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R Recensione

8/10

Slow Magic

Ciao, amico hipster.

Ti stai già forse chiedendo cosa ascoltare per quest’estate 2012? Guardi con occhi malinconici “Within and Without”? Ti aggiri disperato in una Milano afosa speranzoso che da Serendeepity possano risolvere il tuo profondo disagio? Sei lì, lì per strappare dalla disperazione  la tua bella camicetta 80’s dalle tinte fluo e con palme stilizzate? Beh, amico. Non disperare. In the ▲ you can trust! Torna a casa, accendi il tuo Mac e vai su Bandcamp ad ascoltare Slow Magic.

Slow Magic è il progetto di un ragazzotto che si nasconde dietro una coloratissima maschera a forma di zebra stilizzata. Non si sa molto di più, ma gli piace definirsi “il tuo amico immaginario” e non esiste sito o myspace che racconti di lui, ma una semplice pagina facebook  e una su bandcamp per ascoltare il disco. Disco che il giovanotto ha pensato bene di amalgamare nell’essenza della cultura hipster intitolandolo “▲”, plasmato in otto stupende tracce.

Corvette Cassette è la prima, che dà inizio ad un viaggio epico attraverso emozioni calde, abbagliate da canti quasi tribali. I suoni di Toddler Tiger e Feel Flows rievocano immagini lente e sognanti. Youth riprende i ritmi iniziali e da Circle (“◯”) a Music ci si sente esploratori di terre sconosciute, esistenti prima dall’ora solo nella nostra immaginazione. “▲” è un disco che riesce perfettamente a solcare le fresche acque del chillwave e che approda in tropicali isole dreampop, accarezzate da piacevoli ventate di synth. È un disco che non stanca mai.

È un disco da mettere in loop, amico hipster.

 

 

V Voti

Voto degli utenti: 6,8/10 in media su 8 voti.
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C Commenti

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gull alle 0:52 del 7 luglio 2012 ha scritto:

Ciao, amica hipster. Mi hai strappato un sorriso con questa tua prima recensione su storia. Brava.

Dirty Frank (ha votato 8 questo disco) alle 15:23 del 7 luglio 2012 ha scritto:

Che dire. Forse il disco meritava ben altra recensione, data la sua importanza. Ma con questa sua forma elementare ha saputo incuriosire un neofita dell'elettronica come me. Forse sta qui il punto: poche parole e chiare. A volte funziona.

A proposito, sempre da neofita: il disco mi ha stupito, ha qualcosa nel suono, nella sua composizione, da farmi pensare ad un classico del genere (e non solo). Beh, sono qui per conoscere il parere degli esperti!

target (ha votato 6 questo disco) alle 16:04 del 7 luglio 2012 ha scritto:

Beh, Frank, i classici del genere (che è poi quel chillwave o glo-fi che quest'estate compie già 3 anni) sono altri, direi. Almeno la sacra triade Washed Out, Neon Indian, Toro Y Moi - quello di "Causers of this" qua mi sembra il modello di riferimento - ma anche Memory Tapes, cosucce meno hypate come Teen Daze, Tropics, Sumsun, Keep Shelly in Athens, Millionyoung e pure i nostri Casa del Mirto. Questo triangolo (dio...) a me sembra un gradevole disco epigonico, ecco. Venuto dopo e costruito con la sapienza certosina di chi ha già un bel repertorio da cui pescare, un codice da riproporre e una piccola tradizione alla cui onda lunga affidarsi dolcemente. Senza farsi tante pippe, naturalmente, è un buon ascolto da spiaggia. Ma se uno ha già fatto propri i dischi che ti citavo sopra è difficile non farsi un po' scazzare dall'effetto del già-sentito. Sicché dico 6. E do il benvenuta Gaia, ovvio, amica chillwavica.

Zanshin, autore, alle 23:10 del 8 luglio 2012 ha scritto:

Mi fa piacere che il disco vi sia piaciuto!

Frank, il fatto è che volevo scrivere qualcosa di diverso. Anzi, non volevo scrivere affatto. Volevo solo fare ascoltare un dischetto di tutto rispetto. Non sono certo un critico musicale à la David Keenan (per restare in tema), nè lo sarò mai. Così che preferisco consigliare/stuzzicare/invogliare l'ascolto, che recensire un disco.

Target, visto che il genere ti gusta, vi proporrò a breve un nuovo disco d'ottima fattura (dovrei inviare la rece entro la prossima settimana).

Comunque Causers of This si discosta un pochino da Triangle. Con questo siamo più su una fragranza dream che prettamente hypna.

sfos alle 10:20 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Zanshin <3 Mi fa piacere rileggerti; benvenuta, cara.

Zanshin, autore, alle 11:56 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Grazie, piccolo sfos! Cosa mi tocca fare per parlare con te, hai visto?!

salvatore (ha votato 8 questo disco) alle 12:18 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Molto piacevolmente sorpreso! Effettivamente è finito in loop... Simpatica la recensione

Dirty Frank (ha votato 8 questo disco) alle 13:58 del 9 luglio 2012 ha scritto:

@target: allora c'è dietro parecchio terreno già solcato...ti ringrazio per le dritte, ora mi aggiornerò (mi ero solo avvicinato un pochino ai Washed Out, ma solo recentemente). Resta comunque una piacevole sorpresa il disco in questione!

@Zanshin: conta il risultato! Mi hai portato ad ascoltare questo disco con poche e semplici parole, considerando la mole di battute della maggior parte delle recensioni qui...è un successo!

Filippo Maradei alle 14:36 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Frank, se vuoi inoltrarti nei terreni sabbiosi, assolati e malinconicamente 80s del glo-fi, ti consiglio questa piccola Bibbia: http://www.storiadellamusica.it/articoli/glo_fi_o_ci_sei.html Per metà è di Target - che già hai conosciuto -, cultore di questo feticcio estivo; comunque sia, il glo-fi non è altro, sinteticamente (anzi, analogicamente), che un chill-out meets synth-pop: un po' come dire "synth balearici, chitarre stra-effettate, voci filtrate, New Order sullo sfondo e il gioco è fatto". Ma trovi una delle migliori descrizioni possibili sul genere nell'intro della recensione di "Seek Magic" (Memory Tapes) fatta da un altro re della sinestesia, Matteo Losi. Buone letture e buoni ascolti... e molto simpatica questa di recensione. Bienvenida Gaia!

PS: ah già, alla lista di Francesco aggiungerei volentieri anche i Miami Horror, sulla lunga distanza davvero niente male.

Dirty Frank (ha votato 8 questo disco) alle 15:05 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Grazie davvero. Adesso ho delle indicazioni precise per affrontare i prossimi ascolti! Ho una domanda tecnica da farti (rivolta anche agli altri): quali sono le differenze sostanziali tra questo tipo di suono e quello che ho avuto modo di ascoltare in "Rounds" di Four Tet? Mi sembra di percepire delle assonanze...

Filippo Maradei alle 20:04 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Guarda, Four Tet è più chiuso nel formato indietronico, una ricerca più incentrata alla pulizia di certi suoni digitali; e comunque la sua è pur sempre l'elettronica dei beats, degli incastri dei battiti, del groove, della ritmica. Nel glo-fi è coinvolta invece la forma canzone: voci sospese (che nel primo Four Tet mancano), synth in prevalenza (meno drum machines), effetti trasognati, immaginario iper-vintage, e un po' tutta la produzione è sporcata da una patina lo-fi nei suoni a ricordare il back to the future 80s (che è proprio questo il loro senso artistico: re-immaginare il futuro nel passato). Ecco, Four Tet ha un approccio più geometrico; Washed Out e soci s'interessano più a certi feticci estetici che al cuore pulsante (e battente) dell'elettronica. Forse un punto di contatto sta nell'impronta domestica che Kieran ha dato a certa elettronica fatta in casa, la cameretta come nuovo e romantico studio di registrazione.

Dr.Paul alle 12:22 del 10 luglio 2012 ha scritto:

sì, i glo fiers attingono dagli anni 80 più kitsch, four tet parte da tutt'altri presupposti...il dubstep, la idm, il glitch! non ci trovo assonanze!

Dirty Frank (ha votato 8 questo disco) alle 23:05 del 10 luglio 2012 ha scritto:

Ok...beh ora passo in rassegna un pò di dischi con queste precisazioni. Thanks!

Voltaire alle 14:27 del 9 luglio 2012 ha scritto:

hmhmhm me lo sento e vi dico.. i commenti sono interessanti

simone coacci alle 14:31 del 9 luglio 2012 ha scritto:

Ebbrava Zanshi!

motek (ha votato 8 questo disco) alle 17:49 del 10 luglio 2012 ha scritto:

Arriva molto dopo gli altri grandi (washed out per primo, memory tapes e neon indian a seguire) ma è bello bello! "Youths" è perfetta.