine tra Mali e Guinea) e del cantato tradizionalmente femminile di questa regione (Oumou Sangarè, Kagbe Sidibe...) con gli elementi rock e pop della tradizione europea/americana (si potrebbe scrivere "occidentale", ma la geografia non è una scienza soggettiva).

 

 

Così, quelle che nascono come semplici composizioni per voce e chitarra raramente rimangono tali ("Alama", sospesa a mezzo metro da terra su armonie vocali deliziose), mentre assumono di volta in volta una forma "più o meno rock" divisa tra tradizione e modernità. Da un lato, troviamo le atmosfere di "Kanou", interamente affidate alla voce di Fatou e alle trame acustiche della sua chitarra e dello xalam (una sorta di banjo primordiale) di Ousmane Keita; i rimandi alle ormai note sonorità Maliane ("Sonkolon"); la tradizione wassouolou rivisitata in "Willie" con l'ausilio della kora di Toumani Diabatè e in "Boloko" (che tratta il tema della circoncisione femminile e recita una cosa traducibile con "Non tagliate il fiore che mi rende donna/La circoncisione femminile provoca problemi di salute/Ti prego mamma, non circoncidermi, fa troppo male") con quello dello 'ngoni di Guimba Kouyate. Dalla parte opposta ci sono i momenti in cui il rock si impadronisce delle forme musicali Maliane: "Bakonoba" introduce chitarre elettriche e percussioni incalzanti, e chiude con una serie di accorgimenti che riescono a dimostrare grande tecnica senza ostentarla; "Moussou" si snoda all'incrocio tra basso, batteria e le congas di Sola Akingbola; "Bissa" seppellisce le voci sotto una coltre di percussioni e chitarre poliritmiche. Più spesso è il punto d'incontro tra le due ispirazioni a dare ai singoli brani una identità speciale: "Sowa" è perfettamente in bilico tra la delicatezza della voce e la resa "pop" della struttura musicale, "Kèlè" flirta con le radici afrobeat come farebbe Rokia Traoré, "Makoun Oumou" mette il suono dello 'ngoni al servizio di un solenne momento corale.

 

 

E poi c'è la voce. Veramente, fateci caso: paragonata a quelle ragazzotte che infestano il "paese del bel canto" e - aggrappate al microfono neanche fossero Moana Pozzi nel 1981 - gridano fino a squarciarsi il palato, Fatou (e con lei la stessa Rokia Traoré, oppure Hindi Zahra) si muove in punta di piedi, soffia, modula il tono di voce, increspa le vocali, interpreta, gestisce i silenzi e il respiro. Insomma, canta.

 

Ok, adesso potete guardare i video e innamorarvi.

 

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Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 5 voti.
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gull 8/10
REBBY 6,5/10
motek 8/10

C Commenti

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gull (ha votato 8 questo disco) alle 23:33 del 29 marzo 2012 ha scritto:

Eh già, un altro eccellente esempio di meticciato etnico-pop di grande fascino. Riesce nell'impresa di risultare di immediato impatto pur nella ricercatezza e varietà degli arrangiamenti.

fabfabfab, autore, alle 0:52 del 30 marzo 2012 ha scritto:

Solo tu puoi capirmi. Sono appena tornato dal suo concerto. E' una donna soprannaturale.. domani ti/vi racconto...

hiperwlt alle 10:04 del 30 marzo 2012 ha scritto:

sto ascoltando ora; lontano dai miei gusti (attuali...fortuna ci sei tu che aggiorni), ma roba splendida, fab. il 2011 continua a regalare nuove perle

Randolph_Carter (ha votato 9 questo disco) alle 11:00 del 30 marzo 2012 ha scritto:

canta in bambara?

fabfabfab, autore, alle 11:35 del 30 marzo 2012 ha scritto:

RE:

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:47 del 30 marzo 2012 ha scritto:

Moby Dick, la balena musicale di Radio2 condotta da Silvia Boschero, ospita lunedì 2 aprile il live e l’intervista con l’astro nascente della musica del Mali Fatoumata Diawara, voce del nuovo super gruppo Rocket Juice and The Moon assieme a Damon Abarn (Blur), Flea (Red Hot Chili Peppers) e Tony Allen (Fela Kuti).

Randolph_Carter (ha votato 9 questo disco) alle 11:48 del 30 marzo 2012 ha scritto:

mi dovrò rassegnare a non capire il 90% dei migliori cantanti africani.

Purtroppo, fra wolof, bambara, diola, arabo...

fabfabfab, autore, alle 12:12 del 30 marzo 2012 ha scritto:

RE:

@Randolph: sul libretto del cd i testi sono tradotti sia in inglese che in francese. Ieri sera dal vivo lei introduceva un pezzo in inglese e quello successivo in francese....

@REBBY: effettivamente è lanciatissima, pare canterà anche nel ritorno (dopo 13 anni) di Bobby Womack...

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 12:16 del 30 marzo 2012 ha scritto:

"Moby Dick, la balena musicale di Radio2 condotta da Silvia Boschero, ospita lunedì 2 aprile il live e l’intervista con l’astro nascente della musica del Mali Fatoumata Diawara, voce del nuovo super gruppo Rocket Juice and The Moon assieme a Damon Abarn (Blur), Flea (Red Hot Chili Peppers) e Tony Allen (Fela Kuti)." In realtà lei canta in alcuni brani del disco appena uscito della band, altri singers sono: M.anifest, Erykah Badu, Thundercat; Cheick Tidane Seck, M3nsa e Damon Albarn stesso. Questo per essere precisi. Ah in questo disco ci sono degli altri amici del ns. sito ed in particolare del ns. Fabio (Vorrei la pelle nera eheh), l'Hypnotic brass ensemble, naturalmente ai corni.

fabfabfab, autore, alle 12:21 del 30 marzo 2012 ha scritto:

RE:

Sì è praticamente il mio dream-team

Filippo Maradei alle 12:27 del 30 marzo 2012 ha scritto:

Quanto spacca Moby Dick, mamma mia... altro che Life Gate...

Filippo Maradei alle 12:29 del 30 marzo 2012 ha scritto:

Cioè, in realtà sono belle tutt'e due (erano almeno, LifeGate è ormai solo sul web); però quando scoccano le 9 di sera, se non sono in macchina, parte lo streaming obbligatorio su Radio2.

Filippo Maradei alle 12:33 del 30 marzo 2012 ha scritto:

Tornando alla Diawara, hai fatto bene a mettere quell'avviso Fà: è di una bellezza stratosferica, magnetica e sensualissima. Come la sua musica che ho ascoltato qui sopra.

Lezabeth Scott alle 18:56 del 31 marzo 2012 ha scritto:

è davvero una diavolessa vudù, questa Fatou. Che voce incredibile!

Randolph_Carter (ha votato 9 questo disco) alle 15:18 del 24 aprile 2012 ha scritto:

nel genere, non trovo di meglio.

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 8:59 del 25 maggio 2012 ha scritto:

Per il mio gusto, nel genere di meglio c'è la citata Hindi Zahra (Handmade), meno "tradizionalista" di Fatou. Certo se poi si parla di singole canzoni: Makoun oumon (in questo album) è na libidine eheh

fabfabfab, autore, alle 9:38 del 25 maggio 2012 ha scritto:

RE:

Non sono così facilmente paragonabili, secondo me. Hindi Zahra è meno tradizionalista, questo è vero, ma è anche vero che pesca da una tradizione completamente diversa e per certi versi più facile da "mischiare" con la musica "occidentale". Comunque hai ragione, a Fatoumata 8 e a Hindi Zahra 7 è un ingiustizia bella e buona. Infatti il voto di "Handmade" lo avevo "ritoccato" un po' di tempo fa....

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:33 del 25 maggio 2012 ha scritto:

"...tradizione...diversa...più facile da mischiare con la musica occidentale", si penso anch'io, anche se io 8 lo darei solo a Makoun oumou, per l'album tutto ora sarei sul 6,5

fabfabfab, autore, alle 10:46 del 25 maggio 2012 ha scritto:

RE:

E lo so, ma tu non sei andato a vederla dal vivo, non l'hai incontrata per farti autografare il cd... tu non hai il suo cd con scritto sopra "Bisoussss.. Fatou" !

REBBY (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:10 del 25 maggio 2012 ha scritto:

"bisoussss...Fatou", eheh allora sarei sul 10...ma io c'ho nulla