V Video

R Recensione

9/10

Human League

Reproduction

La storia si svolge più o meno in questo modo: due ragazzi di Sheffield, Martin Ware e Ian Craig Marsh, appassionati di elettronica e di linguaggi di programmazione, attenti ascoltatori della neo-avanguardia britannica incarnata dal Bowieberlinese di "Low" e dai Cabaret Voltaire di "Mix Up", un bel giorno del 1979 decidono di entrare in uno studio e di inventare il synth pop.

Dopo l'uscita del primo Ep, "The Dignity Of Labour", nell' ottobre dello stesso anno esce il primo album, "Reproduction", ed è subito rivoluzione nel panorama musicale. Il disco presenta una struttura quantomeno innovativa: battiti industriali, pattern circolari, cadenze futuriste e robotiche che riprendono e sviluppano appieno le intuizioni dei Kraftwerk di "Autobahn", del Giorgio Moroder di "From Here To Eternity" e del panorama della neonata new wave in generale.

E' un album di rara bellezza e di straordinaria intensità (si ascolti il clima oppressivo di "Almost Medieval", la traccia di apertura, e si resti a bocca aperta nell'apprezzare la perfetta sintonia tra la voce cadenzata del cantante Phil Oakey e l'altrettanto cadenzata melodia data dalle aperture del sintetizzatore e della batteria elettronica, che rivestono l'angosciosa atmosfera di un certo sapore industriale), che anticipa suoni e atmosfere tra il gotico e il nebuloso che saranno linfa vitale per i successivi Soft Cell e Orchestral Manoeuvres in the Dark e per gli artisti della seconda generazione synth quali Pet Shop Boys, Depeche Mode e Duran Duran.

Come, d'altra parte, non restare ammaliati da un pezzo come "Circus Of Death", dall'incedere accattivante e orecchiabile, in cui i battiti insistiti sembrano "applaudire" il verbo messianico di Oakey sul "circo della morte" odierno? Il brano è una perfetta sintesi della loro maestria nel commistionare elettronica e pop convenzionale, così come accade in "The Path Of Least Resistance", che nel suo impianto ballabile potrebbe essere benissimo un pezzo da discoteca (di sicuro i New Order, nell'attuare la loro fusione di rock e dance, ne presero ampiamente nota).

"Blind Youth" è la traccia più polemica dell'album. Gli Human League se la prendono con tutti: con la società alienata dal consumismo e dalla frenesia, ma anche e soprattutto con i suoi contestatori, ovvero i punk (indimenticabili i versi iniziali "No future they say/but must be that way?"). Il clima di tragedia è in forte contrasto con il piglio scanzonato del brano, che mette alla gogna una "gioventù cieca", senza ideali, sia che stia da una parte sia che stia dall'altra.

Ma i pezzi da novanta non si fermano certo a questo punto: "The World Before Last" apre con una serie di scosse elettriche e sincopi robotiche, si innesta su un refrain orecchiabile e ripetitivo, e termina con una dissolvenza improvvisa. Poi, a metà circa, arriva il singolone di successo: "Empire State Human" è LA traccia degli Human League per eccellenza; essa anticipa mood e pattern tipici della techno e della house che solo alla fine del decennio successivo vedranno pienamente la luce.

Il momento della pura sperimentazione giunge con la traccia numero sette, ovvero due canzoni in una. La prima, "Morale", appare come un balletto sintetico caratterizzato dal cantato romantico e passionale di Oakey, la seconda è la cover di un vecchio successo dei Righteous Brothers, "You've Lost That Lovin Feeling", che qui viene completamente scardinato e trasformato in una suite robotica del ventunesimo secolo. Dopo questa parentesi nell'avanguardia arriva il medley di "Austerity/ Girl One", che nella parte centrale ricorda moltissimo la "Kometenmelodie" dei teutonici Kraftwerk. Rumori concreti ed effetti wah-wah del synth contribuiscono a far acquisire consapevolezza sulle potenzialità pressoché infinite di questo gruppo. L'ultima prova, "Zero As A Limit", è improntata su un loop sempre più accelerato che raggiunge la frenesia massima nella coda finale e che sembra rimarcare, in musica, la totale confusione babelica della massa.

Se non vi siete ancora impadroniti del patrimonio che rappresenta tale disco, non potete fare altro che iniziarne l'estenuante ricerca: vi ripagherà ottimamente, statene certi.

V Voti

Voto degli utenti: 8,9/10 in media su 17 voti.
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Cas 9/10
brian 10/10
REBBY 7/10
loson 8/10
B-B-B 10/10
Lelling 10/10

C Commenti

Ci sono 11 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 14:48 del 29 maggio 2007 ha scritto:

un discone, l'edizione su cd piu recente contiene come bonus l'ep dignity of labour 1-4, piu il primissimo singolo dell'anno precedente being boiled/circus of death.

Totalblamblam (ha votato 5 questo disco) alle 12:15 del 17 dicembre 2007 ha scritto:

mai piaciuto

questo lavoro non mi ha mai preso e detto molto nonostante sia stato molto spinto di recente su molti versanti per farcelo piacere a tutti i costi

questa rara bellezza e intensità non so da dove venga (ma ognuno poi alla fine ascolta con le sue orecchie) per me resta e resterà un mistero

barkpsychosis, autore, alle 14:25 del 17 dicembre 2007 ha scritto:

riascoltalo ti prego!

è più di un appello! ma certo, se poi magari non ti piace il genere è logico che si incorre in prevenzioni...

Totalblamblam (ha votato 5 questo disco) alle 22:54 del 17 dicembre 2007 ha scritto:

RE: riascoltalo ti prego!

l'ho ascoltato e riascoltato ovviamente

non c'è verso non mi piace non mi titilla nulla

non è una questione del genere lo considero un disco fiacco

Totalblamblam (ha votato 5 questo disco) alle 13:06 del 15 febbraio 2011 ha scritto:

RE: riascoltalo ti prego!

hai ragione ho toppato...avevo il vinile che suonava davvero male registrato da cani con una produzione del suono fiacca ma su cd rimasterizzato con anche the dignity of labour che considero la loro migliore prova fa altra bella figura, è come resuscitato

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 19:06 del 25 gennaio 2010 ha scritto:

Discone, seminale nel convogliare le intuizioni di Kraftwerk e Cabaret Voltaire negli '80s alle porte. Senza gli Human League l'approccio al synth non sarebbe stato lo stesso...

brian (ha votato 10 questo disco) alle 10:30 del 15 febbraio 2011 ha scritto:

mi sono sempre perso questo disco, bellissimo! lontano anni luce da Dare (1981) e le classifiche! synth pop plumbeo, grandi!

Mirko Diamanti (ha votato 10 questo disco) alle 7:55 del 13 luglio 2012 ha scritto:

Cosa pensate di "Dare!"? Allmusic gli affibbia 5 stellone. Al qui recensito disco solo 3.

Cas (ha votato 9 questo disco) alle 17:54 del 14 luglio 2012 ha scritto:

"Dare" è bello, più "pop", più lineare, più da hit. Ma con questo non c'è proprio storia...

Dr.Paul (ha votato 9 questo disco) alle 11:42 del 15 luglio 2012 ha scritto:

sì allmusic è una grande enciclopedia ma come voti non è affidabile, cerca sempre di andare incontro ai gusti del grande pubblico! questo è disco da pionieri, Dare gustoso synth pop da weekend!

benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 0:18 del 6 giugno 2014 ha scritto:

Bellissimo e seminale, ma la vetta gli Human League l'hanno raggiunta con Travelogue... WXJL Tonight uno dei capolavori assoluti della wave elettronica