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R Recensione

8/10

Dirtmusic

BKO

Qual è il motivo per cui Mali, da un po’ di lustri a questa parte, è diventato uno dei punti nevralgici del rock odierno? Perché band di beduini come Tamikrest (presenti su questi solchi), Tinariwen, e l’ormai defunto e gettato in pasto alla kermesse di mitizzazioni post mortem Ali Farka Tourè, sono alla ribalta della stampa che piace agli indie rockers sciapiti? Che cazzo ne sanno, e soprattutto cosa cazzo gliene frega ai consumatori di Converse, Ray Ban dai colori imbarazzanti e che non contemplano musica al di fuori del mostro Pitchforkiano, di beduini armati di copertoni di lana e stratocaster??

E poi la religione araba non proibiva il Rock?? La musica del Demonio per Diana!!

Bene, i luoghi comuni gettateli nel cesso, e nello sciacquone lasciate cadere anche i laptop con mele della discordia serigrafate, buoni solamente a generare BIPBUPSTAMSLAMCRACATùNZZZIP che fanno tremar le braghe agli ind(i)efessi.

Qui si vive di pulsioni tribali primitive, di ululati selvaggi (la cover di All Tomorrows Parties è da brividi, trasposta in arcaica danza tribale), e del blues più roots che possiate immaginare, che mira a sradicare le origini del genere umano stesso, piuttosto che limitarsi ad un solo banale genere musicale.

Il secondo capitolo della saga Afro di Hugo Race (si, quello dei Semi Cattivi) è un viaggio nel ventre arido della madre terra, che si snoda fra tribalismi desertici (il folk secco di Desert Wind), rock contaminato dalla puntura di uno scorpione (Lives we did not live), arabeschi acustici e percussioni lievi (Unknowable) e blues desertici per coyote solitari (Smoking Bowl), il tutto giostrato con sicurezza e maestria da vendere, in un collettivo tanto eterogeneo (Tamikrest, Chris Eckman, Thurston Moore e Chris Brokaw) quanto affiatato e in stato di grazia desertica. Civiltà Touareg, rock desertico, Noise e Paisley riuniti sotto lo stesso, ed all’apparenza improponibile, tetto della musica africana declinata allo stile occidentale.

BKO è un disco di musica vera e pulsante, senza fronzoli o banali artefatti digitali che infestano le composizioni musicali odierne, un gioiello di rara bellezza custodito sotto la sabbia rovente del deserto, di musica pensata, composta e registrata come natura crea. Ma non parliamo di prodotti inscatolati e rinchiusi in un involucro di latta, BKO è un frutto selvatico da cogliere a mani nude, con cui pungersi delle sue irte spine, e da cui succhiare via tutto il succo vitale.

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 11 voti.

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max.luglio71 (ha votato 8 questo disco) alle 12:24 del 24 agosto 2010 ha scritto:

Disco prezioso, contaminato, sincero.

Li ho visti sul palco a Strade Blu a Faenza e mi sono emozionato. Forse mancano brani di corsara, autentica sperimentazione ma il risultato è notevole e l'album sa rimanere nel lettore molto più tempo di tanta "roba" iper-incensata.

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 15:21 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

Da qui ricomincio a votare le decine di dischi che ancora non ho votato.

Sin dalla copertina, così sabbiosa, grezza, ho avuto il suggestivo sentore di avere a che fare con un album raro, generato da una magica, irripetibile simbiosi individuo-natura e individuo-individuo, che si materializza poi in un ascolto superlativo, tanto aspettato quanto sorprendente. Anche il dvd bonus è una perla. Bello davvero.

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 15:29 del 11 ottobre 2010 ha scritto:

...e il tuo si è un voto che pesa eheh

avalon73 (ha votato 8 questo disco) alle 21:43 del 15 ottobre 2010 ha scritto:

ma che bel discooooooooo! Mi piace mi piace! Vibrante, pulsante passione....anche questo gruppo è una nuova e linfatica scoperta per la mia anima

TexasGin_82 alle 12:02 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

CLASSIFICHE PILOTATE COME AEROPLANI?

So che è un po' tabù parlare di classifica su questo sito, ma mi piacerebbe proprio capire come diamine funziona la cosa... Come fa questo album a essere quarto in classifica quando poi, andando a vedere, la media dei voti che ha ricevuto è quantomeno bassina? C'è qualche losco figuro manipolatore dietro tutto ciò? O c'è invece qualcosa di molto semplice che mi sfugge?

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 12:16 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

RE: CLASSIFICHE PILOTATE COME AEROPLANI?

Nessun manipolatore, posso testimoniare sotto giuramento. E' solo un meccanismo da (ri-)registrare. Diciamo che hai sfondato una porta aperta...

target alle 14:02 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

Esatto, ma attenzione: i voti di snow e phoebe sono stati annullati, avendo questi utenti dato 1-2 a metà dei dischi in classifica.

TexasGin_82 alle 14:44 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

TOGHE ROSSE, TOGHE ROSSE!

Ahh! Allora un po'di controllo c'è!

Comunque sono andato a vedere, e i due utenti in questione hanno dato anche dei 9 e dei 10, allora bisogna annullare anche quelli?

Personalmente non mi sembra molto giusto, ognuno ha i suoi criteri per decidere, se no dove sta la libertà giudizio e la democrazia?

Su SDM si parla sempre del fatto che la classifica finale non ha tutta questa importanza. Evidentemente, invece, il giudizio di alcuni vale più di quello di altri... Beh, così che va il mondo! Hehehe!

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 14:54 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

RE: TOGHE ROSSE, TOGHE ROSSE!

Non c'è disparità di trattamento, solo un po' di attenzione con(tro) coloro che votano 1 a casaccio solo per risollevare le sorti dei loro 2/3 dischi preferiti (che poi magari sono gli unici che hanno ascoltato) ai quali danno nove o dieci ... tè capì?

target alle 15:24 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

Sì, appunto, non confondiamo la democrazia con l'anarchia. Si vota in libertà, certo, anche usando i voti bassi, ma entro i limiti della decenza e dello verosimiglianza. Un utente che in due giorni vota 200 dischi (tutti, peraltro, del 2010!) dando 1 a quasi tutti ti sembra credibile? Deve aver avuto un bell'anno di merda, il poveraccio. Ti assicuro che l'annullamento del voto è stato usato in pochi casi, e tutti così eclatanti. Secondo te era giusto lasciarli? Su, dai.

target alle 15:27 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

E' sottointeso, poi, che di questi utenti sono stati cancellati tutti i voti, non solo quelli negativi. Non è mai stato annullato il singolo voto di un utente.

TexasGin_82 alle 16:41 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

se è vero che hanno votato 200 dischi in 2 giorni dando a tutti uno, allora è un caso di pazzia grave, e quindi condivido il fatto di togliere loro il diritto di voto, come viene fatto in qualsiasi democrazia del mondo. Io avevo trovato anche voti normali dati da questi due individui, tipo dei 6 o dei 7, ma comunque chi se ne frega, non sono mica il difensore di nessuno, tantomeno di due che neanche conosco. L'unica cosa che mi interessava era capire se venisse o meno tutelata la veridicità della classifica rispetto ai voti degli utenti del sito. E in questo mi avete - abbastanza - convinto...

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 16:58 del 20 ottobre 2010 ha scritto:

E' vero, è vero (anche se li hanno votati in una settimana, ma insomma...) e continuano a votare anche dopo che si son resi conto che non contava più un tubo (non che prima sia contato, a parte pochi casi, così tanto...). Dev'essere una di quelle nuove malattie "internettiane", se ha(n)

pazienza vedrà(n) che la scienza medica sta facendo passi da gigante e gli darà una mano.

Emiliano (ha votato 8 questo disco) alle 12:05 del 24 ottobre 2010 ha scritto:

Maro'che bello! In qualcosa mi ricordail disco di Touré e Cooder.

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 23:44 del 5 dicembre 2010 ha scritto:

Sulla carta questo era il mio disco dell'anno: Tamikrest, Tartit, Chris Browkaw, Bamako.... E allora diciamo subito perchè corre il rischio di non esserlo: non mi piace la voce di Hugo Race, e non mi piace l'andamento "old-rock" (che non vuol dire un cazzo ma rende l'idea) di alcuni brani ("Lives We Did Not Live", "Ain't No grave"). Manca un po' di coraggio (perchè non "spingere" su una bella idea come "Collisions"?) , con questo potenziale mi aspettavo qualcosa di più "sperimentale" e "contaminato". Ma laddove i vari elementi si amalgamano bene rendono questo disco un capolavoro: quando Ag Mossa dei Tamikrest si mette a cantare "Imidiwan" su "Black Gravity" distrugge le distanze tra due mondi (Africa/Restodelmondo), stessa cosa che fa (persino meglio) la cantante dei Tartit su "All Tomorrow's Party" (distanza annullata: Usa/Muslims!) e "Desert Wind", uno dei brani da conservare e tramandare di questo 2010. E mi fermo qui, perchè non c'è molto altro da aggiungere alla bella recensione di Luca. Tutti gli altri dovrebbero vergognarsi (elamadonna...) di aver trascurato un disco così. Anzi, se vi state chiedendo quale disco dovreste recuperare di questo 2010, provate con "BKO".

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 0:04 del 6 dicembre 2010 ha scritto:

Maledetta stitichezza!

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 1:00 del 6 dicembre 2010 ha scritto:

RE:

Ma per il voto dici?

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 11:14 del 6 dicembre 2010 ha scritto:

Si si Fab, quest'anno non ti entusiasma più nulla! Ma scherzavo comunque, la tua analisi è accuratissima e condivisibile. Soprattutto pronunciata da una voce autorevole.

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 15:16 del 6 dicembre 2010 ha scritto:

RE:

Ah sì ormai sono un vecchio brontolone... no beh dai la seconda parte è un po' forzata secondo me, un po' "accademica", roba da 6... la prima parte invece è da 9 ... ho solo fatto la media . Comunque - ribadisco - secondo me è uno dei dischi migliori dell'anno... Grazie dell'"autorevole", il mio voto ormai vale solo più qui, non vado neanche più alle riunioni (risse) condominiali, tanto non mi cagava nessuno...

Alessandro Pascale (ha votato 7 questo disco) alle 18:50 del 30 dicembre 2010 ha scritto:

davvero un bel dischetto, mea culpa per averlo riscoperto così tardi. In bilico tra 7 e 8 scelgo il voto più basso un po' a malincuore, ma solo perchè a parte la cover di All tomorrow's parties e la sublime Collisions non ho trovato brani che mi colpissero davvero al cuore. In ogni caso dischetto prezioso

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 8:57 del 2 febbraio 2011 ha scritto:

"un gioiello di rara bellezza custodito sotto la sabbia del deserto"

I tre maturi songwriters anglosassoni (Hugo e i 2 Chris) si dividono in modo quasi paritetico (3 + 2,5 + 2 + 1 brano collegiale + la cover dei VU) il compito della scrittura e si avvalgono di uno stuolo di collaboratori africani (tutti amici di Fabio eheh) che contribuiscono a creare una mirabile opera di sincretismo musicale, tra le più riuscite ed originali, diciamo in ambito rock blues, dell'anno appena passato. Ho ascoltato, facendo zapping selvaggio, in contemporanea la versione originale e quella qui contenuta di All tomorrow's parties e a costo di apparire blasfemo devo ammettere che non sapevo quale scegliere! Trovo stupende anche Black gravity, Desert wind, Collisions, Bring it home,... NDR: da quello che ho capito e che risulta anche da discogs Thurston Moore non partecipa a questo disco. Brokaw, uno dei 3 Dirtmusic, collabora con lui, ma in altri progetti.

fabfabfab (ha votato 7 questo disco) alle 9:40 del 2 febbraio 2011 ha scritto:

tutti amici di Fabio

sono il nipote di Mubarak!

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 16:03 del 2 febbraio 2011 ha scritto:

Ahzz non è sta gran fortuna ora come ora...