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R Recensione

6,5/10

Toro Y Moi

Outer Peace

A distanza di due anni da “Boo Boo” ritorna Toro Y Moi (tra i pionieri dell’ondata glo-fi fine anni 0) con “Outer Peace”. Un disco diretto (di brevi e potenziali hits incatenate tra loro) come poche altre cose nella discografia di Chazwick Bradley Bundick; una fotografia sulla contemporaneità, anche - la quale, più che mettere a fuoco la frantumazione identitaria tardo modernista, favorisce la resa di spazi esterni ed estetici. 

Segni, questi, di una dimensione pop (sì derivativa, forse meno originale) più consapevole rispetto ai lavori del recente passato.

Fra continui cambi stilistici, “Outer Peace” spicca per qualità di una scrittura (si ascoltino gli episodi synth dance più radio friendly: “Fading” e “Freelance”) giocata sull’asse nu r’n’b/retro-chic

Ed ecco scariche di groove glo-funky giocosi e molleggiati (“Ordinary Pleasure”, “Laws of The Universe”), sprofondamenti notturni di stampo Burial (“Miss Me”, “50-50” feat. Instupendo), pose ibride à la The Weeknd/Frank Ocean, strutture ritmiche r’nb’-trap (“Monte Carlo”) e hip hop (dai rimandi Daft Punk: “New House”; dentro il tribalismo urbano di “Baby Drive It Down”). 

Sottraendo ulteriormente dai - pur scarsi - trenta minuti di “Outer Peace”, Toro Y Moi avrebbe potuto confezionare un EP davvero eccellente; ad ogni modo ci si accontenta: era dai tempi della svolta analogica di “Underneath The Pine” che non si ascoltava un disco, e un Chaz Bear, così concentrato e ispirato. 

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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LucaJoker19_ alle 16:57 del 2 febbraio 2019 ha scritto:

disco stupendo , forse il suo più bello .. anche 7,5 ...ci penso , per ora l'ho ascoltato quasi una decina di volte