Brian Eno - David byrne
My Life In the Bush Of Ghosts
Il mio Punto di Non Ritorno.
1981: Ero un pischelletto 17enne che frequentava negozi di LP quasi quotidianamente e già allora ero mai sazio di novità e nuove sonorità (una turbe di origine psicotica che mi sono portato appresso per anni!). Nel mio negozio di dischi preferito chiesi al commesso, un ex freakkettone old style, cosa fosse uscito di interessante (ebbene sì, mica come adesso che basta digitare Google.it...). Oltre a Bob Marley "Uprising" mi tirò fuori da sotto il banco 'sto vinile dalla copertina spettrale che sembrava il manifesto di un neo-movimento Dadasta pesantissimo e noiosissimo. Io lo girai e lo rigirai e, guardando i nomi dei titolari, mi apprestai a sborsare le mie 3500 lirette della paghetta tra mille dubbi e perplessità. Brian Eno il vate dell'ambient (già allora!) con David Byrne, il geniaccio delle Teste Parlanti?! Sarà una sòla? (mica c'erano i samples allora...).
Ma i dubbi durarono poco: la distanza dal negozio alla puntina del mio stereo.
Bastarono i primi 30 secondi per rendermi conto che "nel mondo stava succedendo qualcosa di grosso". Erano tutti lì, in quei 30 secondi, gli attimi che cambiarono la "mia" percezione della musica! Mi resi perfettamente conto che il mondo aveva cominciato ad accellerare e ad andare ad un altro ritmo e che tutto quello che avevo ascoltato prima non solo mi sembrava "vecchio" e superato ma, purtroppo o per fortuna, non sarebbe più rimasto lo stesso.
La Svolta Epocale era iniziato e io (e pochi altri) ne eravamo i testimoni diretti!
Un disco che veniva dal futuro e che ne presagiva i cambiamenti: ritmi sincopati e irregolari, canti arabi campionati e mixati tra loro, composizioni originali in 3/4 con melodie ancestrali in contrasto, sottolineate da un lamento filtrato elettronico, spesso scratchato o rimontato "sfasato" su più livelli... insomma: cosa diavolo stava succedendo alla musica?
L'elettronica stava incontrando la spiritualità?! Dov'erano le "canzoni"? Cos'era questo strano miscuglio tra elettronica, world music, preghiere, trance e sperimentazione? Da dove venivano questi due e soprattutto: DOVE ERANO STATI PRIMA? Mi rigirai la copertina cercando invano le poche note di copertina sperando in una spiegazione, una didascalia ma... niente, poche righe tecniche e niente di più. Ma come: questi stanno a fare una rivoluzione culturale e non dicono nulla? nessuna dichiarazione, nessun manifesto o altro?!
Brani come "America is waiting" (solo l'America o il mondo intero stava aspettando??) o la cupissima "Mea Culpa", la funkeggiante "Regiment" con la voce straziante di una sacerdotessa persiana in contraltare (?) o la ritmatissima "Help Me" (dove si sente la zampata potente afro di David Byrne!), o pezzi come l'antesignana del trip hop ante-litteram "The Carrier" con voce sensualissima araba che legge brani del Corano o la straziante nenia di "Mountain of Needless" (debitaria del Dead Can Dance-sound)... insomma, una fucina di idee, influenze e stili più disparati, assemblati con un gusto e una classe che faranno (guardacaso) la fortuna di Eno negli anni a venire come produttore richiestissimo (da U2 a David Bowie ecc).
Così, a poco a poco, questo disco si impossessò della mia stanza, del mio universo, lentamente ed inesorabilmente: il "Nuovo" avanzava e stava contaminando le mie orecchie, il mio modo di fruire la musica, il mio approccio al futuro e finalmente, dopo qualche mese dal mio 18esimo compleanno, capii.
Capii che il mondo stava incamminandosi verso il Meeltingpop, la contaminazione dei generi, nelle arti, nella pittura, nella letteratura e perlappunto nella musica, facendo crollare muri e steccati fino a poco fa impensabili... questo disco mi fece fare uno "scatto" mentale e culturale e da lì in poi, compresi meglio, e per certi aspetti in leggero anticipo, che l'arte del crossover, del remix, della fusione dei generi sarebbe stata la vera pietra miliare del ventennio che si prestava ad arrivare.
2008: negli anni a venire infatti arriveranno nuovi generi e nuove band (dal grunge all'hip-hop, dai Massive Attack ai Radiohead) ma, nel mio piccolo, compresi che il nocciolo, il primo atomo, insomma, il "Punto Zero di Non Ritorno" di tutto era stato generato da questo disco che rimane tutt'oggi attualissimo, se pensate che sono passati quasi 30 anni e i suoni sembrano nati ieri!!
Il disco è stato riproposto nel 2006 rimasterizzato (era ora!!) con una nuova grafica e con un bonus CD aggiuntivo interessante con alcuni brani "scartati" che nulla aggiungono e nulla tolgono alla grandezza dell'Opera.
Insomma, che dire: mai opera musicale fu così profetica.
Mai disco fu così illuminante.
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