Ashey Beedle & Horace Andy
Inspiration Information
Ok, c'era da aspettarselo che l'esplosione su larga scala del dubstep avrebbe scagliato un esercito di produttori ad invadere i negozi di dischi con le loro luccicanti ritmiche half step e wobbling bass.
Un po' più sorprendente è stata invece la conversione al nuovo verbo londinese di personaggi affermati da tempo nella scena elettronica mondiale. Se tuttavia il passaggio dalla True Spirit Tech al dubstep può essere visto come un'evoluzione abbastanza naturale per uno sperimentatore come Neil Landstrumm, ed è facile comprendere l'ammiccare da parte del God of prog Sasha ad atmosfere oscure e pulsanti (con di mezzo lo zampino dell'onnipresente Radio Slave), stupisce alquanto il cambio di fronte del paladino dell'house Ashley Beedle.
Il Dj inglese, già protagonista delle charts internazionali con il progetto X-press 2 (ricordate la mega hit “Lazy” con David Byrne?), si trasferisce a Berlino e licenzia per la Strut (divisione della ben più nota !K7 records) “Inspiration Information”, album dalle rilassate tinte jamaicane in collaborazione col vocalist reggae Horace Andy.
Da sempre al centro delle attenzioni di Beedle c'è stata la ricerca del soul, andando costantemente oltre la mera programmazione della cassa in quattro funzionale per il dancefloor.
Questa volta però qualcosa va storto, o meglio va bene concentrarsi su una dimensione più spirituale, ma il nostro qui sembra quasi dimenticarsi non solo del suo ruolo da shamano post moderno, ma soprattutto della fondamentale importanza dell'elemento ritmico: il risultato è un reggae con sfumature elettroniche dal beat troppo leggero, buono per un aperitivo analcolico sulla spiaggia, dove giust'appunto a regalare un po' di bollicine è una tenue linea di basso houseggiante, ma comunque troppo debole per competere con le trebbiatrici emotive del dubstep.
Good reggae without vibes
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