George Will
Dawn
Arriva dalla Lettonia George Will (Jurģis Narvils) lex chitarrista degli Audrey Fall. Si presenta con questalbum solista ed autoprodotto dal titolo "Dawn". Ci troviamo tra le mani un album appartenente al genere Post Rock strumentale. Questo termine utilizzato molto spesso e anche a sproposito per definire qualcosa che forse non può essere definito. Ciò accade perché il Post Rock ridefinisce gli stilemi tradizionali del Rock. Ma nonostante questa terminologia così conosciuta e abusata da molti, di fatto questo genere, oppure sottogenere, non riesce mai ad acquisire quellimportanza nel mondo della musica da guadagnarsi un posto definito e definitivo nellauge della sacralità musicale. Ed è un destino ingiusto questo, che continua a perpetrarsi negli anni. Ingiusto soprattutto perché ogni evento che contribuisce a definire e tracciare una linea tra qualcosa che cera prima e qualcosa che è venuto dopo, meriterebbe una riconoscenza e unaffermazione universale. Con il Post Rock finisce veramente unera e ne comincia unaltra perfettamente indefinibile. Viene ribaltata persino la struttura classica di un brano Rock, il convenzionale Strofa Ritornello Assolo Strofa Ritornello vengono sostituiti da strutture musicali indefinite e non prestabilite. Le canzoni assumono più la struttura di unimprovvisazione che di un brano tradizionale. Dal punto di vista tematico i movimenti culturali che contribuiscono a far nascere questo genere partono dalla cultura dei giovani intellettuali e scapigliati post industriali. Queste ideologie si percepiscono sia nelle strutture musicali che nellapproccio compositivo che viene applicato. Le ispirazioni e le tematiche trattati sono derivanti dallilluminismo al razionalismo, con sfumature New Age e le teorie di fisica sperimentale arrivando al post industrialismo. Tutto questo contribuisce a far nascere delle sonorità più concettuali che effettive, viene sviluppato il sentimento e le sensazioni che mirano a provocare lascoltatore nella ricerca dei propri sentimenti, sensazioni e fantasie. Stilisticamente il Post Rock è più vicino allAmbient e alla musica Etnica che al Classic Rock. Tutto si basa sul coinvolgimento emotivo, e non quello tecnico, lobiettivo è far immergere lascoltatore in un mondo parallelo fatto di atmosfere e mood che mirano a far viaggiare chi ascolta nel mondo delle proprie fantasie e sentimenti.
Gli Audrey Fall con il loro "Mitau" hanno portato queste sonorità ad un livello di eccellenza assoluta. Tutto ciò ha avuto non poca importanza per George Will ed è servito come unottima base di partenza e appoggio per la creazione di "Dawn". Lappartenenza a quel piccolo capolavoro non viene rinegata bensì sviluppata e portata ad un livello di sonorità diverso e inedito. Viene introdotto luso di diversi strumenti come per esempio il pianoforte e violoncello che contribuiscono a creare un lavoro finale più intimo, delicato e coinvolgente. Se in lavoro fatto con Mitau si faceva più riferimento ai luoghi reali, in Dawn il riferimento è più allimmaginario e alla Natura stessa reale o non. Le sonorità infine sono più morbide e si percepisce maggiormente il coinvolgimento Ambient.
Questo approccio più intimo e sentimentale si nota dalle prime note di questo nuovo lavoro con lomonimo brano Dawn che ti accoglie con le sue soave sonorità del pianoforte. Il coinvolgimento emotivo è garantito. Brano perfetto per cominciare questo viaggio verso nuovi mondi inesplorati. Metaforicamente è una discesa verso lintimità delluniverso interiore di ognuno. Quei posti inesplorati e sconosciuti a noi stessi, perché spesso velati da mille maschere, forme e apparenze. Simbolicamente è come giungere ad una quieta alba in un mondo nuovo, dopo una notte buia e tempestosa. Quei mondi misteriosi che indaga Mist, la seconda traccia dellalbum. Che riscopre il mistero delle nostre intime fragilità. Con Aeon invece possiamo fare il parallelismo tra la vastità delluniverso individuale e la vastità delluniverso fisico inteso come planetario. E per quanto luno sembra così vicino e laltro così lontano, in verità sono la stessa cosa, realtà sconosciute al nostro primordiale involucro. In quanto ognuno di noi è fatto di polvere delle stelle e in ognuno di noi si annida una particella Divina. Dopo aver dato una visione olistica del nostro mondo ci troviamo di fronte due brani molto terreni e diretti come Rust e Iris. Brani da un sapore tradizionale e classico, come se volessero dimostrare e non rinnegare lappartenenza al mondo convenzionale e umano, musicalmente parlando sono due brani con maggior matrice Rock rispetto al resto dellalbum. Questo passaggio lo reputo importante e molto intelligente, che ci dimostra come George Will non lascia nulla al caso, creando un effettivo ponte tra il prima e il dopo, laspetto che abbiamo affrontato allinizio di questa recensione. Davvero ottimo lavoro. Con il prossimo brano Veil è come se si levasse il velo dagli occhi per riuscire finalmente a vedere per la prima volta. Vedere oltre la vista, percepire oltre il mondo materiale e liberarsi dal peso dellignoranza trovando la solenne salvezza nelleterno vuoto del nulla assoluto, che è la madre di tutte le cose. Questa consapevolezza però viene raggiunta solo con il prossimo capitolo Rhea che ti proietta nella realtà in cui ti senti un uccello senza ali. Nato geneticamente per volare ma costretto dal proprio corpo a camminare. A volare però è lanima e non il corpo, e come con una scenografica rincorsa prendesse il volo lasciando il proprio corpo giù, sulla terra, ad espiare la sua eterna condanna. Ed il viaggio continua con Sylo dove tutto è possibile, ogni terra, ogni mondo e ogni universo è raggiungibile in un attimo. Perché tutti questi luoghi magnifici in realtà sono dentro di noi. E non esiste altro mondo lontano o vicino che sia, più bello e più grande dellimmensa realtà dei nostri sogni e della nostra fantasia. Così come lo è Arda fantastica e fantasiosa Terra di Mezzo di J.R.R.Tolkien che in realtà non è altro che la nostra Terra ma ad un differente stadio di immaginazione.
Giungiamo così alla conclusione di questo intenso viaggia attraverso diversi stadi emotivi raggiungendo lapoteosi individuale liberando lanima e lo spirito dei sogni e dellimmaginazione. Ci troviamo di fronte un lavoro di musica strumentale molto intimo ed intenso. George Will si dimostra un raffinato esteta dei sentimenti umani. Dawn è un magnifico viaggio nelle profondità dei fantastici mondi di ognuno di noi.
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