C Capitolo 60 - L'ondata del new rock - pagina 2 di 7

60 - L'ondata del new rock (2/7)

Altrettanto seminale era stato quel filone che, partendo dalla Seattle dei Mudhoney e arrivando alla fine degli anni’90 in Svezia combinava hard rock e garage: punto d’approdo ma anche di partenza per l’esplosione rock se si considera che proprio con l’invasione dei gruppi Scandinavi si ricomincia a parlare ufficialmente di glam hard rock stradaiolo e di garage, mentre gruppi come Hellacopters, Gluecifer e Backyard Babies catalizzano l’attenzione del mondo indie: niente a che vedere col successo di massa che toccherà ai loro connazionali Hives di lì a poco ma comunque un primo, importante ritorno di fiamma per quei suoni e allo stesso tempo un cambio di rotta inaspettato per la penisola scandinavia, fino ad allora nota a livello internazionale principalmente come patria del death metal .

E proprio da una costola del gruppo death Entombed nascono gli Hellacopters, gruppo il cui esordio del 1998Super Shitty to the Max!” è una perfetta dichiarazione d’intenti musicale per l’intera scena: il gruppo ripropone quella miscela di proto-punk( Stooges, Saints ed Mc5) e proto-metal(Black Sabbath e Deep Purple) che aveva reso celebri i Motorhead, gruppo di cui gli Hellacopters sono gli eredi ideali, con suoni affini a quelli di un gruppo come i Gluecifer, e imparentati con l’incrocio tra garage ed hard rock stradaiolo ( sulle orme di Motley Crue e Guns’n’roses) di Backyard Babies e Turbonegro, questi ultimi eredi della tradizione glam metal di Alice Cooper e Kiss.

Tutti fenomeni importantissimi per capire quello che succede dal 2001 in poi e per capire come gran parte dei gruppi emersi e divenuti popolari grazie al momento propizio siano in realtà spesso l’ultima catena di scene ultradecennali: una consapevolezza che diviene importante soprattutto per orientarsi in mezzo alla giungla di formazioni etichettate riunite sotto il termine ( piuttosto risibile) di new rock.

Gruppi spesso affini nel nome più che nelle sonorità, con quell’uso dell’articolo “The” che è omaggio ad una tradizione, quella del garage-rock dei The Sonics e The Wailers, a sua volta mutuata dai gruppi inglesi della british invasion che erano spesso fatti esordire con un disco omonimo di presentazione (The Beatles, The Rolling Stones, The Kinks, ecc …); diventa, però difficile, nel momento in cui il fenomeno del new rock esplode commercialmente, distinguere tra l’omaggio sincero e l’abile mossa di marketing per saltare sul carro del movimento.

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