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A Spirit

Spirit

Gli Spirit furono forse il primo vero faro del jazz-rock psichedelico (registrarono infatti prima degli immensi Soft Machine). Nel giro di un biennio rappresentarono un esempio di creatività, competenza tecnica e buon gusto. “Spirit” (‘68) è la gemma storica del genere, con canzoni elaborate ma esuberanti come ‘Fresh Garbage’ e ‘Mechanical World’, anche se lo standout è indubbiamente lo splendido strumentale ‘Taurus’ (la loro cosa più celebre, i fan degli Zep sanno il perché…). “The Family That Plays Together” (‘69) proseguì felicemente la direzione su comparabili livelli di qualità ed eclettismo, dall’hard-rock di ‘I Got a Line on You’ alla fantasia straniante di ‘Drunkard’. Poi il declino: un terzo album in cui si salvano il notturno ‘Ice’ e la trasognata ‘Clear’ (non a caso, due strumentali), e un quarto (concept) sopravvalutaterrimo.