C Capitolo 35 - Synth pop, New Romantics e Dance Pop - pagina 1 di 3

35 - Synth pop, New Romantics e Dance Pop (1/3)

Già dalla fine degli anni ‘70 emerge tutta una serie di gruppi, come Ultravox e New Order, che mostrano da una parte una certa fascinazione per il glam di Bowie e dei tardi Roxy Music, dall’altra una certa attitudine a sostituire o affiancare alle chitarre i sintetizzatori: è una svolta segna la nascita del synth pop e che ha tra le prime ( e più appariscenti) conseguenze l’affermazione del duo cantante- tastierista come line-up per antonomasia, la tastiera elettronica a fornire integralmente il sottofondo sonoro richiesto, dalla struttura ritmica alle parti melodiche, creando quel suono sintetico e meccanico che da allora si associa agli anni’80 (tra le coppie più celebri Orchestral Manoeuvres In The Dark, Soft Cell, Eurythmics, Yazoo e Pet Shop Boys).

Se il suono di un disco come “Solid State Survivors” (1979) della Yellow Magic Orchestra di Ryuichi Sakamoto ha ancora un intento pionieristico e i primi dischi di New Order e Gary Numan vivono in parte nel solco della new wave, ben presto il fenomeno stacca definitivamente gli ormeggi dal punk per virare verso un pop leggero e danzereccio: quello degli Erasure, degli Human League di “Don’t You Want me”, degli Orchestral Manoeuvres In The Dark di “Enola Gay”.

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