Riccardo Tesi
Cameristico
Organetto, strumento maledetto/strumento di tortura/di peggio cè solo la ghironda. Così la Banda Osiris, in un disco di qualche anno fa sbeffeggiava lospite del brano Organetto mon amour, il musicista pistoiese Riccardo Tesi. Il quale da par suo ricambiava concludendo che suonare con la Banda Osiris è come mettere la cravatta al maiale. In realtà con quello strumento, lorganetto diatonico, Riccardo Tesi nel corso degli anni ha costruito una avventura musicale avvincente, seguendo le tracce di un atlante sonoro in cui si incrociano la musica popolare, il suo punto di partenza, la canzone dautore, il jazz e la world music. Il tutto sotto la bellissima sigla di Bandaitaliana, lensemble diretto insieme al chitarrista Maurizio Geri che per le edizioni del Manifesto ha prodotto alcune opere che tutti gli amanti della cultura musicale dovrebbero conoscere.
Per Cameristico, invece , Tesi è tornato ad una vecchia passione, quella nata nellintento di unire in matrimonio timbrico lanima popolare dellorganetto con la voce classica di strumenti come il pianoforte, il violoncello ed il clarinetto. Esperienza già affrontata anni fa in un progetto condiviso con il gruppo Harmonia Ensemble, ed ora riproposto, grazie ad una commissione per uno spettacolo del Centro darte contemporanea di Quarrata (Pistoia) , insieme ai compagni davventura Daniele Biagini, Damiano Puliti e Michele Marini, oltre ad alcuni ospiti fra i quali Laura Cottifogli, per qualche stagione voce dei Quintorigo. Il piatto è composto da alcune rielaborazioni di vecchie composizioni di Tesi in questa nuova veste (Macedonia già in Lune" , Mazurkazione e Il funambolo presenti su Colline) , pezzi scritti per il cinema o il teatro e alcune novità come la scatenata Taranta Samurai o lo stupendo tema di La valse a Pierre, che inaugura il disco. Non tragga però in inganno il titolo: se gli strumenti sono quelli propri della dimensione sonora da camera, la musica resta attraversata dalla vitalità e dalla capacità di emozionare che sono palpabili in ogni opera del musicista pistoiese.
Fate un gioco e vi riuscirà facile, ascoltando le note del suo organetto e degli altri strumenti , immaginare un luogo, un tempo ed una occasione. Una sala da ballo di periferia animata da alcune coppie che volteggiano sul valzer di Ciclamino, la malinconia vissuta durante una visita notturna di Praga la notte, una corsa liberatoria in bicicletta in campagna suggerita dalle note della conclusiva Valentino. In alcuni episodi la musica di Tesi in questa versione cameristica suggerisce un accostamento con larte di un altro grande chef alla cucina della musica popolare, stavolta albionica: il compianto Simon Jeffes e la sua Penguin Cafè Orchestra. Come nei dischi dellOrchestra dei Pinguini qui troverete divertimento, riflessione, gioia e amarezza filtrate dalle corde o dai tasti di strumenti che emettono note ma esprimono sentimenti veri.
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