Pet Shop Boys

Formatisi nel 1981 in seguito a un incontro casuale in un negozio di elettronica, i Pet Shop Boys (Neil Tennant, voce; Chris Lowe, tastiere, synth) si impongono tra anni ottanta e novanta tra i massimi interpreti di un synth pop assieme colto e fruibile, introverso e melodico, decadente e sgargiante, capace di coniugare le coeve proposte elettroniche (New Order in primis) con gli stimoli più eclettici: dall’italo-disco (Please, 1986; Actually, 1987) al sinfonismo morriconiano (Behaviour, 1990), dall’acid-house (Introspective, 1988) a un pop visionario e visivo (Very, 1993: celebri i video sospesi tra algida giocosità e realtà virtuale) che li ha portati a diventare una delle band più influenti, anche esteticamente, in ambito electro-pop.

Dopo le sperimentazioni latino-americane di Bilingual (1996) e il ritorno alla dance più ballabile di Nightlife (1999), il duo britannico ha piegato in direzione intimista e acustica con Release (2002). Più maturo e sfaccettato l’ultimo Fundamental (2006). Molteplici le collaborazioni (Dusty Springfield, Madonna, Robbie Williams, Kylie Minogue, Blur, Ennio Morricone, The Killers, David Bowie, Rammstein; costante quella di Johnny Marr alle chitarre) – che fanno dei Pet Shop Boys uno dei comuni denominatori della scena pop britannica attuale.