Donna Summer
Bad Girls
Nel 1979 la discomusic, come se interpretasse il suo canto del cigno, sfornava un successo intitolato I Will Survive, un monito, un segno, una conferma, anche con i cancelli chiusi e lo Studio 54 senza Andy Warhol, la Disco Revolution sarebbe sopravissuta, penetrata, emulsionata in qualcos'altro da comprendere. C'è chi nello stesso anno lo aveva già compreso e realizzato, è il trio Moroder/Summer/Bellote, autori e inventori nel 1975 della disco elettronica made in Europe, sdoganata dalla Casablanca Records, negli States e vera nave scuola per la dance dei decenni a venire. Lo avevano capito così bene da farne un album doppio, una rarità all'epoca, soprattutto per le produzioni Disco. Bad Girls era il quinto concept album di Donna Summer, suo terzo doppio album consecutivo, sucessivo ad un live e un Oscar per miglior colonna sonora con Last Dance.
Lo scenario musicale dove nell'aprile 1979 è atterrato Bad Girls era un contrasto netto, o di qua o di là, niente esplorazioni, niente scambi, impossibile, sia per ragioni sociali che politiche. Il trio Moroder/Summer/Bellote con l'ecclettica voce di Donna, mai ferma, rompe questo tabù. Una serie di pezzi che facevano cantare i neri come i bianchi e i bianchi come i neri. Che facevano suonare la disco come il rock, il rock come la disco. Sbalorditivo. Rivoluzionario. Ma nessun lo deve dichiarare. L'album vende in tutto il mondo più di sette milioni di copie (un doppio!) e questo è il suo vero difetto.
Un ascolto senza pregiudizio ci regala subito la sensazione del capolavoro e non solo per la discografia della Summer. Parte l'attacco e il 4/4 della batteria, sparata, rende impossibile stare fermi, ma già si sente un suono schietto, una punta di forza e di verità che poi si apre a ventaglio in una follia che unisce l'occidente all'oriente, un punto zero per tutti i mostri sacri del Rock del prima e del dopo. Un giro di chitarra elettrica, quasi bandito dalla disco precedente tutta violini e ghirigori, che sembra volerci dire: "Hey sono ritornata, sono di nuovo quì, anche la Queen of Disco per raccontarci qualcosa di Hot Stuff ha bisogno di me! ". E poi sotto incalzante un tappeto electro-disco, gelido, invasivo, avvolgente: ma che razza di genere è mai questo?
Dopo Hot Stuff, che è un evergreen che ha fatto di un gruppo di disoccupati, i California Dream Man, la traccia che dà il titolo all'album, Bad Girls, il passaggio delle due tracce è in pieno stile Donna Summer, una disco Suite, mixati insieme, come tre dei quattro lati del doppio album. "Bad Girls talkin about Sad Girls" : tema sociale ma su pum-pum-pum-pum. Ma che fa Donna, si mette a fare la femminista !? Ma non era una bambolona sexy? E giù con una canzona infuocata, disco, funky, frenetica, ipnotica e travolgente. A chiudere la Side One del vecchio vinile Walk Away, electro-raffinatezza incalzante. Ma chi c'è qui? C'è una che canta bene, porcaloca! C'è una diva che ha incantato la platea della notte degli Oscar, c'è quella che si intreccerà in No More Tears, duetto con Barbra Streisand, e c'è soprattutto una voce potente e luminosa con uno degli acuti più lunghi della storia, in apertura della Side Two, con Dim All The Light, pezzo perfetto per Donna Summer perchè lei lo aveva scritto per Rod Stewart, un classico della sua discografia perché parte lento e si sviluppa esplodendo.
Prosegue la suite fuori da ogni canone di classificazione con Jorney To The Center Of Your Heart, un'invenzione disco'n'roll irresistibile ed ironica. Poi, colpo di scena, back into the future, nella Side Three, la songwriter Donna si cimenta in pezzi nuovi, con le sonorità della premiata ditta Moroder/Summer/Bellote ma che partono dai generi storici: dal blues, allo spiritual, dal country (elettronico?!?! ancora incompreso) alle rock ballads per finire con un titolo che sa di premonizione, un pezzo meraviglioso e meravigliosamente non capito, un oggetto volante non identificato: My Baby Understands.
Side Four: il futuro! E già non è bastata I Feel Love del 1977 per far capire che questi tre avevano inventato la dance contemporanea, giusto per non lasciar dubbi ai posteri una sparata di tre passi fondamentali di Electro-Techno-Dance, ma quando ancora tutti la chiamavano... boooooh! Avevano persino paura di chiamarla! Una Suite Fantasy-Fantastica: Our Love - Lucky - Sunset People. Imperdibili e senza tempo.
Donna Summer canta come la Gran Maestra di tante che verranno dopo. Bad Girls è un album che contiene 15 tracce di pura sperimentazione, come a dimostrare che la Disco, che gli esperti dicono nata per gli imbecilli, aveva fatto diventare imbecilli gli esperti: Grammy Award per: "Hot Stuff" (Best Female Rock Vocal Performance), la canzone "Bad Girls" nominata per Best Female Pop Vocal Performance e Best Disco Recording. "Dim All the Lights" nominata per Best Female R&B Vocal Performance e l'Album nominato per Album of the Year.
Tweet