The Killers - Live Report
Mediolanum Forum - Milano - 17/03/09
Spinti dalla programmazione dei canali televisivi musicali e delle emittenti radiofoniche, i Killers, al terzo album (quarto contando la raccolta di cover e b-sides “Sawdust”), questa sera a Milano recitano già la parte dell'attore venuto a ritirare il premio alla carriera. In un Mediolanum Forum, riempito a fatica un mese e mezzo fa da alcuni signori chiamati Oasis, li attende un sold out noto da tempo e loro ricambiano con uno show degno del ventennale di carriera degli U2.
Palme, fuochi d'artificio, megaschermo luminoso, coriandoli lanciati in aria ed altre varianti pirotecniche caratterizzano un concerto che alla fine risulterà godibile ma non eccelso. “Human” è un tormentone e loro la sparano al primo colpo, per rivitalizzare la moltitudine afflosciata dai pessimi Louis XIV, e per tranquillizzare il sottoscritto (via il dente via il dolore). Esorcizzano del tutto le mie paure con “Somebody told me”.
La mia presenza in questo girone infernale, che a tratti, durante l'esecuzione dei nuovi pezzi, ricorda il Festivalbar del 1984, è giustificata dall'amore verso le canzoni di “Hot Fuss”, in particolare, e di alcune di “Sam's Town”. E non posso certo essere deluso. La scaletta spazia attraverso la loro, seppur breve, intensa carriera di fabbricanti di hit generazionali e così con piacere accolgo la doppietta “Mr Brightside” e “All The Things That I Have Done”. Il pubblico risponde alla grande, accompagnando al canto un Brandon Flowers, che si muove da una parte all'altra del palco, senza eccedere in numeri da circo.
Lou Reed lo ha nominato suo cavaliere e lui lo ricorda cantando “Tranquilize". Il concerto dura abbastanza e c'è tempo anche per un bis convincente con “Bones” e “When you where young” in chiusura.
Come avevo previsto, la magia e la convinzione dei tempi d'oro sta lasciando spazio alla consapevolezza del successo ed al fatto che, nel bene e nel male, in salute o malattia, i Killers sul quel palco devono salirci comunque. E' il loro lavoro. Potremmo pagare tutte le sovratasse possibili sul biglietto, ma questo è ciò che spesso ci attenderà dietro le porte di ingresso di stadi, palazzetti e palaghiacci. In qualunque caso la ragazzina tutta sudata in prima fila non la penserà così e comunque mostrerà orgogliosa alle amiche il video girato col telefonino durante “Spaceman”. Io resterò sui miei passi.
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