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R Recensione

7/10

Il Parto delle Nuvole Pesanti

Magnagrecia

Dopo alcuni lavori che hanno visto la band impegnata su più fronti, dal successo della piece teatrale “Slum” (2008) al film “I colori dell'abbandono” (2009), il Parto delle Nuvole Pesanti torna nei negozi con un disco impegnativo già dal titolo, quella Magnagrecia che è stata una delle culle della civiltà, oggi maltrattata e saccheggiata, e dal sottotitolo, che recita “canzoni di viaggi e di abbandoni”

E in “Magnagrecia” brano omonimo d'apertura, si racconta su un ritmo incalzante, con gli ottimi inserimenti di tromba di Roy Paci, la distruzione di un pezzo d'Italia, una terra bruciata, avvelenata, terremotata, ma che vuole resistere, non vuole morire, e per questo è disposta ad accogliere chi arriva da fuori.

Terra di emigranti diventata destinazione dei nuovi migranti del terzo millennio, i “clandestini”, gli “extra comunitari”. E' questa la storia raccontata in “Giorgio” (ancora Roy Paci alla tromba) calabrese emigrante in Germania, che negli extra comunitari che arrivano con carrette e gommoni rivede la sua vita da ragazzo.

Tema che torna anche in “Uomini viaggianti”, brano con sonorità più legate alla tradizione, con fisarmonica e tamburello, Mirko Menna ospite alla voce, per raccontare le vite degli uomini viaggianti, né turisti né migranti, di tutte le epoche e di tutti i paesi.

Altro ospite di rilievo presente nel disco è Claudio Lolli in “Philippe Petit”, un brano intenso, in cui con estrema delicatezza si parla di temi pesanti, di attentati (le torri gemelle), di guerre di religione (“non daremo più carne all'altare”). Notevole.

Meno “pesante” e molto giocato sull'ironia è “Il sacro osso”, in cui si parla di uno degli sport più praticati nel nostro paese: leccare il “sacro osso”. Divertente e riuscito nella sua costruzione musicale, con orchestra diretta da Roy Paci.

La musica tradizionale delle radici del Parto torna in “Melissa” (tamburello e mandolino a sostenere il brano), che accompagna un altro ottimo testo sulle lotte contadine. Molto bello anche il testo di “Vite senza vita”, forse il brano più “cantautorale” dell'intero lavoro.

Presenti anche testi apparentemente più leggeri, canzoni d'amore, come la filastrocca “Tutto a un tratto” e il lento “Car Wash”, dietro a cui si nasconde ben altro che una semplice “canzone d'amore”, nascosta dietro la tagliente ironia dei tre storici componenti della band: Salvatore De Siena (voce, chitarra, percussioni), Amerigo Sirianni (chitarra, mandolino, voce) e Mimmo Crudo (basso, voce).

Un disco in cui sono presenti i suoni etnici classici del loro repertorio, ma che si apre spesso a suoni più rock ed elettrici, per accompagnare canzoni che trattano temi sempre molto attuali (emigrazione, mafia, rispetto dell'ambiente) e sempre visti dalla parte degli ultimi (poveri, umili, naufraghi, profughi, emarginati, emigranti ed immigrati).

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Voto degli utenti: 6,3/10 in media su 3 voti.
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C Commenti

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Marco_Biasio (ha votato 6 questo disco) alle 21:24 del 15 giugno 2010 ha scritto:

Da quando il leader Peppe Voltarelli se n'è andato hanno, secondo me, perso parte della loro carica. E così questo è un disco onesto ma alla lunga stancante, con suoni a tratti sovrapponibili a quelli dei Mano Negra (per me è un demerito allucinante, se non si fosse capito) e brani anche dimenticabili. "Il Sacro osso" comunque è un ottimo brano.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 0:09 del 19 agosto 2011 ha scritto:

Parto naturale o cesareo?

Non è il primo gruppo che "si ribella" all'abbandono del leader carismatico ... questo dimostra che lo spirito del collettivo rimane perché sorretto dalle idee di base e dalla voglia di continuare ad esprimerle ... i buoni intenti e le lotte giuste hanno bisogno di perseveranza e fiducia nei propri mezzi più che di grinta e picchi vocali.

Certamente Il Parto ha abbassato i toni ma continua ad essere un team di bravi musicisti che ripropone la sua espressione migliore soprattutto e puntualmente nella sua performance live. Provare per credere ...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 11:57 del 25 agosto 2011 ha scritto:

Per Marco da Marco

Per molti versi la professione del critico è facile. Rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il loro lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che, nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale.

REBBY alle 9:15 del 7 novembre 2011 ha scritto:

Vengo a sapere oggi che tra il 2002 ed il 2003, quando Peppe c'era ancora, questa band ha riproposto riarrangiato e reinterpretato, insieme al suo autore, il capolavoro di Claudio Lolli Ho visto anche degli zingari felici. Complimenti per la scelta, bravi ragazzi.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 10:13 del 10 novembre 2011 ha scritto:

I bravi ragazzi adesso sanno che anche tu sai e ne sono felici!

… tocco “le sacre e basse vie fluviali” in rappresentanza di tutti i Peppe di Magnagrecia e di Voltarelli in particolare … dopo aver visto gli zingari in nursery potresti allargare le tue vedute in alisifare con 4 battute di povertà sulle ali della mosca … in sostituzione dell’ecografo Chad Valley e per l’annosa occasione ti offro in confezione regalo “Il Parto” annata 2004 … accetta con fiducia per una volta e senza blatehehrare … chiacchierone! … “a me piace moltissimo” ( deve essere così no? …) ma sembra concepito apposta per te … P/eppi Birdei capamoddha gialinusu!!

REBBY alle 15:44 del 10 novembre 2011 ha scritto:

Massi sono un chiaccheroneheh quasi come te, solo che quasi sempre io parlo di dischi e musicisti, tu quasi sempre di recensori ed utenti.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 1:12 del 11 novembre 2011 ha scritto:

... lo richiede l'Europa!

... l'eccessivo discutere di titoli di dischi e nomi di musicisti fra i più impensabili ha portato lo spread fra SdM e i siti musicali tedeschi a livelli preoccupanti ... se vogliamo evitare la catastrofe dobbiamo investire di più sui recensori e sugli utenti più giovani ... l'Europa chiede inoltre l'abolizione seppure graduale di tutti quei dispendiosi eh eh, ghgh, ihih, ahah, buah buah et similia ... poco fa anche il salotto di Vespa si è dichiarato d'accordo con queste indicazioni ...

REBBY alle 8:38 del 11 novembre 2011 ha scritto:

è iniziata la campagna elettorale...

Peppe Voltaren che aggiusterà i dolori del mondo e ci indicherà i dischi e musicisti pensabili for president! pPpPpPpPpPp

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 14:37 del 13 novembre 2011 ha scritto:

… attacco di senilità precoce con faccina balbuziente?!?!

“Rassegna pure tu le dimissioni” … l’umorismo non è il tuo forte! … in effetti sei “più pensabile” come commentatore discografik/ufo (… meno male che rebby c’èèèè …) … la battutina del Voltaren poteva essere buona, ma mi arriva fortemente in ritardo … non ci crederai … l’ho fatta due lustri fa direttamente al legittimo destinatario che ha pure apprezzato!

P.S. … “et similia” comprendeva appunto le faccine belle e brutte … assieme ai ghignetti disturbano l’andamento dei mercati e le tue quotazioni non decollano … anzi …

g.falzetta alle 11:58 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Apprezzabile il "coraggio" e lo "spirito d'iniziativa"... ma De Siena non può fare il cantante! Disco sicuramente inferiore alla produzione da solista di Voltarelli. Rimango dell'idea che avrebbero dovuto dirsi addio tutti insieme.

Adesso qualcuno mi farà nero!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 15:50 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... signor gi, il mio mex più che deporre male è stato deposto male! ... mancavo da parecchio dal Sito e la nuova grafica fa rimpiangere la precedente ... non trovi?

Stefano.io alle 19:13 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Spiacenti che non piaccia! Ad ogni modo siamo apertissimi a suggerimenti, via forum, commenti, e-mail passaparola, pony express...

g.falzetta alle 19:53 del 8 giugno 2012 ha scritto:

A me la nuova veste grafica non dispiace!

Prof non ho capito il tuo commento...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 15:41 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... non me la prendo con gli svizzeri ... loro generalmente si intendono solo di cioccolato viola (?) e di orologi (!) ... la musica e dintorni non è roba da valligiani cantonali ... a proposito ... non farti sfuggire l'occasione di recensire un "Peppe" di Neuchatel ... mi raccomando che non lo conosca il mio amico rebby eheh!!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 16:01 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... help! ... ci rinuncio!

Stefano.io alle 19:11 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Pardon, una piccola svista del nostro database. Ora dovrebbe esser rinsavito.

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 19:11 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... sah! ... sah! ... prova - prova postografica! ... sah!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 19:15 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... tenchiù Stefano! ... per un bel po' mi sono sentito mongolo-calabrese (?!) ... comunque mi piaceva com'era prima ... p.s. - avete tolto la chat?-

Stefano.io alle 19:17 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Figurati! La speranza è che sia come succede su facebook, che tutti cristonano quando cambia qualcosa ma poi ci si abituano e non possono più farne a meno

La chat ricomparirà a giorni, si è presa solo un breve periodo di permesso per motivi personali...

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 22:40 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... elementare Guotson! ... ormai ti considero uno svizzero ... almeno per residenza se non per mentalità (?) ... per l'annosa questione potremmo chiosare che gli addii di coppia o di gruppo rattristano soprattutto i romanticoni come me e in ogni caso sono da evitare, ma quando succedono bisogna prenderne atto e rispettarli anche non condividendoli ... un Parto solo e al gran completo è stato un evento unico e irripetibile ... le cose belle sono le più caduche ... rispetto al niente meglio due cose incomplete ... "De Siena non può fare il cantante" ... (?) ... Voltarelli non può fare il cantante senza "il giusto contorno" ... senza l'istrionismo di De Siena, senza gli arrangiamenti di Sirianni ... senza, tutto diventa normale, scontato, già visto e sentito ... non serve misurare le differenze in centimetri ... in the end resta un gruppo che rispolvera un glorioso passato nel tentativo di coniugarlo al presente e "un leader" che rinnega un glorioso passato alla ricerca di un futuro senza aderenza al presente! ... Augh! ... ho parlato e adesso il mio cuore vola alto come un falco ... più tardi ascolterò un vecchio disco del Parto e forse solo dopodomani un disco di Voltarelli solo ... in ogni caso sarà un doppio ascolto di musicisti amici che mi hanno donato tanto e tanto basta! Che Manitù protegga lo scalpo sotto il tuo cappello!

g.falzetta alle 23:03 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Grazie per la preghiera a Manitù innanzitutto. Il problema Parto io e te non lo risolveremo mai e poi mai. Per me Voltarelli, così, ha solo seguito un processo evolutivo in stile Darwin: se fosse rimasto con loro sarebbe dovuto limitarsi a "Giorgiu figliu di migranti..." che, nella sua semplicità, mi piace pure! Ma il Voltarelli da solo... andiamo, è un altro pianeta!

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7 questo disco) alle 23:21 del 8 giugno 2012 ha scritto:

... l'hai detto ... è semplicemente un altro pianeta ... bisognerà indagare se c'è vita e sopravvivenza ... di vero cuore auguro a "Peppe da solo" almeno un quarto delle soddisfazioni avute con il Parto in compagnia!! ... vuoi vedere che, come l'altra volta, con le nostre chiacchierate finiremo per far girare le palle a qualche benpensante e re-censore ... ma noi furbi smettiamo subito. Gud naitt uomo bianco!

g.falzetta alle 23:23 del 8 giugno 2012 ha scritto:

Il fatto è che da solo Peppino è diventato autentico. Nel bene o nel male. Buonanotte prof!