R Recensione

7/10

Manu Chao

La Radiolina

“La remissività è un suicidio permanente” Manu Chao

Manu Chao  non è (solo) un paraculo, lasciatemi passare questo inciso.

Prima ancora che uscisse l’album, infrange le regole del mercato discografico e mette a disposizione  gratis su internet il singolo Rainin Paradize.

Dopo i fatti del G8 è stato consacrato all’unisono  al pantheon della fattanza “un-sacco-di-sinistra” da orde di capelloni, sballoni, sballini , nu-no- global, fake-no-global etc. che vanno a frotte ai suoi concerti per assolvere ad un tacito rito collettivo ‘sinistrese’.

E magari  anche oltre le sue intenzioni.

E alla fine La Radiolina è un lavoro ben fatto, esile per quanto riguarda di slanci creativi, malgrado la vivace contaminazione di altri generi come l’uptempo, la rumba, il rock e lo ska.  Molti preferiscono ricordarlo nella formazione precedente, da eterno Mano Negra, per cui l’esperienza attuale non è che un infimo “come eravamo”, rimpasto sempre uguale a sé stesso di temi, musiche. Insomma: con Proxima… estacion… esperanza aveva già pisciato fuori dal vaso. E di parecchio.

Il vespaio di piccole polemiche e di voci deluse,  come si legge sul Mucchio di settembre, di chi dice che Manu Chao fa sempre le stesse due, tre canzoni «pur con il rischio di divenire Inti Illimani  odierni» non rendono però giustizia a questo ultimo disco in cui la presenza di chitarre ed elementi rock è più significativa. Ed è complessivamente un disco godibile.

21 tracks, moltissime delle quali dedicate ai temi cari al genere: impegno politico, denuncia sociale, un tot di fellatio pubblicitarie a sé stesso, che il Mr. poliglotta Chao canta con le parole del catalano, del francese, dell’italiano, dello spagnolo. Tra i pezzi più ispirati ( toh!) Rainin paradize  già singolo, il cui video è girato da Emir Kusturica, Tristezza Maleza, dai toni tristi e mesti appunto, Siberia, scopiazzata da Rainin paradize, El Kitapena, scopiazzata da Siberia che è scopiazzata da Rainin paradize, La Vida Tombola, dedicata a Maradona.

Come il gambero Manu Chao, alterna episodi vivaci  a momenti di monotonia che raschiano il fondo del barile. Peccato che i secondi siano più ricorrenti dei primi.

V Voti

Voto degli utenti: 4,8/10 in media su 8 voti.
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rubens 7/10
londra 7/10
george 3/10

C Commenti

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Marco_Biasio alle 11:13 del 17 ottobre 2007 ha scritto:

Non mi piace per niente

Trovo che sia solo un finto rivoluzionario che sfrutta una certa propaganda politica per fare i suoi interessi. Questo come personaggio. La musica mi pare un po' banale ma, non avendo ascoltato questo nuovo, mi riserbo il voto per un prossimo, ipotetico passaggio.

rubens (ha votato 7 questo disco) alle 11:29 del 17 ottobre 2007 ha scritto:

RE: Non mi piace per niente

Onestamente non condivido per niente. Mi pare il solito clichè. Non sono un fan di Manu Chao nè del buonismo facilone, ma credo che tanti finti sia uno dei pochi coerenti. Poi ovvio, si tratta di un linguaggio politico un pò utopista e stereotipato, ma resta il fatto che il personaggio mi sembra uno dei più onesti.

Marco_Biasio alle 14:30 del 17 ottobre 2007 ha scritto:

RE: RE: Non mi piace per niente

Ma il mio è un parere personalissimo

prettyvacant, autore, alle 15:48 del 17 ottobre 2007 ha scritto:

mah, prima di scrivere questa recensione sono andata a riascoltarmi i mano negra. nella categoria del "come eravamo" mi ci metto anche io!

i picchi raggiunti con puta's fever e casa babylon non reggono il confronto rispetto ai lavori del manu chao.

comunque nel tempo si arruffiana le folle in modo sempre più palese...

ps: la rece vi è piaciuta?

Marco_Biasio alle 11:05 del 4 novembre 2007 ha scritto:

La recensione non è male

Ma una domanda te la devo proprio fare: a che pro copiarla?

prettyvacant, autore, alle 18:23 del 5 novembre 2007 ha scritto:

marco:

caro marco, il sito da cui secondo te l'avrei copiata, è un sito sul quale scrivo saltuariamente, in parole povere, SONO SEMPRE IO! Come vedi non ho copiato proprio nulla, al massimo mi sono autoplagiata postando una rece su 2 siti diversi, non sapevo fosse un problema. comunque ho già risolto con l'amministratore del sito. Comunque non ho mai copiato le recensioni altrui, giusto così per chiarire...

Marco_Biasio alle 19:24 del 6 novembre 2007 ha scritto:

Perdona davvero l'errore

Spero che mi perdonerai. debaser lo conosco molto bene anch'io, siccome è un anno abbondante che lo frequento (e ci scrivo pure ogni tanto) e non potevo pensare che tu fossi la stessa persona. Ad ogni modo, mi scuso un'altra volta

prettyvacant, autore, alle 20:29 del 6 novembre 2007 ha scritto:

non ti preoccupare, adesso che sai il mio nick su debaser quando ti va puoi leggermi ;P

george (ha votato 3 questo disco) alle 20:02 del 4 maggio 2009 ha scritto:

io lo ammazzerei....

si l'ho ascoltato

michelsax (ha votato 2 questo disco) alle 12:29 del 8 febbraio 2012 ha scritto:

La Radiolina, che delusione

Sono d'accordo con Rubens, il disco "La Radiolina" è una fetecchia no global, rappezzata e mal fatta. Io sono un fans di Manu Vhao, ho assistito a tre concerti, di cui quello fantastico a bologna del Radio Bemba Tour, quando con Manu cantava anche quel rasta di colore che era una forza della natura. Dopo appunta Radio Bemba e dei bei live come quello registrato in Messico, La Radiolina ripropone ancora incredibilmente le stesse due basi trite e ritrite di Bongo Bong, e poi quella Rainin in paradise non si può sentire, a mio avviso. Anche perchè, dopo l'uscita di questo disco, sul sito di Manu Chao c'erano alcune tracce abbellite e degli inediti molto più belli del disco stesso. E' un peccato perchè mi aspettavo molto da questo bravo artista che sembrava genuino, ma che è MOLTO PARACULO come ben dice Valeria de Stefano, che critica il capitalismo, ma firma per le Majors quando si tratta dei suoi dischi. Marijuana ILLEGAL!