V Video

R Recensione

7/10

Krikka Reggae

Liberati

Con dieci anni di attività alle spalle, e due ottimi dischi pubblicati, i Krikka Reggae, alfieri del reggae lucano, arrivano oggi al fatidico terzo disco, per definizione il disco della maturità, quello che non puoi sbagliare. E la Krikka non sbaglia, mettendo in fila quindici brani in cui vanno a toccare tutti gli stili della musica jamaicana, con competenza e professionalità, ed aiutati da una serie di ospiti da far invidia ai più titolati colleghi.

 

Si inizia con Ho Solo Occhi Per Te introdotto dalla magica tromba del padrone di casa di Etnagigante, Roy Paci, cui seguono le voci di Bunna (Africa Unite) e Nando Popu (Sud Sound System), ovvero il meglio del reggae italiano (e non solo), per un roots reggae perfetto. Grande apertura di disco, e ottimo biglietto da visita.

 

Ottime anche le altre collaborazioni, da Erba Pipa in Quand N’vuo’, brano più allegro e dance oriented, con un tocco di rock steady, molto Sud Sound System, a Macro Marco in Buscià un grande reggae dai suoni puliti, con chitarra e tastiere in evidenza, alla splendida voce di Mama Marjas in Universal Love, brano in cui i Krikka Reggae rallentano il ritmo. Qui lo spirito di Marley è ben presente e aleggia su tutto il brano, per quei suoi cori femminili e per il tema trattato ("l’amore non ha razza sesso religione, amore universale contro ogni discriminazione"). Da non perdere il video girato per promuoverlo, una lunga, ininterrotta e divertentissima sequenza di baci scambiati da una serie di persone (tra cui personaggi famosi, provate a riconoscerli), un vero e proprio inno alla forza dell’amore.

 

Altro vertice del disco è senza dubbio Lo Critichi, con i featuring dei salentini Rankin Lele e Papaleu, un grande cocktail di reggae 50% Basilicata e 50% Salento, per un vero e proprio inno alla pianta più amata dai seguaci del rastafarianesimo (e non solo da loro…), seguita da una splendida dub version in cui i Krikka Reggae danno prova della loro ottima preparazione musicale.

 

Interessante anche A’skol, che rappresenta il passaggio del testimone alla nuova generazione reggae italiana, qui rappresentata da un giovanissimo e imberbe Little Vincenzo, per raccontare dei problemi degli adolescenti e dell’importanza dell’istruzione ("il futuro nostro è la scuola").

 

Da non sottovalutare l’aspetto delle liriche, con testi sempre interessanti e intelligenti, impegnati senza essere politici, senza voler mandare messaggi, solo raccontare la propria visione delle cose, in maniere semplice e diretta, propria delle lingue dialettali. Tra tutti, spiccano i testi di Violenza Economica, Vanità, Liberati Dai Limiti, e Non Vedo Pace, con ospiti i sempre bravi Franziska, che ritroviamo anche in La Verità.

 

Splendide poi sono U mar Kiu’ Chiar con la sua grande apertura melodica, un brano allegro, colorato, solare, estivo, che potrebbe essere una hit per l’estate 2011, e Sound E Cultur, un classic roots reggae con le due ottime voci di Tonico 70 e Giuan U’roots.

 

Tutti gli stili del reggae sono ben rappresentati in un disco ottimo, adatto alla stagione estiva appena iniziata, e per dare colore alle nostre città. Per chi ama il reggae, disco imperdibile. Per tutti gli altri, lo spunto per avvicinarsi ad una musica che come poche altre ha saputo coniugare il divertimento del ballo e la consapevolezza della realtà in cui si vive.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.