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R Recensione

8,5/10

Run The Jewels

Run The Jewels 2

Non sono di certo dei novellini Killer Mike (“I only kill mics” specifica lui) e il Lyrical Punisher El-P, il primo già presente nell’ indimenticata "Stankonia" degli Outkast, il secondo ormai affermatosi come uno dei più importanti produttori rap nella scena newyorkese.

La loro prima collaborazione risale al 2012, quando El-P cura interamente la produzione del disco solista di Mike ("R.A.P Music") e quest’ultimo ricambia il favore con un featuring in "Cancer 4 Cure" di “El-Producto”. 

L’anno successivo arriva il primo lavoro firmato Run The Jewels ("Fools Gold"), che piace alla critica e diverte i due rapper, tanto che il successore non si fa attendere: nel 2014 ecco questo "Run The Jewels 2".

Non puntano sull’ immagine e sull’hype i Run The Jewels, ma sulla sostanza: stesso artwork, stesso titolo e stessa formula hardcore del primo capitolo, ma ora l’alchimia tra i due rapper risulta perfezionata, affinata a tal punto che il risultato si dimostra maggiore della somma delle due singole parti.

A questo giro alla festa targata RTJ si aggiungono nomi conosciuti , tra i quali un Zach De La Rocha (Rage against The Machine) in grande spolvero in "Close Your Eyes (And Count To Fuck)", Travis Barker (Blink 182) e Boots (Beyoncé, FKA Twigs).

EL-P in produzione da il meglio di se, confermandosi uno dei migliori beatmaker in circolazione e creando un susseguirsi di basi potenti e catchy, che fungono da campo di battaglia per i botta e risposta tra i due rapper.

L’album si apre con il cupo crescendo di "Jeopardy": una dichiarazione di intenti (avere “the passion of Pac, the depth of Nas” vi sembra poco?), con Killer Mike a rilanciare continuamente El-P a rispondere a tono.

Si prosegue venendo catapultati nel beat spaziale di "Oh my Darling Don’t Cry" (impossibile ascoltarla rimanendo fermi), per poi essere colpiti allo stomaco dalla cassa brutale di "Blockbuster Night pt.1".

Pericolosi poiché non hanno nulla da perdere” i Run The Jewels approcciano il rap come un lotta corpo a corpo (Wu-Tang Clan docet):le loro strofe sono colpi diretti agli avversari e i pochi superstiti dal dissing di Jaime e Mike si contano sulle dita di una mano.

Diventa quasi personale la denuncia di Killer Mike contro la corruzione e gli abusi di potere da parte della polizia in "Early" (“Please don’t lock me up in front of my kids, And in front of my wife, man, I ain’t got a gun or a knife. You do this and you ruin my life”), argomento più volte al centro dei discorsi pubblici del rapper di Atlanta a seguito dell’omicidio di Michael Brown a Ferguson, nell’ agosto 2014 

Fa da contrappeso alle canzoni socialmente impegnate la parte più scanzonata dei Run The Jewels, fatta di shit talkin’ su sesso e marijuana, come nel siparietto costruito sul beat ipnotico di "Love Again", con il featurin di Gangsta Boo.

L’album ha già ricevuto il plauso unanime da parte della critica di settore, è arrivato al 50esimo posto della chart di Billboard e tra poco i Run The Jewels si esibiranno al Madison Square Garden di New York, aprendo il concerto ad un certo Jack White; è addirittura  previsto un album di remix basato su campionamenti di suoni prodotti da gatti ("Meow the Jewels", e non è uno scherzo). 

La totale libertà e l'energia dissacrante del duo a permettere ai RTJ di sputare le loro verità in faccia a chiunque senza prendersi troppo sul serio. E gli stessi elementi rendono questo "Run the Jewels 2" un piccolo capolavoro.

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andy capp 5,5/10

C Commenti

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fgodzilla alle 14:20 del 11 febbraio 2015 ha scritto:

Kattivi .........che dire da questo lato dell'america ci piace cosi ....sara' che manca LU SOLE come diceva qualcuno .....