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R Recensione

7/10

Decoside

Reload

Nell’universo techno il dub rappresenta il lato neo classico, guidato da principi quasi aristotelici.

Come per il filosofo greco che sosteneva l’indivisibilità tra forma e materia, anche la dub tech si basa su un legame inviolabile tra basse frequenze e quel mix di echi e riverberi, che la rende sostanza capace di generare conoscenza stimolando la percezione dei sensi.

Giacomo Moscatello, in arte Decoside, è di Torino e stampa prevalentemente su una delle label più famose in città, la Eclipse Music di Francesco Stella specializzata in sonorità deep.

Come un moderno Canova Decoside scolpisce il suono con perizia, ispirato dall’antica arte Basic Channel, donandogli equilibrio e grazia.

Reload raccoglie su cd una serie di lavori così denominati a partire dal 2008, e rilancia allegandocene un secondo di remix.

I nomi coinvolti sono di assoluto livello a cominciare dal superbo Fluxion (Chain Reaction, Echocord) che intraprende con Disorder un viaggio nella nebbia dei sentimenti. Marcel Nemo Frehese aka The Nautilus Project ne coglie l’aspetto metafisico.

Vira su una deep house per decolli notturni Matt Thibideau (talento sempre di casa Eclipse); passEnger si perde tra gli echi di spiriti sopraffatti dalle macchine.

Decisamente più fisici i mix firmati Najem Sworb e Brendon Moeller qui nelle vesti di The Echologist.

Atheus decide invece di aprire il più possibile alla melodia intrecciando vento e riverberi. Al contrario la prima versione di Havantepe è dedicata alle variazioni ritmiche, mentre nella seconda il mood si fa metallico.

Potenza e oscurità stanno alla base dell’Edanticonf rmx trovando il giusto contrappeso nella morbidezza jazzy di P.Laoss.

Chiude Martin Schulte all’insegna di una malinconica contemplazione.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 2 voti.
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ciccio 9/10

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